(• I pallini significano la canzone per il capitolo, in questo caso:
A THOUSAND YEARS di Christina Perria.)
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Vidi mia madre parlare con i consiglieri, le ragazze e Lucifero.
Andai incontro a loro e dissi,
"Ciao mamma"
Lei si girò, mi abbracciò e mi rispose,
"Ciao tesoro mio, come stai?"
"Benissimo e te?"
"Mai stata meglio" Mi rispose.
"Non ti ho ancora presentato le ragazze.
Allora lei è Cristina".
"Salve".
"Lei è Andreea".
"Piacere"
"Lei è Melissa"
"È un onore conoscerla"
"E lei è Valentina".
"Salve."
"Ragazze lei è mia madre Samantha".
"Ragazze è un piacere, ma chiamatemi Samantha."
"Va bene Samantha" dissero tutte insieme le ragazze.
"Vabbè gli altri li conosci, mamma".
Dissi ridendo.
"Samantha non sapevo che Katherine fosse tua figlia." Gli disse Lucifero.
"Lo so da quando sono caduta non l'ho più vista mai poi l'ho ritrovata qui, non ero nemmeno sorpresa del fatto che fosse caduta.
Ma come si dice "è tutta sua madre",
Comunque tesoro mio ma quanto sei bella vestita così" spiegò e poi mi sorrise.
"Grazie mamma".
"Complimenti Samantha" gli disse Lucifero.
"Di cosa?"
Gli rispose mia madre.
"Per tua figlia, è splendida come ogni giorno".
Rispose sorridendomi io arrossì ma ricambiai il suo sorriso.
"Ma che?
Che mi sono persa?" Disse mia madre alle ragazze che ci guardarono e sospirarono romantiche.
"È un peccato che non c'eri ieri, Samantha" disse Belzebù.
"Perche che cos..." Stava per dire mia madre ma io la fermai dicendogli,
"Mamma lo sai che ho un nuovo potere?"
"Davvero tesoro?
E qual'è?"
"Aspetta ti faccio vedere".
Mi concentrai e chiusi gli occhi pensando di volermi spostare dietro Lucifero.
La fiammata mi ricoprì e mi trasportati dietro Lucifero ma sentì Delle contro parole che invece di farmi teletrasportare dietro a Lucifero mi fecero cadere in braccio a lui a mo di sposa.
"Ma che?" Dissi interrogativa, guardai la faccia di Andreea che mi sorrideva con una faccia innocente, la fulminai con lo sguardo e poi ci mettemmo a ridere tutte capendo che era successo.
Quando mi girai verso Lucifero vidi che mi stava già guardando e mi disse,
"Ma ciao Katherine"
"Ciao Lucifero, scusami, puoi anche mettermi giù" dissi imbarazzata e lui mi risponde con un sorriso,
"Non credo di volere, ma se proprio vuoi scendere ti metto giù" mi mise giù e risi insieme a lui.
"Ok, ho capito cosa è successo, non serve che me lo spieghi Belial" disse mia madre ridendo che ci fece ridere tutti.
"Vabbè io direi di mangiare, ho troppa fame" dissi e tutti risero.
"Ecco brava Katherine, hai detto davvero bene." Mi disse Valentina, ridemmo tutti e ci mettemmo a tavola, mia madre stava vicino ad Astarte visto che erano grandi amiche.
Mentre stavamo finendo di pranzare Belzebù mi fece una domanda,
"Katherine te non ci hai mai detto una cosa...
Hai paura di qualcosa?"
"Uhmm, penso di niente"
Risposi.
"Di niente eh?
Fammi pensare...
Ah ci sono, da quello che ricordo da piccola ne avevi paura"
Disse mia madre per poi dire qualcosa all'orecchio di Valentina.
Valentina rise e poi si concentrò, mise le mani davanti il tavolo e chiuse gli occhi.
Mi prese quasi un infarto quando davanti a me, sul mio piatto apparve un gigantesco e schifosissimo ragno.
Spalancai gli occhi, indietreggiai velocemente con la sedia e mi alzai di botto mettendomi dietro la sedia.
"OMAMMAMIA TOGLIETE QUEL COSO DA DAVANTI I MIEI OCCHI"
dissi spaventata.
"Abbiamo capito che ti fanno ancora paura." Disse mia madre.
"MAMMA NON SEI SIMPATICA, TOGLIETE QUEL COSO O LO INCENERISCO" dissi quasi piangendo.
Vidi che si muoveva verso di me perciò tirai fuori le mie ali e spiccai il volo.
Tutti ridevano ma io non ci trovavo niente di divertente.
"VA BENE L'AVETE VOLUTO VOI".
dissi arrabbiata.
Qualcosa in me era scattato e mi accorsi dopo quello che avevo fatto.
Creai una sfera di fuoco e la tirai sul ragno.
"OMAMMAMIA COSA HO FATTO?" dissi piangendo.
Il ragno era morto sul tavolo, lo sentivo, sentivo la sua anima volare via.
"Calma Katherine" mi disse Belzebù
"TU NON CAPISCI, IO CON IL MIO POTERE ANGELICO CI POSSO PARLARE CON GLI ANIMALI.
COME HO POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE?".
"Cosa?" Disse mia madre.
"Scusami davvero, io non volevo farlo." Dissi piangendo
Una mia lacrima cadde sopra il ragno facendone fuoriuscire una luce accecante, dopo qualche secondo il ragno riprese vita e si mise in piedi.
Mi guardò e mi disse,
"Grazie Katherine, mi chiamo Aracny ho una famiglia da mantenere perciò se non ti dispiace vorrei tornare a casa".
"Scusami te davvero, io non volevo farlo, piacere Aracny, certo ti accompagno fuori con la magia."
"Non ti preoccupare Katherine, i sbagli li fanno tutti".
"Grazie".
"Grazie a te".
Mi disse.
Creai un disco di terra con sotto un elica fatta di vento e Aracny ci si mise sopra.
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"Fa buon viaggio, Aracny".
"Grazie, fai una buona vita, hai tante persone che ti amano e ti vogliono bene qui." Mi disse
Io mi voltai verso gli altri, guardai le ragazze ed i consiglieri, mia madre e Lucifero a cui sorrisi e che ricambiò.
"Hai ragione Aracny, qui è pieno di persone che mi vogliono bene.
E che mi amano".
"Te l'ho detto".
"Grazie Aracny, saluta i tuoi piccolini".
"Va bene li saluterò per te, saluta i tuoi amici e ti auguro il meglio".
"Anche te, ciao Aracny" il disco con sopra Aracny partì e spari in mezzo gli alberi fuori l'inferno.
Mi girai e vidi tutti che mi sorridevano.
"Ti vogliamo bene Katherine" mi corsero incontro le ragazze.
"Anche io pazze".
"Anche noi ti vogliamo bene Katherine a nome di tutti i consiglieri" parlò Astarte, "anche io vi voglio bene" li abbracciai.
Poi venne mia madre che mi disse,
"Ti amo più della mia stessa vita, scusami per il ragno.
Ti voglio bene Katherine".
"Perdonata, anche io ti voglio bene, mamma" mi abbracciò e ricambiai l'abbraccio.
Ci staccammo e appena mi girai mi trovai Lucifero davanti.
Ci guardammo e poco dopo lo abbracciai forte e lui ricambiò altrettanto forte.
Gli dissi,
"Ti voglio bene Lucifero, tanto".
"Anche io Katherine, non immagini quanto".
Ci sorridemmo e gli dissi,
"Promettimi una cosa"
"Cosa?"
"Che non andrai mai via, non mi abbandonare mai, perfavore."
"Non lo farò, se lo facessi ne morirei.
Perciò promesso".
Ci sorridemmo a vicenda e lui mi diede un bacio in fronte.
Ci staccammo e mia madre disse,
"A quanto pare hai un nuovo potere.
La guarigione ed in più puoi parlare con gli animali.
Interessante."
"Si è un bel miscuglio.
Come poteri angelici ho la guarigione e il parlare con gli animali.
E quelli demoniaci sono il teletrasporto e i 4 elementi naturali".
Dissi.
"In verità no, i 4 elementi naturali sono il potere della Prescelta." Disse Lucifero.
"Quindi è possibile che debba sviluppare il secondo potere demoniaco?"
Chiesi.
"È possibile" mi rispose Lucifero con un sorriso che ricambiai.
"Wow, sto diventando forte quanto te" dissi fiera di me per stuzzicarlo un po'.
"Non credo proprio tesoro, adesso non esagerare". Disse Lucifero orgoglioso.
"Sei troppo orgoglioso, e poi scusami mi hai chiamata tesoro?" Dissi ridendo e alzando un sopracciglio.
"No, non l'ho detto." Incrociò le braccia al petto.
"Si invece". Dissi.
"No invece".
"Sire, l'ha detto". Disse Belial.
"Taci te" rispose Lucifero.
"Bravo Beli" dissi ridendo.
"Come mi hai chiamato?" Disse Belial ridendo.
" Ti ho chiamato Beli" dissi ridendo.
"Che soprannome ridicolo" disse Belzebù.
"Stai zitto Belzy" dissi e tutti si misero a ridere.
"Oh no, oh no è successo veramente" disse Belzebù ed io risi.
"Vabbè io vado a fare un pisolino ci vediamo a cena" dissi.
"A dopo Katherine".
Mi dissero le ragazze a cui sorrisi.
"A dopo" mi dissero i consiglieri.
"A dopo tesoro mio" mi disse mia madre.
Lucifero mi si avvicinò e mi sussurro all'orecchio,
"Ci vediamo dopo, non vedo l'ora".
"Ci vediamo dopo, Lucifero" gli feci l'occhiolino, gli sorrisi e lui ricambiò.
Tirai fuori le ali e spiccai il volo verso la porta, volai sulle scale per poi arrivare alla mia porta.
Entrai e la chiusi alle spalle,
mi tolsi le scarpe e mi misi nel letto dove mi addormentai subito".
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DANGEL:Un amore quasi impossibile
RomancePrimo libro della storia: DANGEL: Un amore quasi impossibile Lei: Katherine, angelo puro, alta, bionda e occhi verdi. Stanca della vita monotona del paradiso, vorrebbe scappare ma le viene difficile a causa del padre iperprotettivo. Lui: Lucifero, a...