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-Estate del 2012, avevo diciannove anni.- una nuvola di fumo copre momentaneamente il suo volto per qualche istante, e con la stesse dita con le quali sta stringendo la propria sigaretta avvolge un bicchiere mezzo pieno di scotch e lo accompagna alle labbra prima di berne un sorso, -Amaro.-

Corrugo le sopracciglia mentre faccio scorrere le mie dita sul mio calice di rosè, -Il liquore?-

-Lui.-

Mi acciglio maggiormente quando la sua risposta arriva con la stessa velocità con la quale le folate di vento freddo colpiscono il mio corpo ogni volta che qualcuno apre la porta del locale che stiamo occupando da quasi un'ora.

-Lui chi?-

-Si chiamava Leenho, ed era l'amore della mia vita.- inspira un po' di fumo facendo bruciare velocemente la punta della sua sigaretta -O come lo chiamate voi ragazzini.-

Socchiudo le labbra sentendomi colpito.

-Non sono così piccolo a differenza tua.-

Lui mi guarda negli occhi facendomi rabbrividire inspiegabilmente, e senza dire nulla alza un angolo delle sue labbra.

-Stai ridendo di me?- continuo.

Si lascia sfuggire una risata silenziosa e sembra quasi che stia tossendo se non fosse per le curve che prendono forma sul suo viso.

-No, pensavo solo che sei più brutto quando ti arrabbi.- mi dice, bevendo il suo scotch.

Nascondo un sorriso e mi rilasso sulla mia sedia prima di far scorrere la lingua tra le mie labbra secche, bevo un po' del mio vino e poi torno a guardarlo negli occhi ma senza ricevere la stessa attenzione.

-Hai iniziato a fumare a causa del tuo cuore spezzato?- chiedo.

-Vorrei che fosse stato così semplice.- mi risponde tranquillamente.

Mi sporgo in avanti sul tavolo osservandolo incuriosito. La playlist grunge di questo locale ricorda molto gli anni ottanta e la sua giacca in pelle lo fa sembrare il protagonista di un vecchio film— la sua figura ha fascino, il modo in cui scandisce ogni parola come se non avesse fretta, si muove come se si stesse godendo ogni particolare di tutto ciò che vede, che sente, che tocca; ogni piccola cosa rende Min Yoongi la persona più intrigante che io abbia mai conosciuto, e per il momento mi sta distraendo perfettamente.

Quando mi guarda i suoi occhi sfidano i miei, poi emette un piccolo sospiro come se stesse regolando il suo fiato e osserva le mie mani avvolte attorno al mio bicchiere.

-Lo sai che non voglio parlare di me in questo momento.-

Annuisco, consapevole.

Lui alza un sopracciglio, -Allora?- mi incita.

Lo guardo negli occhi cercando di trovare le parole giuste per iniziare un discorso sensato, ma in questo momento il nome del ragazzo che ha appena distrutto quello che era rimasto del mio cuore, non fa eco nella mia mente. Quindi butto giù d'un fiato l'alcool rimasto nel calice e incontro il suo sguardo ancora.

-Cos'è successo a Leenho?-

Assottiglia le palpebre prima di liberare quel sorrisetto sarcastico che lo rende stranamente tenero, -Non c'entra adesso.- mi risponde.

-Voglio saperlo, voglio conoscerti.- insisto.

I lineamenti morbidi del suo volto si irrigidiscono velocemente, poi i suoi occhi sembrano concentrarsi sul fondo del suo bicchiere e per un istante pare fermarsi completamente.

-Aveva il virus.- Trattengo il respiro mentre non faccio altro che guardarlo muoversi con lentezza e sentirlo parlare con voce bassa di una tale tragedia. -Ed era diventata una questione di giorni.-

the good side - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora