Mi svegliai ritrovandomi con delle braccia intorno che mi abbracciavano dolcemente.
Guardai il viso di Lucifero ed era stupendo, aveva il viso rilassato.
Gli accarezzai il viso sperando che non si svegliasse e lo fissai finché non sentì che si stava svegliando e allora chiusi gli occhi.
Lui si svegliò aprii gli occhi,mi guardò, sorrise e mi accarezzò una guancia.
"Kathy, so che sei sveglia" disse sorridendo
"Ma che?...
Come facevi a saperlo?"
"Il battito del tuo cuore è accelerato quando ti sei svegliata e poi ho sentito la carezza che mi hai fatto" disse sorridendomi.
"Ah, sono sgamabile quanto un rinoceronte su un pavimento fatto di fette biscottate" dissi
"Ahah, questo è uno dei motivi per cui sto con te, sei così stramba, che ti fai amare" disse, io lo abbracciai e lui ricambiò.
Mi diede un bacio e quando ci staccammo,vidi l'ora sulla sveglia, le 7:35.
"OMAMMAMIA È TARDISSIMO,non c'è la farò mai a prepararmi per la colazione".
"Tranquilla Kathy, vai a prepararti, io vado a prepararmi in camera mia, appena ho fatto torno qui e ti aspetto"
Mi disse sorridendo.
"Va bene, grazie."
Uscì dalla mia stanza ed io mi andai a fare la doccia, mi lavai, mi pettinai e mi truccai con matita sotto l'occhio e del rimmel.
Andai nella cabina armadio e optai per un un pantaloncino di jeans, maglietta bianca a maniche lunghe con dei fiori fucsia, e sneakers biancheUscii dalla cabina armadio trovando Lucifero seduto sul letto ad aspettarmi.
"Sei pronta?" Mi chiese sorridendomi
"Si, andiamo" gli risposi ricambiando il sorriso.
Lui si alzò e andammo fuori dalla porta insieme, chiusi la porta cominciai a camminare ma venni bloccata dalla mano di Lucifero che prese la mia e disse ridendo,
"Che fai non mi aspetti?"
"Ah scusami è che sono abituata a scendere da sola e soprattutto di fretta visto che faccio tardi quasi tutte le mattine" risposi ridendo.
"È il pezzo della giornata che preferisco" disse lui,
"La colazione?"
"No, la mattina quando tutti stanno seduti e te alle 8:00 precise fai il tuo ingresso nella sala da pranzo, quello è il pezzo che preferisco perche posso cominciare ad ammirarti da quel pezzo della giornata" disse lui sorridendomi,
"Omammamia la cosa che hai detto è così... Dolce.
Comunque è il pezzo che preferisco anch'io, da quel momento posso cominciare ad ammirarti."
"È così..." Cominciò lui,
"Romantico" continuai io.
"Si proprio quello" disse sorridendomi ed io ricambiai.
Erano le 8:01, scendemmo le scale e ci ritrovammo la sala da pranzo davanti.
"È la prima volta che faccio tardi".
Disse lui ridendo.
"Eh sì, ho una cattiva influenza su di te" dissi ridendo,
"Cattivissima proprio" rispose lui ridendo.
Entrammo nella sala da pranzo ancora mano nella mano, tutti i demoni ci guardavano, di sicuro perché era la prima volta che Lucifero tardava.
Ci mettemmo seduti ai nostri posti e salutammo gli altri io con un "buongiorno" e lui con un "ciao".
"Perché oggi hai tardato?" Chiese Belzebù a Lucifero.
"Ho aspettato che Katherine si preparasse, con il fatto che stamattina ci siamo svegliati tardi" rispose lui tranquillo.
Tutti mi guardarono con una faccia maliziosa ed io risposi agitando le mani imbarazzata,
"Abbiamo dormito, niente di più niente di meno" dissi rossa in viso per il fatto che avessero pensato una cosa del genere.
"Umh va bene" risposero tutti.
"È vero" disse Lucifero cominciando a mangiare e facendo così tutti.
"Oh ecco, visto?" Dissi fiera di me.
"Scusaci Katherine" mi dissero.
"Non fa niente" dissi tranquilla e sorridendo.
"Ed ora continuiamo a mangiare" disse Lucifero.
Continuammo a mangiare tutti insieme, parlando del più e del meno finché i miei occhi diventarono bianchi e una visione mi fece cadere la forchetta sul piano facendo rumore.
La visione mostrava tre figure bianche nel bosco, che aspettavano qualcuno.
Quando riconobbi le tre figure, la visione si interruppe, facendomi tornare gli occhi normali, spostai la sedia di botto, cosa che fece attirare l'attenzione ancora più su di me.
"No, no, no, non può essere vero" dissi con le mani nei capelli.
"Kathy, calma, ehi ascoltami" mi disse dolcemente Lucifero accarezzandomi la guancia.
Mi calmai subito al suo tocco e cominciai a respirare regolarmente.
"Ora dimmi, cosa hai visto?" Mi domandò Lucifero dolcemente,
"Tre figure angeliche nel bosco.
So chi erano." Dissi sicura di quello che stavo dicendo.
"Chi erano?" Mi domandò,
"Michel, Gabriel e mio padre Simon" dissi con la voce tremante sull'ultimo nome, mia madre sbiancò di colpo ma Belial subito la calmò.
"Lucifero, che facciamo?
Stanno per arrivare, lo sento" dissi tremante, lui se ne accorse e mi abbracciò subito e poi mi disse.
"Andremo a parlarci tu ed io, va bene?" Mi chiese.
"Si, va bene" dissi sicura di me, prima o poi avrei dovuto affrontare questa situazione.
"Tesoro non sei costretta ad andare" mi disse mia madre.
"Devo mamma, prima o poi avrei dovuto affrontare questa situazione e so che se avrò affianco Lucifero, tutto andrà per il meglio" dissi guardandolo con gli occhi viola, quando guardai lui, li aveva già viola perciò lo abbracciai e gli accarezzai la guancia,
"Ti amo, amore" dissi, lui mi sorrise e rispose,
"Ti amo anch'io, amore mio" ci baciammo finché i miei occhi diventarono bianchi per poi tornare normali,
"Dobbiamo andare" dissi.
"Hai ragione"
Io guardai gli altri e dissi,
"A dopo" sorridemmo e poi ci teletrasportammo nel bosco della mia visione.
Subito dopo vidi i tre angeli, volare verso di noi per poi ritrarre le ali.
"Fratello" disse Michel.
"Michel" disse Lucifero.
"Qual buon vento vi porta qui?" Disse sarcastico Lucifero.
"Katherine" disse mio padre.
"Padre" dissi io fredda.
"Cosa ti è successo?"
"Sono una demone, pensavo si capisse" dissi sarcastica.
"Mi hanno detto che sei caduta nel buco del paradiso" disse mio padre.
"Non sono caduta, io mi sono buttata" dissi seria.
"Perché l'hai fatto?"
"Io penso che tu lo sappia benissimo".
Dissi incrociando le braccia al petto.
"Avresti potuto avere tutto in Paradiso, la purezza eterna, un marito che ti ama e una famiglia". Disse mio padre.
"Ho già tutto, la purezza non mi serve, ho una famiglia, e soprattutto ho una persona che mi ama più di tutti gli altri". Dissi stringendo la mano a Lucifero che mi guardò sorridendo leggermente.
"Che cosa hai detto?
Ami il diavolo?
Katherine il diavolo non può amare".
Disse mio padre arrabbiato.
"E su questo ti sbagli, Simon.
Io amo Katherine, me l'ha insegnato lei giorno per giorno senza accorgersene" disse Lucifero guardandomi con gli occhi viola anche i miei divennero del medesimo colore.
"Michel sarebbe stato un ragazzo e soprattutto un marito migliore di lui" disse mio padre.
"Cosa?" Dicemmo io e Lucifero con gli occhi rossi.
"Ma che?...
Si Katherine, io provavo qualcosa per te ma poi te ne sei andata" disse Michel triste.
"Mi dispiace Michel ma io ho fatto la mia scelta, ormai" dissi seria.
"TU... COSA LE HAI FATTO, MOSTRO?"
disse mio padre arrabbiato tirando fuori un arma benedetta.
In quel momento senti gli occhi diventare neri come la pece, con un gesto della mano, con il vento scaraventai mio padre a metri di distanza da noi.
"Non ti conviene farlo" dissi seria e con odio rispetto a quell"essere che mi aveva cresciuta riempendomi di bugie.
"Come ti permetti, Katherine.
Io sono tuo padre, sono l'unico famigliare che ti resta" disse arrabbiato.
"Ah ma davvero, sai non credo sia così.
Sai è curioso, qui all'inferno c'è una donna che si chiama Samantha, che mi ha dimostrato di essere la mia madre biologica.
Te ne sai niente?" Dissi sarcastica e arrabbiata.
"Tua madre è morta".
Stavo per parlare quando qualcuno disse,
"Guarda sono tutto tranne che morta" disse mia madre rivolgendosi a mio padre.
"Samantha, cosa ci fai qui e perché sei una demone?" Disse mio padre irritato.
"Beh, sai quando te mi hai cacciata e mi hai giurato di non avermi fatta vedere la mia bambina mai più, io non sapevo dove andare finché Lucifero mi trovò e mi ospitò all'inferno.
Da quel giorno sono sempre rimasta all'inferno e sono diventata una demone". Rispose mia madre con rabbia e poi continuò,
"Tu, come fai ad essere ancora in angelo dopo tutte quelle cose orribili che hai fatto?".
"Samantha, nessuno si ricorda della tu esistenza in Paradiso, feci credere a tutti che tu fosti morta, per evitare insulse domande.
Ma ora sono puro al 100% e non mi possono cacciare dal Paradiso".
Disse lui fiero di se.
"Che schifo" disse mia madre inorridita dalla persona che era diventata il suo ex marito.
"Tornando a te" disse mio padre guardandomi.
"Sei la Prescelta, sento il tuo immenso potere scorrere nelle tue vene, che enorme spreco usarlo per il male". Disse mio padre.
"Abbiamo due concetti di male differenti, padre" dissi seria.
"Dove hai tirato fuori tutto questo odio nei miei confronti?" Chiese
"Da quando ho scoperto quello che avevi fatto" dissi schifata.
"I tuoi occhi che cambiano colore con le tue emozioni, unica ad avere le ali oltre il diavolo, i tuoi poteri, misti fra angelici e demoniaci.
Sei potente, torna con me in Paradiso e dimenticherò quello che hai fatto" disse mio padre serio.
"Mai" dissi
"Lei non andrà da nessuna parte" disse Lucifero mettendosi davanti a me.
"Chi credi di essere per portarla di nuovo via da me?" Disse mia madre infuriata.
"Datemela o la prenderò con la forza".
Disse mio padre prendendo l'arma benedetta.
"Dovrai passare sul mio corpo" disse Lucifero.
"Con piacere" disse mio padre prima di attaccare Lucifero.
Per Lucifero era un gioco da ragazzi, scompariva e ricompariva a suo piacimento.
Ad un certo punto io dissi,
"BASTA.
SE VUOI ME, COMBATTI CON ME" dissi furiosa con gli occhi misti fra nero e rosso.
"Va bene, ma se ti farò male non voglio lamentele" disse mio padre.
"Ne dubito" dissi facendo un ghigno.
Nemmeno il tempo di avvicinarsi che io sbattendo un piede feci tremare il terreno, lui perse l'equilibrio e cadde.
Gli feci crescere delle piante arrampicanti dal terreno che lo legarono in modo che non si potesse slegare.
"Credi davvero di fermarmi così, Katherine?
Un giorno non molto lontano, io tornerò e ti riporterò in Paradiso.
Sia l'ultima cosa che faccio" disse con un sorriso da pazzo.
"Si certo, come no e ora fammi un piacere.
DORMI".
Come tocco finale gli diedi un pugno in faccia che lo fece svenire.
"Michel, Gabriele riportatelo su e non permettetegli di uscire dal paradiso ad ogni costo"
"Va bene, Katherine.
Ci scusiamo per la situazione, ci aveva portati qui perché aveva detto che voleva sapere come stavi" disse Gabriel.
"Lui vuole solo il potere dalla sua parte, farà qualsiasi cosa pur di averlo" dissi preoccupata.
"Non glielo permetteremo" disse Michel.
"Lo spero" disse Lucifero.
"Lucifero, te la ami veramente?" Gli chiese Michel.
"Si, più di ogni cosa al mondo" disse guardandomi con gli occhi viola.
"Allora vi auguro di avere una vita felice insieme" disse Michel sorridendo a tutti e due.
"Grazie Michel.
Ciao Gabriel". Dissi,
"Ciao Katherine" dissero insieme prima di spiccare il volo verso il Paradiso con mio padre svenuto.
"Sei stata magnifica" mi disse Lucifero dandomi un bacio in fronte.
"Grazie".
"Sei stata davvero coraggiosa, hai preso tutto da tua madre" disse lei ridendo ed accarezzandomi la guancia.
"Grazie mamma"
"Torniamo all'inferno, gli altri si staranno chiedendo dove siamo" disse Lucifero.
Ci teletrasportammo nella sala da pranzo dove tutti stavano aspettando il nostro ritorno.
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DANGEL:Un amore quasi impossibile
RomancePrimo libro della storia: DANGEL: Un amore quasi impossibile Lei: Katherine, angelo puro, alta, bionda e occhi verdi. Stanca della vita monotona del paradiso, vorrebbe scappare ma le viene difficile a causa del padre iperprotettivo. Lui: Lucifero, a...