Capitolo 10

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Ad un tratto mi svegliai in una foresta che ai miei occhi non era per niente inquietante anzi mi dava un senso di pace.
C'era un piccolo laghetto dove mi affacciai per vedere il mio riflesso.
Ero vestita con un abito lungo nero senza spalline, una specie di collanina  che stava sulla mia fronte con al centro un piccolo rubino rosso, ed avevo le mie ali aperte come se fossi atterrata da poco.
Avevo i miei lunghi capelli neri sciolti ed ero truccata con un ombretto grigio con qualche sfumatura nera.
Ero incantata dal mio aspetto, ma le domande che mi ponevo erano,
"Cosa ci faccio qui, e come ci sono arrivata?".
Ad un tratto vidi una persona uscire dalla foresta che mi venne incontro.
Era una donna di mezza età con lunghi capelli neri e un abito lungo nero.
Mi somigliava molto.
Ad un tratto mi disse,
"Ciao Katherine"
Io stupita le domandai,
"Come fai a sapere il mio nome?"
La donna mi rispose ovvia,
"Può una madre non ricordarsi il nome della propria figlia?"
Rimasi sconvolta, quella donna era mia madre?
Come potevo esserne certa?
"Dimostramelo"
Le dissi curiosa.
Lei mi disse,
"Va bene, allora io mi chiamo Samantha, moglie di Simon Serafino più importante dopo Michel.
Ho 40 anni, ero un angelo ma mi fecero cadere per il fatto che mi ribellavo a Simon.
Un volta caduta andai da Lucifero e diventai demone.
Da quel giorno non mi ti fecero più vedere.
Non perdonerò mai Simon per avermi tolto tutto quello che amavo più al mondo" si mise a piangere mentre mi parlava.
Io capii tutto e felice di averla di nuovo con me dissi,
"Mamma, mi sei mancata" cominciai a piangere e mia madre mi abbracciò per farmi smettere.
Dopo qualche minuto gli chiesi,
"Perché non ti ho mai vista agli inferi?"
E lei mi rispose,
" Mi avevano mandata sulla terra a cercare un anima scappata da un girone."
"Capisco, mamma ma perché ci troviamo qui?"
"Ti ho contattata mentalmente, appena ho saputo che eri caduta ho provato a contattarti ma eri ancora un angelo da quello che mi hanno detto.
Comunque ci troviamo qui perché stavi dormendo e quindi sono entrata nel tuo sogno per parlarti, quello che vedi intorno a noi è frutto della tua immaginazione, solo io e te siamo reali.
Comunque ci vedremo presto e per dimostrarti che è tutto vero farò questo."
Con una magia mi fece apparire un tatuaggio sul braccio sinistro, vi era un cuore con due disegni attorno.

"Con una magia mi fece apparire un tatuaggio sul braccio sinistro, vi era un cuore con due disegni attorno

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E mi disse,
"Questo è un realtatto, sai cosa è visto che ne hai già uno.
Però questo serve per quando avrai bisogno di me, io ci sarò, basterà evocarmi."
"Va bene, grazie mamma" gli risposi.
"Di niente bambina mia, ora devo andare ma ci rivedremo presto, te lo prometto."
"Va bene mamma, ci vediamo nella vita reale allora". Gli dissi e lei mi sorrise e mi abbracciò dicendomi,
"A presto piccola mia".
"A presto mamma".
~fine sogno~
Mi risvegliai piano piano e mi misi seduta, ricordandomi del sogno mi guardai il braccio sinistro e vidi il tatuaggio di mia madre.
Feci un sorriso a 32 denti, per poi girarmi verso la sveglia che indicava le 7:20, mi alzai di scatto e mi andai a fare la doccia per poi mettermi, un vestitino rosso con maniche a tre quarti con una cinturina nera e con dei stivali neri con poco tacco.

Feci un sorriso a 32 denti, per poi girarmi verso la sveglia che indicava le 7:20, mi alzai di scatto e mi andai a fare la doccia per poi mettermi, un vestitino rosso con maniche a tre quarti con una cinturina nera e con dei stivali neri con poco ...

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Mi pettinai i capelli, mi truccai con un po'di matita e con del rimmel.
Erano le 7:55 e quindi uscii dalla stanza percorrendo il corridoio e scendendo le scale per poi ritrovarmi la porta della sala da pranzo che oltrepassai per poi andare a sedermi a tavola.
Salutai le ragazze con un
"Buongiorno"
Che venne ricambiato e intanto che aspettavamo Lucifero parlammo un po'.
Quando poi Melissa mi fece una domanda,
"Allora cosa è successo quando ce ne siamo andate?"
"Niente di niente, me ne sono andata a letto"
"E non ti è venuto a dire se aveva sentito qualcosa di quello che avevamo detto?" Mi chiese Valentina.
"Secondo te, lui sarebbe dovuto venire nella mia stanza per dirmi che aveva sentito tutto?" Domandai scettica.
"Beh..." Disse Valentina ma la interruppe Andreea per dirle,
"Valentina che domande sono, ti pare che andava da lei a dire, "Hey senti ho sentito tutto quello che avete detto" imitò la voce di Lucifero, cosa che mi fece ridere ed anche alle altre.
"Vabbè comunque rimane la cosa che in questo periodo è strano" disse Cristina.
Io concordai dicendo,
"Da come me lo descrivavate, si il suo comportamento è strano."
Dissi ma un'altra voce mi chiese,
"Chi è strano?" Domandò Lucifero con un sopracciglio alzato.
Era stupendo, lo guardai per un po' finché una gomitata di Melissa mi risvegliò.
"E- eh, i-il tempo, si il tempo ultimamente è strano".
Dissi.
Andreea si picchiettò la faccia come per dire che avevo detto una cavolata.
"A si? Di solito il tempo qui agli inferi è sempre più tosto caldo". Rispose Lucifero.
"Si me l'hanno detto ma io sono abituata ad un clima più fresco percio gli ho detto che era strano" dissi un con un po' di nervosismo.
"A beh tu si ma ti ci abbituerai.
E ora mangiamo".
Tutti fecero un cenno di conferma con la testa per dire si e cominciammo a mangiare.
Una volta finito di mangiare io e le ragazze ci alzammo e andammo a fare una passeggiata nei giardini degli inferi.
Decisi di raccontarle del sogno e di mia madre.
Quando finii di raccontare mi guardarono tutte con una faccia stupita e mi chiesero,
"Quindi tua madre ti ha contattato mentre stavi sognando"
Mi chiese Andreea e io gli risposi,
"Si".
"Ed è vera la cosa del tatuaggio?" Mi chiese Cristina.
"Si"  risposi e gli feci vedere il braccio con il tatuaggio.
"È bellissimo" mi disse Melissa.
"Grazie" risposi.
"Ti ha detto quando vi rivedrete?" Mi chiese Valentina.
Io le risposi
"No ma ha detto che ci saremmo riviste presto".
"Vabbè ragazze io direi di cominciare ad incamminarci dentro visto che sono le 11:35".
Disse Andreea e noi concordammo e ci alzammo.
Mentre camminavamo, tre ragazze si misero davanti a noi.
Sembravano uguali, avevano tutte e tre i capelli biondi ossigenati, avevano il trucco pesante e indossavano degli abiti corti e volgari, le solite galline che si credono migliori e più belle di tutte.
Quella a sinistra cominciò a parlare,
"Guarda, guarda chi abbiamo qui, ma che bel gruppetto ahahaha" rise con le altre due galline.
"Per non parlare del vostro eh Carmen?"
Disse Valentina.
Ridemmo tutte e loro si innervosirono.
"Ma come vi permettete?" Squittì Carmen.
"Sapete chi siamo noi?" Disse quella a destra.
"Perché siete qualcuno di importante Marta?
perché io non lo so"
disse Melissa, ridemmo tutte.
"Ora basta, non avete rispetto per le superiori a voi"
Disse quella al centro che da quello che ho capito si chiama Chanel.
"Voi superiori, ahah ma andiamo che coraggio avete che credete di essere più belle e superiori a tutti.
Fate silenzio che con una salviettina struccante vi tolgo il 90% della vostra bellezza".
Gli dissi e tutte ridemmo a crepapelle finché Chanel disse.
"Come osi lurida st..."
Non le diedi il tempodi finire che dissi,
"Tappati la bocca e ora Smammate".
Alzai la mano davanti a loro e con la forza del vento, le feci volare a kilometri di distanza da noi.
"E ora andiamo che manca poco all'inizio del pranzo."
Dissi e le ragazze annuirono.
Ci incamminammo fino la sala da pranzo dove ci sedemmo aspettando Lucifero, che una volta arrivato ci ricordò,
"Sta sera alle 20:00 ci sarà il ballo in maschera, vi raccomando puntuali, non tollero i ritardi.
E ora mangiamo".
Tutti annuirono e ci mettemmo a mangiare.

DANGEL:Un amore quasi impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora