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Il mio cuore continua a battere forte nel petto mentre percorro le scale che mi separano dal mio appartamento. Non ho mai desiderato di tornare a casa così tanto. Sorrido, ripensando al suo viso nascosto tra le mie lenzuola.

Questa mattina quando mi sono svegliato l'ho trovato affianco a me, ronfava come un bambino mentre era steso su un fianco, ricordo di averlo osservato per un tempo indefinito e ricordo anche di non essermi svegliato così dolcemente da parecchio tempo. Gli ho accarezzato i capelli e gli è bastato un semplice tocco per muoversi leggermente prima di aprire gli occhi, gli ho sussurrato "Sonno leggero, huh?", e lui mi ha sorriso sapendo che non mi sono mai dimenticato di questo suo particolare.

Mi ha baciato, poi mi ha subito trascinato tra le sue braccia iniziando a sussurrarmi all'orecchio cose senza senso, parole troppo sdolcinate per essere confessate alle sei di mattina, eppure non ha smesso di coccolarmi fino a quando non mi sono messo a sedere, stordito dal suo profumo.

Ricordo che prima di alzarmi dal letto le sue labbra hanno percorso tutta la mia schiena, baciando ogni centimetro di pelle fino ad arrivare al mio collo, dove ha lasciato un succhiotto che gli ho permesso di farmi, troppo viziato dalle sue carezze. Ha provato a riabbracciarmi, stringendomi forte a sè, ma io mi sono alzato in tempo. Ancora nudo e sensibile, mi sono girato e l'ho guardato negli occhi e lui è rimasto lì ad osservarmi, il suo sguardo mangiava il mio corpo e le sue labbra venivano torturate dai suoi denti.

"Sei bellissimo cazzo." mi ha detto, iniziando la mia giornata regalandomi la pelle d'oca.

Prendo le chiavi percependo l'adrenalina scorrere nelle mie vene, poi come quando attendo un fulmine in piena estate, trattengo il fiato, constatando che in casa c'è lui. Così mi fermo, metto via il mazzetto e torturo le mie labbra impazientemente, poi suono il campanello di casa mia. Non riesco a ridacchiare come un ragazzino, ripensando alla situazione assurda che si è creata. Un giorno fa piangevo disperatamente mentre bramavo in silenzio la sua presenza, ed ora è a casa.

Dopo qualche secondo, non sentendo nessun rumore, apro la porta cercando di scacciare dalla testa quei pensieri maledetti che continuano ad annebbiare la mia mente da quando è tornato, chissà quando scomparirà di nuovo, chissà se ha già cambiato idea, chissà se non se n'è già andato. Sopprimo un sospiro di sollievo realizzando che la porta è già aperta, quindi Jungkook deve essere in casa.

Le luci sono spente, il silenzio regna tra le pareti e non c'è traccia del ragazzino. Con il cuore in gola chiudo la porta alle mie spalle e faccio qualche passo in avanti mentre mi guardo attorno, ritrovandomi spaesato a casa mia.

-Kookie?- esito.

All'improvviso due mani coprono la mia vista e in un secondo è tutto buio, il suo profumo riempie le mie narici con una velocità tale da lasciarmi stonato. Inspiro profondamente mentre faccio cadere la mia borsa di danza, per toccare le sue mani. Quando allungo le mie dita verso le sue, le sue labbra sono già sul mio collo, sfiora la mia pelle facendomi venire i brividi ed il mio corpo trema già dall'adrenalina.

Trattengo il fiato mentre aspetto in silenzio, e completamente accecato. Poi, le sue labbra si posano sotto al mio orecchio, la sua lingua inumidisce la mia pelle prima di coccolarla con le sue labbra morbide e screpolate, i suoi denti mordono quel lembo di pelle come se fosse il suo punto debole. Istintivamente stringo i suoi polsi e mi lascio cadere di peso su di lui, la mia schiena va in contatto con il suo petto ed il mio sedere con il suo bacino, la mia testa si posa sulla sua spalla, annebbiandosi completamente in poco tempo.

Le sue labbra giocano con il lobo del mio orecchio mentre le sue dita continuano a coprirmi gli occhi.

-Bentornato.- bisbiglia.

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora