Capitolo 19

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Mi svegliai con un sorriso sulle labbra, mi alzai mettendomi seduta e guardai la sveglia, segnava le 7:30, dovevo sbrigarmi, corsi in bagno, mi feci una doccia veloce e una volta uscita mi truccai con matita sotto l'occhio e del rimmel.
Mi pettinai i capelli ed andai nella cabina armadio.
Optai per una maglietta salmone, dei pantaloncini di Jean e delle sneakers bianche.

Stavo per uscire dalla stanza quando notai un bigliettino sul comodino, lo presi e lessi,"Buongiorno mia cara Katherine, ti volevo aspettare per scendere a colazione insieme, ma ho sentito che dormivi ancora e non ti volevo svegliare

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Stavo per uscire dalla stanza quando notai un bigliettino sul comodino, lo presi e lessi,
"Buongiorno mia cara Katherine, ti volevo aspettare per scendere a colazione insieme, ma ho sentito che dormivi ancora e non ti volevo svegliare.
Ci vediamo a colazione, non vedo l'ora.
Tuo Lucifero."
Avevo un sorriso da ebete e non riuscivo a togliermi quella faccia dal mio viso finché non vidi l'orario, 7:59.
"OCACCHIO È TARDI" dissi ed uscii dalla porta della camera.
Oltrepassai il corridoio per poi scendere le scale e ritrovarmi davanti la porta della sala da pranzo.
Ero agitatissima peggio di ieri, il cuore mi batteva forte.
Avevo paura che la giornata di ieri fosse stata solo un sogno, ma poi mi ritornò in mente il bigliettino di stamattina ed allora con un sorriso aprii la porta.
Mi ritrovai gli sguardi di tutti addosso, avevo un ansia, sorrisi alle persone e alcune ricambiarono in segno di saluto.
Andai verso il mio posto, ma quando misi gli occhi su Lucifero mi incantai, era bellissimo come sempre, indossava una t-shirt nera, dei jeans neri e delle sneakers nere.
Gli sorrisi e lui ricambiò con un sorriso a 32 denti.
Arrivata al mio posto mi sedetti, dicendo,
"Buongiorno a tutti"
"Gli altri risposero con un
"Giorno Katherine" sorridendomi, con una faccia alquanto strana.
"Perché mi guardate così?"
Chiesi imbarazzata.
Loro non risposero ma invece girarono le facce verso Lucifero sorridendo.
Lo guardai anche io e vidi che mi stava guardando con con un sorriso da ebete e gli occhi misti fra viola e azzurro.
Feci una faccia imbarazzata ma poi mi ripresi, gli sorrisi e gli dissi,
"Sei così carino quando hai la faccia da ebete, e poi con quei occhi" gli accarezzai la guancia e lui chiuse gli occhi al mio tocco per goderselo meglio.
Quando mi fermai lui mi guardò e mi disse,
"Io non avevo una faccia da ebete".
"Oh si che l'avevi" gli risposi.
"Ehi donna sono innamorato non sono mica scemo" mi disse ed io a quella frase sorrisi come un ebete.
"Ecco, vedi pure te fai quella faccia" mi disse ridendo, "cacchio la sua risata" pensai ma poi gli risposi,
"Hey uomo sono innamorata non sono mica scema".
Ridemmo tutti, e lui mi prese il viso e mi diede un dolce bacio.
I nostri occhi erano viola, ne eravamo contenti e per niente imbarazzati di questo.
Lucifero parlò agli altri demoni,
"E ora su mangiate e andate a lavorare".
Cominciammo tutti a mangiare ed una volta finito si alzarono tutti.
Rimanemmo io, Lucifero, i tre consiglieri, mia madre e le ragazze.
Lucifero mi guardò e mi disse un pò imbarazzato,
"Sentì Kathy, ti dovrei chiedere una cosa"
Gli sorrisi e dissi,
"Dimmi pure".
"Ok mhh...non so come si fa, di solito lo chiedono a me, emhh...
V-vorresti venire a cena con me?"
Mi chiese speranzoso e leggermente imbarazzato.
Io non ci pensai nemmeno e dissi sorridendo,
"Certo, mi piacerebbe tanto".
Lui sorrise, si alzò e mi disse,
"Ti passo a prendere alle 19:00, fatti trovare pronta mi raccomando"
"Va bene" dissi,
"Ora vado a lavorare, ci vediamo a pranzo"
"Ci vediamo a pranzo" risposi mi diede un bacio e se ne andò con i tre consiglieri.
Io rimasi a fissare il vuoto con una faccia da ebete sul viso.
"Lo stai rifacendo" disse Cristina.
"Cosa?" Dissi risvegliandomi.
"La faccia da ebete" disse Andreea ridendo e ridemmo tutte.
"Lo so, non lo faccio apposta, è solo che..."
"Sei innamorata" disse Melissa.
"Si, tanto" risposi sorridendo.
"Sono così felice per te" mi disse Valentina abbracciandomi, ricambiai l'abbraccio, e ci abbracciamo tutte.
"Comunque si vedeva dall'inizio" disse Andreea.
"Cosa si vedeva?" Chiesi.
"Da quando sei arrivata qui, lui è cambiato tanto, te l'ho avevamo detto, i primi giorni.
Si capiva che provavate qualcosa l'uno per l'altra già dal primo giorno". Disse Melissa.
"Si è vero,me l'avevate detto, ma facevo fatica a crederci.
Faccio fatica a crederci persino adesso.
Ma so che mi ama davvero e lo amo anche io, da impazzire" dissi.
"Si vede" disse Cristina.
"Spero che questo ti renda felice perché te lo meriti". Mi disse Valentina, mi scese qualche lacrima e dissi,
"Grazie ragazze, grazie di tutto.
Mi siete sempre state accanto e per ogni cosa io ci sarò per voi.
Ormai vi considero sorelle per me.
Vi voglio bene".
"Di niente Katherine" mi rispose Andreea.
"Anche te sei come una sorella per noi" mi rispose Cristina.
"E ti vogliamo bene anche noi" disse Valentina.
Ci abbracciamo e decidemmo di andare un po' fuori in giardino.
Arrivate, ci sedemmo sul prato a parlare del più e del meno ma poi successe una cosa strana, per un attimo ci vidi bianco, davanti i mie occhi mi apparve una scena che mi fece rabbrividire.
Un masso enorme che cadeva addosso a noi, tornai normale e le ragazze mi stavano chiamando preoccupate,
"Katherine che avevi?" Mi chiese Melissa spaventata.
"Non lo so ho visto un immagine davanti gli occhi"
"I tuoi occhi erano diventati bianchi è per questo che ci siamo preoccupate". Disse Andreea.
"Non ne sono sicura ma penso in un certo senso di aver previsto qualcosa che succederà" dissi confusa.
"Cosa hai visto?" Mi chiese Valentina.
I miei occhi diventarono bianchi per un secondo e poi tornarono normali. Penso per farmi capire che si stava avverando la visione e che dovevo agire in fretta.
Mi misi in mezzo al cerchio dove stavamo noi sedute e guardai in alto.
Vidi il masso enorme che stava cadendo su di noi, con i miei poteri creai una sfera di fuoco, la tirai sul masso che si sbriciolò e cadde come polvere su di noi.
"Avevo previsto questa scena" dissi.
"È il tuo secondo potere demoniaco" disse Melissa.
"Si, ma non capisco come è possibile, come ha fatto quel masso a cadere sopra di noi"
Chiesi
"Ce l'hanno tirato" disse Valentina
"Peccato che l'hai polverizzato, sennò ti avrei detto chi l'aveva creato" disse Andreea.
"Meglio lui polverizzato, che noi" dissi
"Hai ragione" disse Cristina.
"Penso sia il potere di cui parlava la leggenda" e poi la dissi a voce,
"Avrai molti poteri positivi che ti aiuteranno, tranne uno che per quanto positivo per la tua attuale casa, ti porterà stanchezza dopo che l'avrai usato ma darà tempo all'inferno di agire."
Dissi
"Si è quello, ti darà stanchezza, adesso come ti senti?" mi chiese Melissa,
"Un poco debole, ma sto ancora in forze" dissi.
"Perché non lo hai usato tanto, per fortuna"
"È meglio andare è quasi ora di pranzo" disse Valentina.
"Si andiamo".
Ci incamminammo, verso la sala da pranzo, le ragazze dissero che stavano quasi tutti a tavola io decisi di fare una sorpresa a Lucifero e a loro gli dissi,
"Entrate intanto, io vi raggiungo".
"Va bene" mi dissero.
Loro entrarono ed io mi teletrasportai dentro la sala da pranzo, dietro Lucifero.
Lui era seduto sulla sua sedia così gli misi le mani intorno al collo e lo abbracciai, lui fu un po' sorpreso ma mi strinse le braccia che avevo sul suo collo.
Io avevo la testa sulla sua spalla, lui si girò e mi diede un bacio sulla guancia.
"Ho saputo che è successo prima, stai bene vero?" Mi chiese.
"Si sto bene, qualcuno ci ha attaccate"
"Sapete chi è stato?" Mi chiese un po' alterato per la faccenda, io gli accarezzai la guancia e dissi,
"No, ho polverizzato il masso prima che ci cadesse addosso e Andreea non ha potuto fare niente".
"Va bene, spero che non siano quelli lassù".
"Lo spero anch'io". Dissi
Lui mi accarezzò la guancia e mi disse,
"Tranquilla ci sarò io a proteggerti, nessuno ti toccherà mai"
Io lo abbracciai e lui ricambiò forte.
"Ora pranziamo" disse ed io annuì.
Mentre mangiavavamo, successe di nuovo, i miei occhi divennero bianchi, mi apparve un gigante bianco che attaccava l'entrata dell'inferno.
Poi tornai normale.
Vidi Lucifero che mi guardava spaventato.
E mi chiese?
"Katherine, cosa è successo?".
"Ti spiegherò più tardi devo agire prima che sia troppo tardi" dissi e con questo mi teletrasportai fuori l'entrata dell'inferno e dissi alle guardie,
"Sta per attaccare un gigante bianco"
Loro mi guardarono e si misero a ridere.
"E come fai a saperlo?" Mi chiese una guardia smettendo di ridere.
"L'ho previsto idioti, dovete agire".
"Si si ragazzina, agiremo" disse questo facendo le virgolette sull'ultima parola.
"Allora ci penserò da sola" dissi.
I miei occhi diventarono bianchi e poi tornarono normali.
Vidi il gigante avvicinarsi piano all'entrata, con il potere della terra feci uscire delle piante arrampicanti che formarono una griglia che blocco per pochi secondi il gigante, mi girai verso le guardie che stavano fermi a non fare niente sbalorditi.
"Beh allora che fate li impalati, combattete idioti" dissi, loro si smossero e si misero in posizione di combattimento.
- Pov's Lucifero
Si teletrasportò ed io non capivo cosa era successo.
"Qualcuno mi spieghi" dissi
"È il nuovo potere, gli fa prevedere cosa succederà in futuro" disse Andreea.
"Ma che...?"
"Sire, un gigante attacca l'entrata del inferno"
"Allora ha visto questo!
Vado da lei"
Mi teletrasportai e vidi lei davanti le guardie che fece crescere dal terreno una griglia fatta di piante per fermare il gigante.
Urlò alle guardie,
"Beh allora che fate li impalati, combattete idioti"
Io sorrisi, e pensai,
"È proprio la mia ragazza"
Mi stavo avvicinando a lei per aiutarla ma non servì perché finì da sola quello che aveva cominciato.
-Pov's Katherine-
Ad un certo punto, stanca di giocare dissi,
"ORA BASTA"
Provai una cosa nuova, mischiai tutti i poteri e mi apparve sulle mani la sfera con dentro disegnati i simboli degli elementi naturali.

-Pov's Katherine-Ad un certo punto, stanca di giocare dissi,"ORA BASTA"Provai una cosa nuova, mischiai tutti i poteri e mi apparve sulle mani la sfera con dentro disegnati i simboli degli elementi naturali

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Gliela tirai addosso e il gigante si polverizzò all'istante.
Era finita finalmente, sono stanca ma ce la faccio a stare in piedi.
Mi sentì abbracciare da dietro e riconobbi subito le mani di Lucifero che mi disse,
"Sei proprio la mia ragazza"
Mi battè forte il cuore gli risposi,
"Si infatti, orgogliosa, testarda ed impulsiva" dissi ridendo ed accarezzandogli i capelli.
Lui chiuse gli occhi e poi mi disse,
"Si infatti, sei perfetta nelle tue imperfezioni" mi disse sorridendo.
"Te sei perfetto nelle tue imperfezioni".
Lui mi accarezzò il viso e mi disse,
"Quanto ti amo Katherine"
"Tu non sai quanto ti amo io, Lucifero"
Ci baciammo finché non ci staccammo per il fiato corto, poi ci prendemmo per mano e tornammo nella sala da pranzo.
Le persone ci guardavano perché io ero scomparsa così all'improvviso e lui mi aveva seguita subito.
I demoni se ne andarono per il fatto che avevano finito di mangiare, rimanemmo io, Lucifero, i tre consiglieri,le ragazze e mia madre.
"

Allora cosa è successo, Katherine?"
Mi chiese mia madre.
"È successo che tua figlia è una bomba, lo ha sconfitto subito e soprattutto da sola" disse Lucifero ed io gli sorrisi.
"Te ne sei andata così e mi hai fatta spaventare" rispose mia madre.
"Tranquilla mamma è andato tutto bene".
"Lo so tesoro, menomale che stai bene" mi abbracciò e ci salutò per andare nella sua stanza,
"Mamma aspetta"
La fermai e poi guardai Belial,
"Beli, accompagneresti mia madre alla sua stanza?" Dissi guardandolo e sorridendo,
"Oh ma non ce ne bisogno" disse mia madre imbarazzata.
Io guardai Belial e con gli occhi gli feci gesto di andare, lui capì al volo e disse,
"Ti accompagno con piacere, Samantha"
"Oh va bene, allora ciao a tutti" disse e venne seguita da Belial ed incominciarono a parlare mentre andavano via.
"Vabbè allora andiamo a finire di lavorare noi" disse Astarte, li salutammo e andarono via lei e  Belzebù.
"Come ti chiamano Cupido?" Mi domandò Andreea.
"Eh sì, sono parecchio brava"
"E si vede Katherine" disse Cristina ridendo.
"Quindi come ti senti, tutto apposto?" Mi domandò Valentina.
"Sono solo un po' stanca, tutto qua.
Penso me ne andrò a riposare un po".
"Ti accompagno" mi disse Lucifero ed io risposi con un sorriso che ricambiò.
"Vabbè allora, vi lasciamo soli, piccioncini" disse Melissa ridendo e facendo ridere tutti.
"A dopo.
Ah ragazze alle 17:00 tutte nella mia stanza, sia chiaro" dissi ridendo e loro annuirono sorridendo.
Andarono nelle proprie stanze e rimanemmo io e Lucifero.
Ci incamminammo verso la mia stanza e lui prima di andare a finire di lavorare mi disse,
"Allora riposati, ti passo a prendere alle 19:00 e per finire e non per meno importante, ti amo"
"Ahahah, va bene, ci vediamo alle 19:00 e ti amo anche io Lucifero".
Ridemmo, mi diede un bacio per poi salutarmi ed andare a finire di lavorare.
Io entrai nella stanza, ero stanchissima perciò mi infilai subito nel letto e mi addormentai subito.

DANGEL:Un amore quasi impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora