Capitolo 27

2K 69 0
                                    

Erano ormai passate 8 ore, 8 maledette ore dall'accaduto.
8 ore che mi trovavo in questa maledetta stanze a piangere.
Sono sollevata che gli altri non siano venuti a vedere come sto perché si sarebbero messi paura.
Avevo gli occhi blu e nero, erano gonfi, avevo due occhiaie che erano spuntate dal nulla, il rimmel e la matita colati su tutto il viso.
Ero un mostro sia fuori che dentro.
Ogni maledetto minuto che passava mi faceva odiare sempre di più me stessa.
Erano le 18:00 e fra un'ora ci sarebbe stata la cena, non avevo fame e non mi andava di rivedere tutti per sentirmi dire che non avevo avvisato per mancare a pranzo e soprattutto non avrei mai voluto che la gente avesse avuto paura di me anche solo sedendomi in quella sala.
Sapevo di essere una mina vagante e sapevo che prima o poi sarei esplosa per qualcosa ma speravo non accadesse mai.
Persa nei miei pensieri vidi che erano le 18:20, stavo ancora decidendo se andare a cena.
Decisi di fare una doccia per schiarirmi le idee e soprattutto per togliere il trucco sciolto e il gonfiore degli occhi.
Entrai in doccia, mi lavai anche i capelli ed uscii.
Mi asciugai i capelli, mi feci la piastra e mi truccai con eyeliner, matita sotto l'occhio e rimmel.
Anche se non sapevo ancora cosa fare decisi di vestirmi.
Perciò andai nella cabina armadio e optai per un vestito corto color carne e delle scarpe del medesimo colore.

Perciò andai nella cabina armadio e optai per un vestito corto color carne e delle scarpe del medesimo colore

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ero pronta e anche in anticipo, erano 18:50 e mi misi seduta sul letto a pensare a cosa fare.
Se non vado penseranno che sono una bambina e invece se vado non so se reggerò io.
Ero troppo indecisa perciò mi venne un idea, toccai il realtatto di mia madre sul braccio e dissi,
"Mamma, ho bisogno di te"
Lei dopo 5 secondi apparve davanti a me.
"Omamma che sensazione strana" disse facendomi sorridere.
"Mamma"
"Tesoro mio, come stai?"
"Uno schifo"
"Non devi, non è successo niente, Lucifero non e nemmeno arrabbiato, almeno per questo." Disse mia madre.
Nemmeno il tempo di dirlo che tutto intorno a noi tremò per pochi secondi e poi smise.
"Cosa è stato?" Chiesi spaventata.
"E Lucifero"
"Perché ha fatto tremare tutto?" Dissi preoccupata.
"Sta impazzendo senza di te al suo fianco, si comporta così da quando sei scomparsa, è da 8 ore che sta perdendo letteralmente la testa.
Prima che arrivassi te, lui era così tutti i giorni.
Demoni che venivano uccisi senza motivo e tutti erano impauriti dal suo comportamento.
Lui non ce la fa senza di te, ti ricordi cosa c'era scritto sulla tua leggenda?"
"Cosa?"
"Quando il diavolo ama lo fa per sempre.
Non c'è lui senza te e tesoro mio, non ci sei te senza lui.
Tu ti muovi lui si muove,
siete due calamite.
Quanto invidio il vostro amore" disse lei.
"Te lo puoi avere.
Belial ti ama da quando eravate in Paradiso, spero che te ne sia accorta" dissi sorridendo.
"Si che me ne sono accorta è solo che.. non lo so... Mi vergogno.
Non ho più 20 anni, sono vecchia per queste cose".
"Non sei vecchia, hai ancora l'eternità per amare".
"Ecco questo dovresti pensarlo anche te, come fai a non vedere che lui ti ama, lui non ti giudicherebbe mai e soprattutto tu non sei un mostro, chiaro?" Disse lei seria e abbracciandomi.
"Va bene, so che devo fare" dissi
"Menomale, ci vediamo a cena" mi fece un occhiolino e se ne andò.
"Ma come hai fa...?" Era già andata via.
"È proprio mia madre" dissi ridendo.
Sapevo che fare, Lucifero aveva bisogno di me ed io ci sarei stata, infondo glielo avevo promesso.
Uscii dalla stanza, oltrepassai il corridoio per poi scendere le scale e ritrovarmi la porta della sala da pranzo davanti.
Ero agitatissima.
"E se lui non mi volesse?
E se mi cacciasse per averlo quasi ucciso?" Pensai, feci un passo indietro ma poi mi schiaffeggiai mentalmente e mi dissi,
"SI DONNA, CACCHIO" pensai.
Sentivo delle voci che parlavano, quindi aprii leggermente la porta e mi fermai a sbirciare e ad ascoltare.
"Lucifero calmati, Katherine non ti abbandonerà mai, lei ti ama" gli disse Astarte.
"Io non posso vivere senza di lei" disse lui con tono disperato.
"È tutta colpa mia, se io non avessi fatto gli allenamenti oggi, tutto questo non sarebbe accaduto" disse lui facendo tremare la terra.
"Lucifero, calmati adesso e comincia a mangiare, sono certo che Katherine farà la cosa più giusta per lei" disse Belial, sorrisi alle sue parole.
"Se lei dovesse lasciarmi io non ce la farei a sopportarlo è troppo per me" disse lui ormai in preda all'ira.
"Sono uno stupido, lei merita di meglio, sono solo uno stupido diavolo" disse tirando un pugno al muro.
Vedevo che aveva le sue ali spalancate al massimo, lo faceva sempre quando era nervoso o arrabbiato segno che stava per scoppiare perciò aprii del tutto la porta ed entrai in sala, tutti si erano girati a guardarmi ma c'era uno sguardo che bruciava su di me, era quello di Lucifero.
Avevo la testa bassa e camminavo verso gli altri.
"Katherine, che bello vederti" disse Astarte abbracciandomi ed io ricambiai l'abbraccio.
"Pensavo che avessi paura a starmi vicino, come tutti" dissi triste.
"Oh Kathy, come potrei mai, sei una persona stupenda e nessuno non vuole starti vicino" disse lei accarezzandomi la testa con fare materno.
"Davvero?" Dissi sorpresa.
"Certo mia cara" disse Belial.
"Grazie" dissi.
"Grazie a te" disse Belzebù.
"Kathy" dissero le ragazze.
"Ragazze, mi dispiace per avervi fatto assistere a quello che è successo oggi"
Loro mi corsero incontro e mi abbracciarono.
"Non siete spaventate da me?" Domandai.
"Come potremmo Kathy, sei come una sorella per noi, tutto è migliore da quando ci sei te" dissero loro.
"Grazie, vi voglio bene ragazze, rendete ogni giorno qui sempre più prezioso".
"Grazie a te di tutto" dissero.
Ci staccammo dall'abbraccio e mia madre si avvicinò e mi disse all'orecchio,
" C'è qualcuno che ha bisogno di te" mi sorrise ed io ricambiai il sorriso per poi posare il mio sguardo sul ragazzo che stava immobile a fissarmi con gli occhi blu e viola.
Si svegliò dalla sua trance e disse,
"Kathy" sorrise a pronunciare il mio nome
"Lucifero" dissi sorridendo e correndo verso di lui, gli saltai addosso e lo abbracciai forte e lo stesso lui.
"Oh Kathy, mi sei mancata così tanto, 8 ore senza di te sono state una tortura" mi disse Lucifero abbracciandomi forte.
"Mi sei mancato tantissimo, sono state orribili queste 8 ore.
Ma io pensavo che tu mi odiassi.
Io non volevo, quando ti ho visto per terra mi è crollato il mondo addosso, pensavo che ti avessi...
Sono morta per 8 ore oggi.
8 maledette ore senza te, senza il tuo sorriso, senza i tuoi occhi e senza la tua risata" dissi, qualche lacrima mi solcò il volto, lui le vide e me le asciugò subito.
"Kathy, io non potrei mai odiarti, tu sei tutto, sei il mio tutto, io non vivo senza te.
In quelle 8 ore ho sofferto di più che per la ferita al braccio.
Io ti amo più di qualunque cosa e non ti lascerò mai almeno che sia te a chiedermelo" mi disse
"Non te l'ho chiederò mai, stai tranquillo.
Ti amo Lu"
"Menomale.
Ti amo Kathy".
Ci baciammo e sentimmo degli applausi e dei fischi e allora ci staccammo e ridemmo.
"Sei la mia Vita" mi disse Lucifero
"E tu sei la mia" dissi sorridendo.

DANGEL:Un amore quasi impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora