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Il calore e l'umidità che si sono creati tra le pareti del mio bagno iniziano a diventare soffocanti, così con l'accappatoio addosso e i miei vestiti tra le mani, esco dalla piccola stanza.

Chiudo la porta dopo aver controllato di aver aperto la finesta, poi mi dirigo verso la sala. Sbuffo, stanco del solito ritmo, della solita routine. Lavoro, accademia, lavoro. Accademia, lavoro, accademia. Faccio le stesse cose tutti i giorni, mi muovo come se fossi un robot, una macchinetta che non ha bisogno di pile.

Mi privo dell'accappatoio ed indosso i boxer, poi una lunga maglia a maniche corte. Con la coda dell'occhio vedo la mia figura riflessa allo specchio, così incuriosito mi giro completamente per osservarmi meglio. È da molto che non guardo il mio riflesso, lo faccio solo per truccarmi e per struccarmi eseguendo i soliti passaggi che conosco a memoria, ma non mi soffermo più sui piccoli dettagli del mio fisico. Ed ora che mi sto scrutando, mentre faccio scorrere i miei occhi sulla mia pelle, è come se realizzassi di essermi perso molto e di non poterci fare niente.

Indosso i pantaloni del pigiama mentre il mio sguardo si sofferma sui miei muscoli che si flettono, e le mie curve che prendono forma. A Jungkook piacerebbe.

Mi guarderebbe piegarmi per lui, mentre osserverei il suo riflesso allo specchio; il suo sguardo affamato e spudorato, gli occhi lucidi e pronti a non perdersi nessun movimento da parte mia, le sue labbra socchiuse, dalle quali uscirebbero piccoli sospiri affannati, segno della sua fame di me. Ed io continuerei ad instigarlo per vederlo impazzire, per stuzzicare il suo lato dominatore che mi manca da morire. Mi alzo lentamente sbattendo le ciglia con calma, come se potesse davvero apparire alle mie spalle da un momento all'altro, consumandomi con lo sguardo.

Senza perdere altro tempo cerco il mio telefono, mentre la mia mente si riappana di sue immagini, dei suoi movimenti, di lui. Digito il numero di Taehyung frettolosamente, sperando di poter distrarmi al più presto possibile, perché farei di tutto pur di non fissare il vuoto ripensando al suo sguardo, pur di non rigirarmi nel letto continuamente dal dolore che provo al petto causato dal vuoto che ha lasciato, pur di non sussurrare disperatamente il suo nome nel buio.

-Jimin-ah?-

-Hey Tae,-  lo saluto dopo essermi schiarito la voce. Mi volto per dare un'occhiata all'orologio constatando di aver fatto tardi  -cazzo scusami per l'orario, non mi ero accorto che fosse già mezzanotte.-  borbotto strofinandomi i capelli con la mano libera.

-Tranquillo Chim, non importa.- mi risponde con tono calmo. 

-A me importa invece!-

-Shh, fai silenzio.-

Alzo lo sguardo al cielo mentre li sento ridacchiare, poi mi incammino svogliatamente verso la mia camera,  -Scusami Hobi hyung, non sapevo ci fossi anche tu.-  ammetto sinceramente.

-Ya Jimin-ah, non fare il broncio. Lo sai che scherzo.- mi risponde Hobi.

Sorrido, cogliendo la sincerità nelle sue parole. Purtroppo però, come le sere precedenti, mi ritrovo senza sapere cosa dire, senza un argomento di cui parlare, nessuna notizia, nessuno scoop. Divento sempre più noioso, così lascio parlare Taehyung fino a quando non mi addormento con il telefono sotto l'orecchio, scarico e spento.

Mi sdraio sul mio letto cercando di rilassare i miei muscoli.

-Com'è andata oggi?- chiedo ad entrambi, mentre giocherello con le ciocche dei miei capelli.

-Niente di nuovo, ho lavorato tutto il giorno, poi Hobi è venuto al bar e mi ha raccontato della lezione infinita che avete avuto oggi.-

-Sì, me ne sono andato un minuto prima che finisse.- alzo gli occhi al cielo, ripensando alla fatica che impiego per assistere alle ultime lezioni.

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora