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Mi sistemo la cravatta stringendo leggermente il nodo, poi allungo una mano verso il mio profumo che ormai porta il mio nome e che fa perdere la testa all'unico ragazzo che seguirebbe quest'essenza ovunque.

-Sei pronto?- gli chiedo, sorridendo al mio stesso riflesso sullo specchio, ritrovandomi a pensare che potrei perfettamente abituarmi a questa domesticità.

-Quasi.-

Questa serata è nostra. Lo sforzo, la fatica e i sacrifici che abbiamo vissuto per arrivare fino a questo momento sono valsi la pena, e avere la possibilità di condividere questo traguardo con lui mi fa credere che non ci sia niente di più giusto di tutto questo.

Questa sera molte telecamere saranno puntate sul suo sorriso da coniglio e sui suoi occhi da cerbiatto, riceverà tutte le attenzioni che merita e se c'è una cosa di cui sono sicuro, è che i miei occhi lo seguiranno ovunque con l'incontrollabile devozione che provo nei suoi confronti.

Esco dal bagno per raggiungere il salotto,  -Se non vuoi fare una brutta f- -  i miei occhi incontrano la sua figura girata di profilo e per qualche istante il mio cuore cessa di vivere.

Faccio scorrere il mio sguardo sui suoi piccoli fianchi stretti da una lucida cintura in pelle, sulle sue mani prese ad aggiustare i bottoni della sua camicia bianca, sui muscoli delle sue braccia e delle gambe ben visibili anche se coperti dal suo completo elegante. I suoi capelli risplendono sotto ogni tipo di luce, separati da qualche goccia di gel e volontariamente sparsi sulla sua fronte come se non gli importasse della compostezza e dell'ordine.

Mi avvicino silenziosamente al suo corpo e avvolgo le mie braccia attorno al suo torace, quando il mio petto tocca la sua schiena allargo le mie mani sui suoi pettorali coperti dalla camicia, ma accarezzo comunque la sua pelle che è ancora rivestita da morsi dettati dalla passione.

-Sei bellissimo.- mormoro sul suo collo.

Anche se non lo posso vedere, immagino il suo sorriso prendere forma sul suo volto.

-Guardami quando sorridi.- aggiungo.

Lui nasconde una risata ignorandomi appositamente, ma io mi posiziono di fronte a lui. Finalmente mi guarda negli occhi con un ghigno, ma la sua espressione svanisce quando fa scorrere il suo sguardo sul mio corpo.

Si avvicina silenziosamente, prima di passare la lingua sul suo labbro inferiore inclinando la testa d'un lato senza distogliere lo sguardo dal mio corpo.

-Mi stai guardando come se fossi il tuo piatto preferito.- esordisco.

-Sei anche quello.- risponde.

Le sue braccia stringono il mio corpo e le sue dita finiscono subito sul mio sedere, i nostri bacini si scontrano mentre il suo sguardo continua a fare su e giù per il mio corpo e le sue mani mi accarezzano ovunque, senza neanche provare a combattere l'istinto di toccarmi. Sorrido, sapendo perfettamente che effetto gli faccio.

-Occhi su, Jeon.- allaccio le mie braccia attorno al suo collo.

Il suo sguardo saetta sul mio ed io sorrido di fronte alle sue guance già rosse. Preme le sue mani sul mio corpo spingendo letteralmente il mio bacino verso il suo, trasalisco quando percepisco la sua lunghezza quasi eretta a causa mia. Posa la sua fronte sulla mia,  -Scusa non riesco a controllarlo.-  sorride spudoratamente, facendomi arrossire in una maniera imbarazzante. Chiudo gli occhi cercando di calmarmi, avvolgo le mie dita attorno al suo collo per non infilarle tra i suoi capelli sistemati, ma quando il suo profumo colpisce le mie narici, non riesco a stare fermo così porto una mano sul suo viso e accarezzo la sua guancia con il pollice.

Schiude le palpebre ed incontra i miei occhi, poi china la testa per poter incontrare le mie labbra, ma io indietreggio con il capo. Lui corruga le sopracciglia ed io sorrido.

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora