Capitolo 5

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Ci incamminammo verso il bosco dove una voce mi sussurrò "dormi" i miei occhi si chiusero e vidi nero.
POV LUCIFERO.
La feci addormentare e la presi in braccio incamminandomi verso l'entrata degli inferi, mi teletrasportai direttamente nella sala del trono dove incontrai i miei tre consiglieri Belzebù, Belial e Astarte, primi ad essere caduti dopo me.
Mi salutarono e Belzebù mi chiese "Sire chi è la ragazza che avete in braccio?"
Io gli risposi "È un angelo puro è la figlia di Simon è andata contro il volere del padre e del Paradiso stesso per arrivare fin qua" risposi guardandola dormire nelle mie braccia, incantato dalla sua bellezza.
Mi risvegliò Astarte dai miei pensieri che disse
"Povera ragazza sarà esausta, dirò alle serve di prepararle una camera"
Interruppi Astarte dicendo
"La voglio vicina a me, deve essere una camera affianco alla mia"
Astarte mi rispose
" Si Sire, comunque ho appena comunicato con una delle serve e ha detto che la camera della ragazza è già pronta".
"Perfetto"
gli risposi e mi incamminai verso il corridoio delle nostre camere dove aprii quella di Katherine per poi poggiarla sul suo letto.
Chiamai una serva e dissi di lavarla e cambiarla con dei vestiti adatti all'inferno.
La guardai un ultima volta prima di uscire e chiudere la porta.
Tornai in camera dove mi lavai, mi vestii e uscii per tornare ad occuparmi dell'Inferno.
POV KATHERINE
Mi risvegliai dopo ore credo, mi ritrovai in una stanza da sola lavata e cambiata.
Per un attimo mi prese un colpo a pensare a chi mi avesse lavata ma i miei pensieri vennero interrotti da un bussare alla porta.
"Avanti" dissi.
Entrò una signora sui 40 anni che mi guardò con sguardo dolce e mi sorrise dicendomi,
"Benvenuta all'Inferno Signorina".
La interruppi dicendole
"Chiamami Katherine, grazie del benvenuto comunque, te come ti chiami?" Le domandai e mi rispose,
"Va bene Katherine, io mi chiamo Dolores e faccio parte della servitù perciò se ti serve qualcosa chiedi pure a me, sarò sempre al tuo servizio".
Mi disse con un sorriso,
"Grazie di tutto sto apposto così per adesso" dissi sorridendo.
"Di niente" mi rispose, stava per uscire dalla camera quando io la fermai.
"Posso farti un ultima domanda?"
"Certo cara"
Le feci la domanda che mi tormentava da quando mi ero svegliata.
"Sei stata te a lavarmi e a cambiarmi, vero?"
Lei con una voce calma mi disse,
"Certo che sono stata io, questo compito lo abbiamo noi, certo solo quando gli ospiti arrivano incoscienti" fece una piccola risata che mi parve dolce poi continuò a parlare,
"Ah quasi dimenticavo la cena è alle 19, la colazione alle 8 e il pranzo alle 12 se ti serve qualunque cosa non esitare a chiamarmi, con questo buona serata e ci vediamo dopo" concluse e mi saluto uscendo dalla camera.
Ora che ero molto piu tranquilla e dato che dovevo aspettare le 19 per la cena mi misi a guardare la stanza.
Era stupenda, le mura erano nere come il pavimento di marmo e con un tappeto rosso fuoco, sopra esso c'era un tavolino con dell'acqua e affianco delle poltroncine anche esse rosse.
Il letto era a due piazze con le lenzuola rosse ed i cuscini neri, a sinistra del letto c'era una finestra con balcone con la vista di tutto l'inferno, vicino la finestra c'erano degli scaffali pieni di libri, davanti al letto c'erano due porte quella a sinistra conduceva al bagno anch'esso bellissimo, fatto di marmo nero, una specchiera con un lavandino anch'esso nero, la porta a destra invece conduceva  alla cabina armadio.
"Omammamia è stupenda" pensai
Era piena di vestiti e scarpe, i colori che dominavano erano rosso e nero.
Uscendo dalla cabina armadio i miei occhi caddero sulla sveglia che segnava le 18:20, mi prese il panico e mi iniziai a preparare per la cena, andai in bagno e mi feci la piastra che avevo trovato in un cassetto, uscendo dal bagno entrai nella cabina armadio e scelsi un abito lungo nero di pizzo con lo scollo profondo a barca e delle scarpe col tacco nere.

Uscendo dalla cabina armadio i miei occhi caddero sulla sveglia che segnava le 18:20, mi prese il panico e mi iniziai a preparare per la cena, andai in bagno e mi feci la piastra che avevo trovato in un cassetto, uscendo dal bagno entrai nella cab...

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Mi misi un po' di trucco cioè eyeliner matita e mascara.
Vidi l'orario ed erano le 19:00 precise e quindi iniziai a correre come una pazza, uscii dalla stanza e chiesi ad una delle serve se sapeva dov'era la sala da pranzo e lei mi rispose che dovevo andare sempre dritta finché non vedevo una scalinata, dovevo scendere da lì e poi entrare nella stanza a sinistra.
La ringraziai e corsi più veloce che potei rischiando di cadere più volte. Vidi la scalinata e la scesi più in fretta possibile per poi girare a destra e mi ritrovai un portone gigantesco,vidi l'orario ed erano le 19:5 "perfetto, il primo giorno e già sono in ritardo" pensai, tornai a guardare il portone, feci un respiro profondo e lo aprii.
La sala era bellissima, le mura erano nere e la parte superiore era ricoperta di dipinti antichi che raffiguravano la caduta di Lucifero, al centro c'era un enorme e lunghissimo tavolo di mogano dove vi erano seduti tutti i demoni compreso Lucifero che naturalmente era a capotavola, mi accorsi che mi stavano guardando tutti compreso Lucifero con una faccia meravigliata, i demoni stavano a bocca aperta mentre le demoni mi guardavano con una strana espressione in volto.
Notai il posto libero vicino a Lucifero, camminai verso esso, mi sedetti e dissi "Scusate per il ritardo ma non trovavo la sala da pranzo"
Lucifero mi rispose,
"Ok, ma che non succeda mai più"
Mi disse freddo e io gli risposi
"Si Sire".
Guardai di fronte a me e mi accorsi che tre persone sedute alla destra di Lucifero mi guardavano perciò sorrisi e mi presentai,
"Scusate non mi sono presentata, mi chiamo Katherine e voi?"
Il primo rispose "io sono Belzebù" il secondo disse "io sono Belial" e la terza mi disse "ciao mia cara, io sono Astarte"
Sorrisi a tutti loro e gli dissi,
"Il piacere è tutto mio"
Ma loro prima guardarono Lucifero che in quel istante, mi stava guardando e mi risposero,
"Oh no, il piacere è tutto nostro" e ridacchiarono, Lucifero li fulminò con lo sguardo e loro tornarono a mangiare.
"Ah questi demoni sono proprio strani" pensai e cominciai a mangiare.
Quando stetti per finire, mi sentì toccare la spalla...

DANGEL:Un amore quasi impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora