Mi svegliai quando il sole piano stava tramontando, erano le 18:00.
Mi alzai per andare a sciacquarmi la faccia per svegliarmi, vidi il mio riflesso allo specchio ed era orribile.
Avevo del trucco colato e lo chignon scompigliato.
Mi sciolsi i capelli e mi passai la piastra.
Mi truccai gli occhi con una linea di eyeliner, matita sotto l'occhio e rimmel.
Andai nella cabina armadio per decidere cosa mettermi, optai per un vestito lungo nero con uno spacco sulla gamba, con lo scollo a cuore e delle scarpe col tacco argentate.Erano le 18:58, corsi verso la porta, l'aprì e me la chiusi alle spalle.
Percorsi il corridoio per poi scendere le scale e entrare nella sala da pranzo.
C'erano già tutti, si stavano mettendo seduti, andai verso di loro e li salutai,
"Buonasera ragazzi".
"Sera Katherine" mi dissero le ragazze,
"Sera tesoro"mi disse mia madre,
"Salve Katherine" mi dissero i consiglieri,
"Buonasera" risposi.
"Ciao Katherine" mi disse Lucifero con un sorriso che ricambiai.
"Ciao Lucifero" risposi per poi sedermi sulla mia sedia.
"Allora che c'è di buono da mangiare?" Chiesi,
"Bistecca e patate al forno" mi rispose mia madre.
"Il mio piatto preferito" dicemmo io e Lucifero insieme, ci guardammo e scoppiammo a ridere.
"Cambiando discorso Katherine" cominciò a parlare Belial,
"Dimmi Bely" dissi,
"Lo sai che qui all'inferno esiste uno specchio che mostra le proprie paure"
"Davvero?
E come funziona?"
"Si è vero, basta mettersi davanti lo specchio e guardare il riflesso".
"E gli altri possono vedere le tue paure attraverso lo specchio?"
Chiesi,
"Si possono vedere tutto."
"Uhm ok, forte".
"Vi va di andarci dopo tutti insieme?' chiese Belial e tutti annuimmo.
"Si dai potrebbe essere divertente" disse Astarte.
"Ok allora cominciamo ad andare". Disse Belzebù.
Ci alzammo e ci incamminammo verso l'uscita per poi scendere le scale oltrepassammo un corridoio che dava su una porta che aprì Belzebù.
La stanza aveva le mura nere, il pavimento grigio e l'unica cosa che c'era era lo specchio, era enorme con la cornice nera ricamata.
Entrammo tutti e chiudemmo la porta poi parlò Belial,
"Emh allora chi va per primo?"
"Vado io dai" disse Belzebù, si mise davanti lo specchio e dopo un po' apparve nello specchio un lupo con degli occhi gialli, Belzebù indietreggiò e il lupo scomparve.
"Hai paura dei lupi Belzy?" Chiesi,
"Si, da piccolo mi attacco un lupo esattamente uguale a quello di prima".
"A capito, grazie di avermelo detto" sorrisi e lui ricambiò leggermente.
"Vado io adesso" disse Belial,
Si mise davanti lo specchio e dopo un po' apparve una donna angelo che guardava Belial per poi essere sgridata da un uomo, il viso era sfocato ma non so perché io riconobbi la donna che era mia madre da angelo ma non dissi niente perché sapevo che Belial era un tipo riservato.
Allontanai Belial dallo specchio e gli sorrisi leggermente per fargli capire che avevo capito e lui ricambiò debolmente.
"Dai vado io" disse Astarte,
Si mise davanti lo specchio e apparirono migliaia insetti minuscoli che gli andarono a dosso, lei si scansò e scomparvero.
"Vado io" disse Cristina.
Si mise davanti lo specchio e apparvero tantissimi ragni che le andarono quasi a dosso ma lei si spostò.
Gli misi una mano sulla spalla e le dissi,
"Quanto ti capisco" e ridemmo tutti.
"Vado io" disse Andreea.
Si mise davanti lo specchio e apparvero tanti pupazzi orrendi che la circondarono, lei si allontanò e scomparvero.
"Vado io adesso" disse Valentina.
Si mise davanti lo specchio e apparve un computer con su scritto che avevano cancellato Netflix e tutti i siti dove guardare i film in streaming.
Si allontanò e disse,
"O mammamia quando succederà sarà la fine del mondo" e tutti ridemmo come matti.
"Vado io dai" disse mia madre.
Si mise davanti lo specchio e apparve un uomo angelo che riconobbi subito, era mio padre, che guardava mia madre con disprezzo e superiorità,
Le vennero gli occhi lucidi io mi avvicinai e la chiamai lei si girò verso di me l'immagine scomparve.
"Mamma va tutto bene ci sono io con te, non ti toccherà nemmeno con un dito" gli dissi, lei mi abbracciò e disse,
"Grazie tesoro mio" io ricambiai l'abbraccio per poi continuare.
"Vado io" dissi.
Mi misi davanti lo specchio e mi apparvero dei ragni per poi cambiare e mutarsi in qualcos'altro.
Apparve Lucifero nello specchio, non faceva niente, mi guardava con una faccia schifata ero confusa e un po' triste ma mia madre mi tolse da davanti lo specchio.
Ero sconvolta, non sapevo che dire e perciò Astarte disse,
"Lucifero tocca a te"
"No io no" rispose
"Oh si invece" disse Belzebù spingendolo davanti lo specchio.
Lui si fermò e guardò avanti scocciato per poi cambiare totalmente espressione.
Guardai quello che era apparso curiosa, e rimasi di sasso quando vidi che quella nello specchio ero io.
Nello specchio,non so perché ma ridevo di Lucifero fino a che l'immagine parlo,
"Non ti voglio Lucifero, non vedi che sei un mostro?
Come potrei mai amarti?"
Disse ridendo.
Di riflesso spontaneo, andai vicino a lui, gli misi una mano sul viso e gli dissi,
"Hey, guardami Lucifero, era solo un immagine, io sono qui, quella non ero io"
"Lo so Katherine". Mi disse facendo un leggero sorriso.
"Ma che cosa succede?"
Disse Astarte, guardammo lei che ci indicò lo specchio, lo guardammo e rimanemmo pietrificati.
Nello specchio c'eravamo io e Lucifero, ci guardavamo a mala pena finché lui non si girò e cominciò ad urlare cose che noi non capivamo, nel riflesso io avevo paura di lui, poi l'immagine mutò, c'eravamo sempre io e lui solo che lui parlava normalmente con tono freddo e distaccato e poi c'ero io che ascoltando le sue parole e piangevo.
In poche parole il riflesso rappresentava, io che avevo paura della sua rabbia e lui che aveva paura di farmi soffrire.
Noi ci allontanammo dallo specchio e scomparve il riflesso.
Ci guardammo per poi abbracciarci forte a vicenda e dicemmo all'unisono,
"Non succederà mai, io ci sarò sempre per te" per poi guardarci e sorridere.
"Io direi che possiamo andare a dormire adesso" disse mia madre.
"Hai ragione mamma, andiamo".
Ci incamminammo tutti verso le scale dove ci demmo la buonanotte ed ognuno andò nella sua stanza, tranne io e Lucifero che andammo insieme verso le nostre camere.
Mi accorsi solo quando stavamo davanti le nostre stanze che avevamo le mani unite da quando eravamo usciti dalla sala dello specchio.
Arrosii di botto, lui se ne accorse e sorrise notando le mani unite.
Si avvicinò a me e disse,
"Buonanotte Kathy" risi per come mi aveva chiamata per il fatto che mia madre mi chiamava così da piccola.
"Mia madre mi chiamava così da piccola" dissi ridendo,
"Un motivo in più per chiamarti così sempre" mi rispose ridendo anche lui.
"Buonanotte Lucifero" dissi,
"Buonanotte Kathy" mi rispose prima di avvicinarsi e darmi un bacio che era così dolce.
Ci guardammo, poi aprii la porta della mia camera e dissi sorridendo,
"A domani",
"A domani Kathy" mi rispose sorridendomi.
Lui aspettò che entrai in camera e la chiusi a chiave.
Sentì lui aprire la sua e chiuderla pure lui a chiave.
*Narratore esterno*
I due ragazzi appena chiusero le porte, sospirarono e sorrisero all'unisono.
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Mi andai a mettere il pigiama, mi misi a letto e caddi nelle braccia di Morfeo.
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DANGEL:Un amore quasi impossibile
RomancePrimo libro della storia: DANGEL: Un amore quasi impossibile Lei: Katherine, angelo puro, alta, bionda e occhi verdi. Stanca della vita monotona del paradiso, vorrebbe scappare ma le viene difficile a causa del padre iperprotettivo. Lui: Lucifero, a...