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-Quindi fammi capire, l'ultima volta che ti ho visto volevi eclissarti dalla terra per evitare di incontrarlo e togliermi Netflix come avrebbe fatto mia madre, e adesso mi dici che gli hai offerto una cioccolata con tanto di seconda chance?-  Taehyung continua a muoversi avanti ed indietro per sistemare il suo appartamento mentre cerca di rimediare ai suoi precedenti errori, ascoltandomi. -Poi sarei io la lunatica, tsk.-

Con uno scatto mi alzo dal suo divano.

-Seconda chance?-  quasi urlo, facendolo voltare verso di me  -Io gli ho solo detto che mi sarebbe andata bene vederlo con te per passare una serata come facevamo una volta. Ti sembra una seconda chance? Mi faceva pena, tutto qua.-  faccio una breve pausa  -E comunque l'ha pagata la cioccolata.-

Si acciglia mentre posa scopa e paletta sul mobile di fronte a lui, -Okay furia.-

Sospiro passandomi una mano sul viso.

-Ha una fidanzata Tae e chissà da quanto tempo. Come gli è venuto in mente e cos'ha in mente adesso, cazzo. Il fatto che si lascia ancora influenzare da suo padre ed è troppo per me, non posso sopportarlo di nuovo.-

-Nessuno ti sta dicendo che devi buttarti tra le sue braccia.- ribatte.

Sostengo il suo sguardo, -E infatti non lo farò, assolutamente.-  lo squadro dalla testa ai piedi prendendomela improvvisamente con la sua figura  -Sarebbe illogico, e da stupidi. Ripeto, è fidanzato con una ragazza e per giunta avrebbe voluto parlarmi di lei.-

-Oh sì, non vedo l'ora di sentire quanto sono grandi le sue tette e di sapere che tipo di intimo indossa.- gesticola come se fosse un ragazzo etero che palpa delle tette, così mi ritrovo di fronte ad una scena imbarazzante quanto improbabile.

Gli lancio un cuscino in faccia.

-Io non so cosa dire, ho cercato di metabolizzare più informazioni possibili ma a questo punto non so neanche più se lo conosco davvero. Io.. non sono nemmeno sicuro di averlo rivisto davvero, mi sembra tutto così irreale. Sto impazzendo?-

Per un secondo alza gli occhi al cielo, poi riprende a fare quel che stava facendo prima, rivolgendo la sua attenzione sul grumolo di polvere ai suoi piedi.

-Tae, dimmi qualco- -

-Jimin-ah, perché gli hai dato la possibilità di vederci?-

Lo guardo negli occhi non sapendo cosa dire. Mi mordo con prepotenza il labbro che aveva cominciato a tremare pericolosamente. Taehyung sorride semplicemente prima di avvicinarsi a me, si siede e senza dire nulla mi prende tra le sue braccia. Chiudo gli occhi lasciando scivolare via tutte le emozioni che mi hanno stretto lo stomaco fino ad adesso.

-Lo sai che non è colpa sua.-  sussurra tra i miei capelli  -Proviamo a vedere come va, se qualcosa dovesse andare storto, ti riporto subito a casa.-

Lo stringo maggiormente a me, ormai in preda ai singhiozzi non riesco più a proferire parola.


***


La settimana è passata velocemente, tra lezioni e lavoro, non sono più riuscito a parlare con Jungkook, o meglio, non ho voluto. L'ho evitato in qualsiasi modo anche in accademia.

Poi un giorno mi sveglio ed è venerdì, il tempo di chiudere gli occhi ed è sera, ed io questo venerdì sera lo passerò con lui.

Solo a pensarlo, percepisco un fastidio allo stomaco, lo stesso che sento ogni volta che sorride o semplicemente mi guarda. Punto lo sguardo sulle mie mani tutt'ora umide, non riesco a smettere di sentirmi accaldato.

-Ma perché devo fare così?-

Tae che sta guidando verso l'appartamento del ragazzino, mi sorride spontaneamente.

-Sei sempre il solito, non cambierai mai.-

Arrivati davanti alla porta di casa sua, in un momento di panico prendo la mano di Taehyung e la stringo nella mia. Lui mi guarda evidentemente sorpreso.

-Non lasciarmi mai da solo con lui.-

Lui allontana la sua mano, scioccato dal mio comportamento infantile.

-E se devo fare pipì?- chiede, corrugando lo sguardo.

-Promettimelo.-

-Ma se mi scappa forte?- ribadisce.

Lo fulmino con lo sguardo. -La tien- -

All'improvviso la porta si apre e per poco non mi manca l'aria.

Jungkook, in tutta la sua bellezza naturale ci osserva sorridendo, i capelli scuri scompigliati in contrasto con la sua pelle chiara come l'enorme t-shirt che sta indossando sopra ad un paio di jeans neri attillati. Mi schiarisco la voce cercando di non posare lo sguardo sulle sue spalle grandi, o sulle sue braccia scoperte.

-Ragazzi, entrate.- dice cordialmente.

-Wow Kook, ti sei sistemato bene.- commenta Tae guardandosi in giro.

In effetti non è male, piccolo e semplice, caratterizzato dal suo profumo e pochi colori, rispecchia Jungkook. Non so esattamente da quanto tempo si è sistemato qui, o per quanto dovrà rimanerci, ma tutto intorno a queste pareti sa già di lui. Mi guardo in giro notando un gioco di colori tra il bianco e il blu notte, ricorda camera sua.

Mentre i miei occhi percorrono ogni centimetro di queste pareti, senza rendermene conto, finiscono su due gocce di cioccolato scuro lucide e feline. Sorride mentre mi guarda,  -Ci sono anche le nostre foto.-  dice improvvisamente, poi si sposta e noi lo seguiamo fino alla camera dove, tra varie immagini che ritraggono paesi, città e altri particolari, notiamo i nostri selfie appesi con puntine bianche su un piano di sughero.

-Quanto eravamo piccoli.- sussurro sfiorando una delle tante foto sorridendo spontaneamente.

-Perché nessuno mi ha mai detto che avevo bisogno di truccarmi già a quell'età? Aish, che stupido che ero.- Taehyung alza gli occhi al cielo, trovando un modo per farci ridere.

Infatti, accompagnato dalla risata di Jungkook, gli tiro una leggera pacca sulla spalla ridendo.

-Ma smettila, guarda me invece, avevo delle guance così paffute e ridicole.- sentenzio senza distogliere lo sguardo dagli scatti.

-E adorabili.- aggiunge Jungkook.

Con la coda dell'occhio noto Tae che ignorando il commento di Jungkook, continua ad osservare le foto, io invece decido di volermi fare del male, quindi mi volto verso di lui.

Il moro tiene lo sguardo fisso sul mio viso, osservandolo cambiare colore a causa sua. In un altro momento poteva sembrare una banalità, qualcosa di scontato: io che mi imbarazzo ad un complimento. Questa volta però è diverso. Jungkook, che dopo anni è ricomparso nella mia vita, mi dice che le mie guance sono adorabili e mi mangia spudoratamente con lo sguardo mentre io metabolizzo il suo commento, senza riuscire ad interrompere il nostro contatto visivo.

Poi, scosso da un leggero fremolio, sbatto più volte le palpebre e abbasso lo sguardo, e sfortunatamente posso giurare di averlo visto sorridere.

-Taehyungie.- lo chiama all'improvviso, ci voltiamo entrambi.

-Mh?-

Con un cenno di testa indica la Play, -Giochiamo?-

Le labbra di Taehyung si allargano in un sorriso luminoso.

E nel giro di un minuto veniamo trasportati tutti e tre indietro nel tempo, quando io, nel mio silenzio, mi perdevo ad osservare i lineamenti dolci del ragazzo più bello sulla Terra, che si divertiva a sfidare il mio migliore amico con un joystick in mano.

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora