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I suoni intorno a me sono ovatti, le voci troppo lontane, i rumori praticamente inudibili. Nella mia testa rimbombano soltanto i versi disperati di Jungkook che si lascia andare sotto al mio corpo, la sua voce delicata che mi chiama pregandomi con quel tono fragile, i suoi lamenti di piacere ad ogni mio tocco. Ancora una volta mio. 

-Mi stai ascoltando?- la voce di Taehyung mi fa sobbalzare.

Sbatto più volte le palpebre -Oh, sì. Continua.-  lo incito vagamente.

Vorrei davvero parlargli di tutto quello che sta succedendo, ma non so come potrebbe reagire. Non ho mai nascosto nulla al mio migliore amico ma in questo momento non saprei da dove cominciare; se solo sapesse che ogni volta che Jungkook è nei paraggi, è come se si azionasse una parte di me riservata solo a lui, una doppia identità che si lascia facilmente andare, perdendo il controllo e la cognizione del tempo. E mi piace talmente tanto, che dopo tutto questo tempo non riesco ancora a farne a meno.

Si muove nervosamente, pulendo con un panno il banco sporco di birra, poi si ferma di scatto sbattendo lo straccio su un ripiano nascosto ai miei occhi. Salto sul posto per lo spavento.

-Okay, questo-  si interrompe per indicarmi vagamente con un dito  -non è normale. È tutta la mattina che stai qua ad osservarmi come un ebete. Mi hai chiesto di parlarti e l'ho fatto, ma se ti chiedessi una tua opinione su ciò che ho appena detto mi risponderesti "carciofi blu e ballerine verdi", perché non mi hai ascoltato neanche un secondo. Mi fai sapere su che pianeta sei?-

Passo distrattamente una mano tra i miei capelli  -Tae, scusami. Ho dormito poco questa notte e sono un po' stanco. Tra l'altro ho lezione tra poco e oggi non ho proprio voglia di vedere nessuno.-

Sospira, -Giornata Jungkook?-  chiede addolcendosi.

Sorrido amaramente, -Sì.-

-Ti offrirei una birra, ma l'ultima volta- -

Lo interrompo dandogli una pacca sul petto, facendolo finalmente ridere. 
-Posso provare ad indovinare l'argomento del tuo sfogo al quale non ho stupidamente prestato attenzione?-  chiedo nascondendo un sorriso.

Lui si fa immediatamente serio, poi riprende il panno e torna a pulire lo stesso punto che ha passato e ripassato per quasi mezz'ora, facendo solo aumentare la certezza delle mie supposizioni. 

-Mh.- mormora.

-Innanzitutto è una persona.-  comincio  -Ed è un "lui".-  continuo, vedendolo sorridere.

-Oh Dio, no, mi hai scoperto! Ora come dirò a mamma e papà che sono gay? "E' stata colpa di un porno"? Oppure "ho trovato per sbaglio le tue riviste di Playboy in bagno"?-  commenta con fare drammatico, attirando l'attenzione di due uomini seduti infondo al bar.

Scoppio a ridere cercando di non farmi sentire.  -Smettila e fammi continuare.-  mi sistemo meglio sul posto  -Okay, allora.. ha i capelli rossi e fa il ballerino.-  Il suo volto cambia tonalità arrossendo drasticamente, beccato.  -Ha una risata acuta e si veste in modo.. strano?-

-Non è vero, gli piacciono i colori a differenza nostra.- risponde immediatamente.

Sorrido nel vederlo arrossire sempre di più. 
-E si chiama Jung Hoseok. Cos'ho vinto?-

-Hai vinto la mia presenza nella tua vita, ballerina.- mi risponde squadrandomi con lo sguardo, prima di alzare le spalle ed osservare un punto indefinito del bancone pulendo quella precisa parte. -E comunque credo sia attrazione fisica. Sì.-

Alzo un sopracciglio scrutandolo con lo sguardo. -Tu? Che provi solo attrazione fisica per qualcun altro?-

Taehyung è sempre stato diverso da me. Quando concordavamo di andare a ballare in un locale, era d'abitudine per me svignarmela con qualcuno a caso, mentre lui stava semplicemente lì a ballare e a divertirsi, non riuscendo mai a portare a casa nessuno, perché non voleva. Taehyung non è quel tipo di ragazzo che è in grado di spegnere i sentimenti pur di approfittarsi del corpo di una persona per soddisfare i propri piaceri. Potrebbe farlo e con uno schiocco di dita si realizzerebbe tutto ciò che più desidera, ma non sarebbe semplicemente la sua etica. Nella sua vita ha avuto un solo ragazzo al quale ha dato tutto, il suo amore, il suo corpo, i suoi segreti, la sua felicità, la sua risata, ogni particolare della sua vita doveva essere condiviso anche con lui. Poi il suo cuore è stato spezzato, e lui è andato avanti come ha sempre fatto dopo una grande delusione, senza farne mai un problema colossale, e soprattutto, senza farlo pesare a nessuno ed io l'ho sempre ammirato per questo.

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora