-Va bene ragazzi, per oggi è abbastanza.- la signorina Shong si interrompe per guardarsi allo specchio, si aggiusta i capelli tirandoseli indietro poi si gira guardandoci negli occhi uno ad uno. -Non scordatevi che tra una settimana avremo l'incontro con il fotografo Jeon per l'assemblaggio dei cortometraggi. Minjung, Yongho, Hyonsu, Soyon, Hoseok e Jimin, mi riferisco a voi.-Annuiamo contemporaneamente mentre ci inchiniamo per salutarla. Guardo velocemente i miei compagni e poi realizzo di essere l'unico ad ed essere arrossito; il mio cuore inizia a battere più velocemente quando risento il nome di Jungkook risuonare nella mia mente, ed io non posso controllare le mie emozioni.
Il fotografo Jeon.
Il mio fotografo.Esco dalla stanza seguito da Hobi e appena vedo Tae tiro un sospiro di sollievo, ho bisogno di lui.
Hoseok senza farsi scrupoli si avvicina al mio migliore amico gli prende il viso tra le mani e lo bacia sulle labbra come se fosse acqua dopo due ore di prove.
Li guardo e trattengo l'istinto di correre a casa per poter tornare tra le braccia di Jungkook. Dopo qualche secondo il rosso si allontana dalle labbra di Taehyung e senza aggiungere una parola gli sorride, poi con la stessa naturalezza il mio migliore amico fa lo stesso, come se si fossero appena detti qualcosa che sanno solo loro.
-Allora,- Tae decide di guardarmi mentre le dita di Hobi scorrono sulla sua schiena, il corpo di quest'ultimo si muove mentre i suoi occhi scrutano il resto del corridoio, cammina attorno al suo fidanzato senza smettere di toccarlo e Taehyung mi guarda come se fosse abituato a tutto ciò, al tocco di Hoseok, al suo modo di proteggerlo e di farsi sentire sempre. -come stai?- mi chiede con alzando un sopracciglio che fortunatamente riesco a vedere solo io.
Il suo tono sarcastico mi fa capire che Hoseok non è a conoscenza di nulla, di come ho chiamato disperatamente Taehyung prima delle prove dicendogli che ho bisogno di parlargli, di quanto l'ho pregato di trovare una scusa per rimanere soli perché si tratta di una cosa importante ed io non me la sento di discutere con altre persone, di quanto è delicata la situazione e di quanto posso essere fragile io. Ma questo Taehyung lo sa già.
Alzo le spalle distogliendo subito lo sguardo da lui, incapace di trovare le parole giuste in questo momento.
-Hey,- si gira verso Hoseok attirando subito la sua attenzione -accompagno Jiminie a casa e poi vengo da te, okay?-
Hobi mi guarda e mi sorride, come se avesse già capito tutto senza sapere niente, -Ci vediamo Jimin-ah.- dà un ultimo bacio al suo ragazzo e scompare tra i corridoi dell'accademia.
Sospiro, e il mio migliore amico mi prende subito per mano prima di abbracciarmi.
-Va tutto bene.- mi rassicura.
Ci incamminiamo verso l'uscita e una volta arrivati alla macchina mi guarda negli occhi incitandomi a parlare.
-È tornato.- inizio, ricambiando subito il suo sguardo sorpreso.
-Jungkook?- chiede spalancando gli occhi.
Annuisco, -È tornato una sera, era tardi, lui piangeva e.. ed era pieno di graffi, croste di sangue e lividi in faccia, quel figlio di puttana- -
Mi fermo, abbasso lo sguardo e mi mordo pesantemente le labbra, Taehyung mette in moto serrando la mascella.
-Che pezzo di merda.- commenta, non avendo nemmeno bisogno di sentire il nome del padre di Jungkook.
-Era terrorizzato, deluso, triste. Non ce l'ho fatta, Tae. Non ce l'ho fatta, è stato troppo per me vederlo in quello stato sapendo di essere parte di quel disastro.-
Lo guardo di sfuggita, notando i suoi occhi concentrati sulle strade trafficate di Seoul e poi parlo senza pensare, -L'ho baciato.- ammetto.
Taehyung non dice nulla, annuisce lentamente mentre stringe la labbra e osserva i passanti fermi ad un semaforo. Così continuo.
-Ho fatto l'amore con lui Taehyung.- respiro rumorosamente -Ed è stato bellissimo. È stato come rinascere un'altra volta.- la mia voce diventa immediatamente più fragile, rotta.
Per qualche secondo nella macchina regna il silenzio, e solo quando Taehyung si ferma ad un altro semaforo decide di guardarmi negli occhi.
-È che ormai ho smesso di dirti cos'è meglio fare e cosa no, soprattutto con Jungkook. Non mi hai mai dato retta, finisci sempre per prenderti cura di lui senza badare al dolore che causi a te stesso.- si inumidisce le labbra, intanto fa scorrere i suoi occhi castani sul semaforo e sulle strisce pedonali, stringe il volante con una mano mentre pensa a qualcosa, ed io lo guardo con la speranza che non mi lasci comunque da solo.
Rimane in silenzio mentre riparte, e così anch'io. Osservo la strada ed aspetto che lui dica qualcosa, perché in questo momento ho bisogno di qualsiasi sua battuta, obbiezione, o anche solo una sua parola, tranne che il suo silenzio. Dopo qualche minuto e senza accorgermene riconosco il mio palazzo e il parcheggio pieno di auto, così cerco il suo sguardo. Lui ferma la macchina, ma io non slaccio la cintura.
-Hai altro da dirmi, vero?- mi chiede, guardando il suo volante come se fosse un bersaglio.
-Mi ha chiesto di andare a Tokyo con lui per tre giorni.-
Lui sospira alzando per poco gli occhi al cielo, -Davvero, Kook.- borbotta parlando con se stesso mentre volta il capo verso il proprio finestrino -Ed immagino che tu non gli abbia ancora risposto.-
Annuisco.
-Vacci.-
-Cosa?- chiedo, credendo di aver capito male.
Lui mi guarda negli occhi, -Vacci, Jimin. Vai con lui e fallo innamorare di te più di quanto lo è già, fagli capire che sei sempre stato tu il suo lieto fine e l'inizio di tutto, che non importa quanto suo padre faccia casino, lui può avere un'altra vita con te, che può scegliere di essere felice per una fottuta volta.-
Rimaniamo entrambi in silenzio e mentre guardo negli occhi il mio migliore amico mi immagino una vita con Jungkook; svegliarlo la mattina facendo l'amore con lui, baciare la sua pelle sotto la doccia, preparargli il caffè, ubriacarmi insieme a lui e della sua risata, non poter fare a meno della sua prepotenza e della sua attenzione, non averne mai abbastanza di lui. Lui e il suo profumo, lui e i suoi pensieri, lui e la sua spontaneità, testardaggine, sensualità ed innocenza.
E per un momento mi ritrovo a pensare a quanto sarei stupido se mi proibissi di godermi una persona così stupenda, unica, infinita come Jungkook.
-Okay.-
Taehyung alza le sopracciglia, -Sì?-
-Sì, andrò a Tokyo con Jungkook.-
Lui sorride e poi allunga una mano verso il mio viso accarezzandomi, il suo pollice scorre sulla mia guancia facendomi sentire completo; perché anche i muri sanno che se non avessi Taehyung, non andrei da nessuna parte.
Mi avvicino al suo volto per lasciargli un bacio sulla guancia, poi ricambio il suo sorriso.
-Ti voglio bene.- gli dico.
Lui posa le sue labbra sulla mia fronte, consapevole di essersi appena preso la responsabilità delle mie sofferenze e di tutti i pericoli che potrei incontrare vivendo questo tipo di rapporto, eppure non mi lascia andare, facendomi sentire ancora a casa.
-Anch'io ti voglio bene Chimmie.-
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the good side - Jikook
Fanfiction-Ti odio.- mormoro con un filo di voce. Lui abbassa il volto sconfitto, ma avanza lentamente verso di me. Stringo i denti ed inspiro in silenzio il suo profumo permettendogli di rendermi piccolo come una briciola e leggero come una foglia, così d'i...