Capitolo 7

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Aprii gli occhi, mi misi seduta e mi stiracchiai stropicciandomi gli occhi.
Era mattina presto, mi girai verso la sveglia ed erano le 7:20 e la colazione era alle 8:00.
Mi alzai dal letto e andai a fare la doccia, quando uscii andai nella cabina armadio e optai per un pantaloncino nero e una t-shirt nera e poi indossai delle scarpe nere da ginnastica.
Mi truccai gli occhi con una passata di rimmel ed uscii dalla camera.
Oltrepassai il corridoio finché non vidi le scale, scesi entrai nella sala da pranzo dove c'erano già quasi tutti tranne Lucifero,mi sedetti al mio posto dove le ragazze mi accolsero con un "buongiorno Katherine" che ricambiai.
Parlammo del più e del meno finché non entrò Lucifero nella sala.
Tutti lo guardammo sedersi al suo posto, era bellissimo come sempre, aveva dei jeans neri e una t-shirt anch'essa nera, alzai lo sguardo sui suoi occhi e mi accorsi che mi stava guardando con una faccia divertita, io girai lo sguardo e diventai rossa dall'imbarazzo.
"Cacchio mi ha beccata che lo fissavo, che cosa imbarazzante, voglio sotterrarmi e darmi una bastonata in testa" pensai.
Le altre risero col fatto che avevano capito quallo che stavo pensando.
" Ora suvvia, mangiate e fatevi i fatti vostri",
Disse ad un certo punto Lucifero.
Tutti i demoni lo ascoltarono e tornarono a mangiare.
Poi si girò verso di me e disse,
"Dopo la colazione andremo nella sala della transizione cioè la sala dove saresti dovuta cadere te insieme alla lettera da parte di Michel che ti autorizzava a cadere.
Comunque sta tranquilla la trasformazione durerà pochi secondi, sentirai un po' di dolore ma ne varrà la pena."
"Va bene." Risposi.
Finita la colazione ci alzammo io, Lucifero e i suoi tre consiglieri.
Le ragazze mi diedero la buona fortuna e ci incamminammo.
Uscimmo dalla sala e scendemmo delle scale fino ad arrivare ad una porta, che Lucifero aprì.
Dietro c'erano... altre scale,
"Ma mi state prendendo in giro" pensai, per poi sbuffare.
"Siamo quasi arrivati, ragazzina" mi disse Lucifero, freddo come sempre.
"Dovrò scrivere un libro sulle bipolarità di Lucifero" pensai e poi risposi alla sua affermazione con un "va bene".
Camminammo per un po' fino quando non arrivammo davanti una porta che Lucifero aprì mostrando quello che vi era dentro.
Era una semplice stanza con mura e pavimento neri, al centro della stanza, sul pavimento vi era disegnato un simbolo, una fiamma rossa.
"Vai al centro della stanza, cara" mi disse Astarte alla quale gli risposi, "ok".
"Devi stare con i piedi sulla fiamma, Katherine" mi disse Belial, gli risposi con un cenno della testa per fargli capire che avevo capito.
"Ora Katherine, io ti leggerò le tre fasi per la trasformazione in demone e tu dovrai rispondere, va bene?"mi chiese Belzebù.
Io gli risposi "va bene".
Ero nervosissima.
Belzebù cominciò con la prima domanda.
"Katherine, sei nella totale convinzione di diventare una demone?" Mi chiese.
"Si, lo sono" risposi.
"Bene"
Disse Belzebù e poi fece la seconda domanda.
"Ogni atto di tradimento verrà pagato con la dannazione a vita, dovrai portare massimo rispetto al Re degli Inferi Lucifero e stare al suo completo servizio, va bene?"
"Si, va bene" risposi.
"D'accordo" mi rispose.
"Ultimo passo.
Katherine, chi ami?"
In quel momento ci pensai, stavo per diventare una demone, mio padre non mi avrebbe mai perdonato un tradimento del genere.
Ma io avevo fatto la mia scelta e in quel preciso momento risposi,
"L'inferno".
Fu tutto velocissimo, delle fiamme mi circondarono facendomi alzare in aria.
Toccai la mia pelle ed ustionava, le fiamme mi fecero battere le mani sopra la testa, e cominciò la mia trasformazione, la mia pelle rimase bianca latte, i miei capelli diventarono nero pece, i miei occhi diventarono verdi smeraldo ed infine le mie ali si disintegrarono, facendomi un male cane.
Era questo il dolore di cui parlavano, le cose che amavo di più si erano disintegrate e diventate polvere.
La mia trasformazione era completa, mi sentivo diversa ma più forte e questo mi piaceva, sentivo che i miei sensi si erano sviluppati.
Ero tornata a terra, vidi che mi stavano guardando, di sicuro era perché in quel momento facevo davvero schifo.
All'improvviso un bruciore alla mano destra me la fece aprire e mi apparve un simbolo fatto di fuoco che rappresentava i quattro elementi.
Questo voleva dire che li possedevo tutti e quattro adesso.

Questo voleva dire che li possedevo tutti e quattro adesso

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"Ma che succede?" Disse Belial.
Ed io gli risposi ovvia,
"Possiedo tutti e 4 gli elementi naturali".
Li guardai ed avevano tutti la bocca spalancata tranne Lucifero ovviamente, che aveva solo un sopracciglio alzato, che per la cronaca era bellissimo pure così, cacciai questi pensieri dalla testa e chiesi,
"Perché mi guardate in quel modo?" domandai con le braccia incrociate.
Belzebù mi rispose,
"Non era mai successo prima d'ora"
"E perché no?" Chiesi interrogativa.
Astarte mi rispose,
"Cara, devi sapere che fu creata una leggenda, quella leggenda diceva che ci sarebbe stata una persona, una sola, non importava chi era o se fosse un angelo o un demone, lei o lui sarebbe stata alla pari con Michel e Lucifero avendo come potere i quattro elementi naturali, infatti non sono nemmeno tanto stupita di sapere che quella persona sei te."
Li guardai stupita e chiesi,
"Quindi io adesso sono forte come Michel e Lucifero?".
"Si"rispose Belial.
"Forte" risposi.
"Non ci ho mai creduto a questa leggenda, provamelo, fammi vedere che sei alla mia altezza, ragazzina"
Mi disse Lucifero con aria di sfida.
"Con piacere" risposi con un sorrisetto di sfida.
Lucifero schiocco le dita e ci teletrasporto fuori in giardino dove alcuni demoni si fermarono incuriositi.
Feci apparire due sfere di fuoco nelle mani e gliele lanciai, lui le schivò e mi lancio una sfera grande il doppio di quella che avevo lanciato a lui, ma come si sa il diavolo non gioca mai corretto.
Creai uno scudo fatto d'acqua che fermò la sfera e la spense.
Lo guardai sorridendo con aria di sfida.
Con le mani creai un tornado più alto di me che feci andare incontro a lui,che volò qualche metro prima di cadere in piedi e ritrarsportarsi dove era prima.
Mi lanciò una sfera di fulmini, io in quel momento feci crescere un albero avanti a me per proteggermi.
L'albero si fulminò e cadde.
Tutti mi guardavano sbalorditi, sentii alcuni demoni dire "è lei, quella della leggenda e la Prescelta."
"Devo ricredermi, sei parecchio forte ragazzina e devi stare attenta perché sono i forti poteri a distruggerci."
Finì così il discorso e scomparve in una fiammata.
"Che ore sono?" Chiesi ai consiglieri,
"Le 11:30" mi disse Belial.
"Wow è passato così tanto?"
"Eh sì"disse Belzebù.
Io gli dissi,
"Ragazzi vado in camera a riposare, sono stanca morta, dite a Lucifero che non ci sono a pranzo."
"Va bene cara" mi disse Astarte,
"Ci vediamo a cena, ragazzi" sorrisi a tutti e tre che ricambiarono il saluto.
Mi incamminai nel castello, salii le scale e camminai fino la mia stanza, aprii la porta e andai a farmi una doccia veloce per poi mettermi a letto a riposare e crollai subito.

DANGEL:Un amore quasi impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora