Le note del brano classico che sta accompagnando i miei movimenti riecheggiano tra i muri di questa stanza a specchi, la mia mente è libera. Inspiro dal naso ed espiro dalla bocca senza rallentare il ritmo delicato dei miei passi; il sudore sta imperlando tutto il mio corpo che ogni tanto viene scosso da fremiti provocati dall'aria fredda che si scontra sulla mia pelle umida, le mie gambe tremanti chiedono pietà, i miei piedi sono ormai insensibili ad ogni passo sbagliato o storta che prendo, mi muovo senza fermarmi, ripartendo da zero ad ogni sbaglio commesso.Mentre mi muovo leggero nell'aria piroettando ad una velocità disumana, il mio corpo perde improvvisamente equilibrio quando la porta viene spalancata in modo violento. Cado a terra sorreggendo il mio peso con le mani urtando così i miei polsi, gemo dal dolore.
-Merda!- una voce graffiata alle mie spalle si avvicina sempre di più a me, mi volto verso la causa di questa penosa caduta. -Oh Dio, scusami Jimin non pensavo fossi qua.- un ciuffo folto di capelli neri sovrasta la mia vista prima di sentirmi sollevare da terra, una volta in piedi mi ritrovo ad osservare di sbieco il ragazzo che non mi ha ancora staccato le mani di dosso.
In poco tempo realizzo che è uno dei miei compagni di danza, addirittura uno dei ballerini scelti per il set. Poi due fossette ai lati della sua bocca mi aiutano a fare mente locale sul ragazzo, che qualche giorno fa ci informava in spogliatoio di una lezione spostata la mattina, è Hyonsu.
Mi ricompongo scrocchiandomi le ossa, poi mi rivolgo a lui che con un cipiglio preoccupato mi osserva, così sforzo un sorriso. -Va tutto bene, non ti preoccupare.-
-Sicuro di non esserti fatto male? Dio, scusami. Non volevo disturbarti, me ne posso andare se vuoi.- commenta agitato.
-No, rimani pure. Stavo pensando di tornare a casa comunque, è tardi e ho bisogno di dormire.-
L'espressione tesa che segnava il suo viso fino a qualche secondo fa viene sostituita da un sorriso rilassato che fa curvare i suoi occhi scuri quanto in due mezze lunette, poi fa un mezzo inchino per salutarmi. Avrà capito che non ho assolutamente voglia di stare qui a socializzare con lui. Perspicace.
Sorrido cortesemente prima di voltarmi per uscire da questa stanza umida. Quando sono sulla soglia della porta però, sono costretto a girarmi di nuovo verso quella voce che richiama il mio nome ancora una volta.
-Volevo solo farti i complimenti per come ti muovi. Non ti avevo mai notato prima d'ora e ho solo fatto un grosso sbaglio.- mormora mentre le sue guance si colorano di un rosa più scuro.
Arrossisco inevitabilmente, purtroppo il mio modo di reagire ai complimenti è qualcosa che non mi so spiegare e non so controllare, ho provato così tante volte a trattenermi ma ho solo ricevuto l'effetto opposto, quindi ho imparato a lasciarmi sopraffare dalle emozioni convivendo con esse.
Sorrido imbarazzato e sussurro un flebile "grazie" prima di dirigermi di corsa verso le docce.
Mentre cerco di non dare troppa importanza a quello che è appena successo con il mio compagno di ballo mi infilo in una cabina constatando che lo spogliatoio è vuoto, essendo quasi ora di cena. Sono pochi gli studenti che si fermano fino a tardi ed io non posso dire di non essere uno di loro; quando non ho il turno al Mocha, mi nascondo tra queste mura illuminate fin che posso.
Non sopporto stare a casa da solo, una mia brutta abitudine è quella di chiudermi in me stesso e finisco sempre per compiere azioni di cui mi pento subito. Più mi distraggo, meglio è.
***
Percorro le strade notturne e luminose di Seoul alla ricerca di un supermercato aperto maledicendomi mentalmente per non aver preso la macchina. Mi guardo attorno mentre cammino a passo felpato, mi è già capitato di uscire dall'accademia di sera, ma quelle volte che ne ero consapevole, pensavo subito a prendere le chiavi di casa. Ultimamente invece, non so come, non so perché, ma mi ritrovo ad uscire la sera per prendere qualcosa da mangiare, dato che il mio frigorifero è vuoto. Mi mordo insistentemente l'interno labbro cercando di autoconvincermi che tutto ciò non riguarda un viso dai lineamenti perfetti, con occhi dolci e felini, labbra perennemente screpolate e una brezza fruttata ad accompagnarlo in ogni movimento. Sono semplicemente un po' stanco.
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the good side - Jikook
Fanfiction-Ti odio.- mormoro con un filo di voce. Lui abbassa il volto sconfitto, ma avanza lentamente verso di me. Stringo i denti ed inspiro in silenzio il suo profumo permettendogli di rendermi piccolo come una briciola e leggero come una foglia, così d'i...