Primo libro della storia:
DANGEL: Un amore quasi impossibile
Lei: Katherine, angelo puro, alta, bionda e occhi verdi.
Stanca della vita monotona del paradiso, vorrebbe scappare ma le viene difficile a causa del padre iperprotettivo.
Lui: Lucifero, a...
Mi svegliai col sole che puntava proprio sulla mia faccia. "Che bel risveglio" pensai alzandomi a sedere, guardai la sveglia che segnava le 7:20 perciò mi alzai dal letto e mi cominciai a preparare. Mi andai a fare una doccia, mi truccai con matita sotto l'occhio e del rimmel. Mi pettinai i capelli lasciandoli sciolti e andai nella cabina armadio. Optai per un jeans nero strappato sulle ginocchia, un maglioncino a maniche lunghe grigio e degli stivaletti in pelle nera con le borchie.
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Uscita dal bagno, inciampai su una mia ciabatta e caddi a terra e dissi quasi urlando, "E CHE CACCHIO". Mi rialzai massaggiandomi le ginocchia ed uscii dalla stanza. Percorsi il corridoio fino ad arrivare alle scale che scesi ritrovandomi davanti la porta della sala da pranzo. Stavo per entrare quando mi venne un idea geniale, chiusi gli occhi, mi concentrai e pensai di volermi teletrasportare dietro la sedia di Lucifero. Le fiamme mi avvolsero e mi teletrasportai dietro la sedia di Lucifero. Nessuno mi aveva vista o sentita, perciò uscii dalla sedia e urlai, "BUUUH" Le ragazze, mia madre ed i consiglieri sobbalzarono per lo spavento ma poi cominciarono a ridere e risi anch'io. Guardai Lucifero che sorrideva divertito dalla scena visto che Belial si era buttato il latte addosso, aveva bagnato anche Belzebù che lo guardava con una faccia arrabbiata e Belial si grattava la testa imbarazzato. Ad un certo punto chiesi a Lucifero, "Perché non ti sei messo paura?" Lui mi rispose ovvio, "Sono il diavolo, Katherine mi dovrei mettere paura con un "buuuh" per te?" "Beh no, ma almeno una reazione", "Sappi che ti avevo già sentita da quando ti eri teletrasportata", Mi disse ovvio. "E come?" Chiesi incrociando le braccia al petto. "Dal tuo odore, è unico nel suo genere, ed in più odori di cioccolato constantemente quindi ti ho riconosciuta subito". "Va bene, ho capito" dissi ridendo. Andai dalle ragazze, le abbracciai tutte insieme e dissi, "Buongiorno ragazze" "Giorno Katherine" risposero in coro sorridendomi. Andai da mia madre e l'abbracciai dicendole, "Buongiorno mamma" "Buongiorno tesoro mio" E ci sorridemmo a vicenda. Andai dai consiglieri e li abbracciai tutti insieme dicendo, "Buongiorno anche a voi" "Giorno Katherine" mi risposero in coro. Andai da Lucifero, lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia per poi dirgli, "Buongiorno anche a te". "Buongiorno Kathy" mi rispose facendomi un sorriso a 32 denti che ricambiai. "Ti ha chiamata kh...?" Chiese mia madre ma io la interruppi, "Kathy. Come mi chiamavi te da piccola" Mi sorrise e poi guardò lui a cui fece un leggero sorriso che lui ricambiò leggermente. Mi misi seduta e cominciammo a mangiare quando all'improvviso una voce da lontano mi fece fermare di botto, era Chanel che parlava con le altre due galline ossigenate. "Da quando è arrivata lei Lucifero non mi guarda più, ma come osa rubare ciò che è mio quella lurida". Disse, mi tremavano le mani dalla rabbia, stavo per alzarmi quando una mano mi prese la mia e mi spinse a guardarlo. Lucifero aveva sentito tutto come me e mi diceva di stare calma. Mi carezzò la guancia, si avvicinò al mio orecchio e mi disse sorridendomi, "Lei non è niente in confronto a te, lasciala perdere." Gli sorrisi e invece che tirarle una sfera di fuoco come avevo pensato, creai una nuvola mista con pioggia e vento che con il dito lanciai sopra le tre galline, si accorsero tutti di quello che stavo facendo tranne loro tre, Lucifero mi guardava con faccia divertita e ad un certo punto schioccai le dita e la nuvola di pioggia e vento si abattè su di loro. Tutti risero per la loro reazione, cominciarono ad urlare e ad agitarsi. Feci scomparire la nuvola e loro mi guardarono per poi avvicinarsi a Lucifero, Sembravano dei clown, il loro trucco era tutto sciolto, i capelli bagnati, arruffati,crespi e zuppe dalla testa ai piedi. Chanel cominciò a parlare, "Questo è inaccettabile, devi prendere provvedimenti, Lucifero" disse arrabbiata. "TU, COME OSI CHIAMARMI PER NOME! SOLO KATHERINE PUÒ FARLO, TE NON SEI NESSUNO PER COMPORTARTI IN QUESTO MODO. ORA SPARITE PRIMA CHE VI INCENERISCA". Gridò con gli occhi rossi, era arrabbiato lo si vedeva da come stringeva le mani in pugni. Gli andai davanti, gli presi il viso tra le mani, lui mi guardò ancora con gli occhi rossi (che per la cronaca era bellissimo pure così),e gli dissi sorridendo, "Per quanto tu possa essere bello pure così, per favore calmati, va tutto bene", Mi sorrise, chiuse gli occhi e quando li riaprì erano di nuovo azzurri ghiaccio. E poi mi disse, "Va bene, ma se provano a farti qualcosa, le incenerisco". Sorrisi e gli risposi, "Se provano a farmi qualcosa, posso incenerirle io tranquillo, più che altro se quella prova solo ad avvicinarsi a te pure di un metro, l'incenerisco immediatamente". Gli dissi ovvia e ridemmo tutti e due. Mi diede un bacio sulla fronte, mi sorrise ed io ricambiai. Ci girammo e vidi tutti gli occhi puntati su di noi, le persone erano sbalordite ma non capivo il perché finché Belial parlò, "Si è calmato solo grazie alla sua presenza e alla sua voce?" Chiese sbalordito a Belzebù, "Da come ho visto, si". Gli rispose pure lui sbalordito. "Ok ragazzi lo spettacolo è finito, tornate a mangiare" dissi a tutti i demoni, loro mi guardarono un po' scettici ma poi Lucifero si avvicinò a me, mi prese la mano, li fulminò con lo sguardo e i demoni impauriti continuarono a mangiare. Io gli sorrisi lui ricambiò e mi abbracciò forte. Ricambiai l'abbraccio altrettanto forte, ci staccammo e ci risedemmo a tavola per poi continuare a mangiare. La colazione finì, io e le ragazze decidemmo di andare in biblioteca, loro cominciarono a incamminarsi e io rimasi con Lucifero per qualche minuto finché gli chiesi, "Che fai adesso?" "Devo compilare delle carte per determinare dove vanno divise le anime che arrivano qui all'inferno, te invece che fai adesso?" Mi chiese col sorriso. "Io vado in biblioteca con le ragazze". Gli risposi ricambiando il sorriso. "Ah bello, mi piace leggere, ci passo molto tempo in biblioteca" mi disse, "Anche io adoro leggere." Gli risposi. "Beh un giorno, magari ci potremmo andare insieme se ti va". Mi chiese, "Certo che mi va, quando vuoi" gli risposi con un sorriso che lui ricambiò. "Katherine, andiamo dai" mi disse Melissa impazziente di andare in biblioteca. "Vabbè allora io vado, ci vediamo dopo a pranzo" gli dissi sorridendo, "Ci vediamo dopo Kathy". Mi disse Lucifero sorridendo. Gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai dalle altre che mi stavano aspettando ma che intanto si stavano godendo la scena tra me e Lucifero, ridendo e dicendo"come sono carini". Uscimmo dalla sala da pranzo per poi scendere selle scale e girare a sinistra, dove si trovava una grande porta fatta di mogano. L'aprì e quello che vidi mi stupì.