Capitolo 8

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Quel sogno mi sembrava così reale. Le sue forti braccia che mi sorreggevano e quel meraviglioso bacio che non ricevevo da anni. Ho sognato Alex dopo tutto questo tempo e mi fa sempre uno strano effetto rivederlo, anche se era solo nella mia mente. Ho ancora gli occhi chiusi, vorrei riaddormentarmi per ritornare da lui, ma purtroppo impossibile. Lui non c'è e non tornerà mai più da me. 

Inizio a sentire un forte dolore alle tempie e mi fischiano le orecchie. Ho bevuto troppo a quella festa, tutta colpa di un ragazzo. Lorenzo. Chissà che fine ha fatto, mi ha piantata in asso e non sono riuscita nemmeno a godermi la festa. Per fortuna che sto tornando a casa, non volevo stare lì un minuto di più.

Aspetta...

Se Lorenzo è sparito e Cristina, in teoria, è ancora con il biondo, chi mi sta portando a casa?

Apro lentamente gli occhi, la luce dei lampioni mi invade il volto ed emetto un gemito di fastidio coprendomi con la mano. Sono nell'auto di qualcuno, il volume della radio è basso, ma meglio così, mi gira davvero tanto la testa. I sedili sono morbidi e spaziosi, ma poi sento qualcuno che sospira.

Devo capire che sta succedendo e sapere chi ho davanti, o meglio, di fianco.

Con gli occhi socchiusi vedo il suo viso, la mascella contratta e con lo sguardo fisso sulla strada. Uno sguardo colmo di tristezza, rabbia, delusione e rimpianto. Tutto tranne che felice. La sua mano si stringe con forza il volante facendo diventare le sue nocche quasi bianche, mentre l'altra mano è appoggiata sulla sua gamba e se la picchietta con l'indice, come se fosse impaziente.

Alex non è cambiato quasi per niente, il mio Alex è qui. Non posso crederci.

Improvvisamente sento qualcosa nello stomaco che lotta per uscire, si fa strada nell'esofago fino ad arrivare in gola. Con un filo di voce gli dico <<Accosta subito>>. Lui si gira di scatto preoccupato, forse pensava che dormissi. Ferma la macchina sul ciglio della strada e apro la portiera velocemente per poi correre vicino ad un cespuglio.

Alex mi insegue, si ferma dietro di me e mi afferra i capelli per non sporcarli. 

<<Non guardarmi mentre vomito, vattene>> dico super imbarazzata, ma lui non ha il tempo di rispondere che io riprendo a vomitare e la sua mano mi avvolge la vita per evitare che cado.

<<Non mi scandalizzo Marta, ho visto di peggio. Ora butta tutto fuori, poi starai meglio>> mi risponde con un tono di voce autoritario, quasi come se mi stesse ordinando di farlo. Non me lo faccio ripetere due volte e mi sforzo quanto posso per far uscire tutto.

Quando mi riprendo mi avvicino alla macchina e mi appoggio per prendere un pò d'aria. Troppe emozioni tutte insieme, sono felice che lui sia qui, sono arrabbiata perchè è tornato, sono delusa perchè mi ha lasciata e sono preoccupata perchè non voglio che vada via. Tutto questo mi passa per la testa e ora sono solo confusa.

Mi massaggio la fronte che ha iniziato a pulsare e poi, evitando l'argomento, apro bocca <<dovevo andare a dormire da Cristina, lei dov'è?>>. Il mio sguardo è rivolto verso il basso, non ho intenzione di fissarlo o sprofonderei nei suoi occhi, quindi meglio fissare questo bellissimo asfalto nero. <<Quando ti ho portata in macchina, sono tornato dentro a cercarla. Era avvinghiata ad un ragazzo così li ho interrotti per dirle che ti avrei accompagnata io perchè non stavi bene>>. Si avvicina verso di me, ma si tiene ad una debita distanza di sicurezza e fa bene, ora non so che pensare.

<<Non era così che avrei voluto rivederti. Non pensavo che mi avresti baciato>> sussurra mentre si infila le mani in tasca, chiaramente a disagio. << Perchè quel bacio non era per te>> mi faccio scappare. Non dovevo giustificarmi con lui, non volevo parlargli dei miei problemi. Incrocia le braccia al petto e fa un altro piccolo passo verso di me <<E per chi era? il tuo ragazzo?>>. Questa volta alzo la testa, con gli occhi colmi di rabbia lo fisso e se si potesse uccidere una persona con lo sguardo, lui sarebbe morto come minimo 10 volte.

<<E a te cosa cazzo interessa? Torni dopo tutto questo tempo e pensi che le cose siano come prima? Alex tu non mi conosci più, sono cambiata, sono diventata una persona migliore e grazie alla tua assenza, mi sono costruita dei muri attorno per evitare di soffrire di nuovo. Quindi fatti i cazzi tuoi e portami a casa>>. Glielo urlo in faccia senza prendere nemmeno fiato. Le lacrime rischiano di scendere sul mio viso, ma mi trattengo per non dargli la soddisfazione di vedermi debole.

Mi sono finalmente liberata, l'ho colpito dritto in faccia con le mie parole e sento di essermi tolta un gran peso dal petto, un peso che mi sono portata per anni e che ora se ne deve far carico lui.

Distolgo lo sguardo prima che lui possa reagire, mi volto per salire in macchina e chiudo la portiera. Rimane lì in piedi per qualche secondo ad assimilare quello che gli ho detto. Non può credere di piombare nella mia vita così e credere di essere di nuovo il mio migliore amico.

***

Arriviamo davanti al portone di casa, il viaggio è stato molto silenzioso, solo la voce della radio copriva i nostri pensieri.

Una mano si appoggia sulla mia. Al suo contatto mi irrigidisco perchè non me lo aspettavo proprio e lui sembra notarlo, così la toglie subito. <<Questa non è la serata giusta, ma vorrei parlarne domani>> rompe il silenzio con la sua voce spezzata e si appoggia al poggia-testa. Aspetta una mia risposta, ma la verità è che non so cosa dire, sta accadendo tutto così in fretta.

<<Non rispondere, lo capisco-guarda davanti a sè con gli occhi cupi-ma domani io sarò su quella panchina alle 18. Se vorrai venire, io sarò lì>>. Il nostro posto, lui si ricorda il nostro posto. Un flebile sorriso compare sulla mia bocca, ma non parlo, non ho il coraggio di rispondere. Se fosse tutto come prima ora magari lo starei abbracciando o forse staremo facendo sesso nei sedili posteriori. Solo a pensarci arrossisco, ma caccio subito via quei pensieri perchè sono inopportuni.

Mi accorgo di non essere ancora scesa dalla macchina, non ho neanche aperto la portiera e i miei occhi sono puntati su di lui. Lo sto squadrando dalla testa ai piedi per capire cosa è cambiato, ma è sempre lui, solo un pò più muscoloso. Si gira verso di me e con un movimento molto veloce mi da un leggero bacio sulla guancia. Sento il cuore uscire dal mio petto, il ritmo accelera e le mie guance diventano due peperoni. Non sono eccitata, non sto pensando a scoparlo, vorrei solo accoccolarmi su di lui e addormentarmi, ma invece scendo dall'auto ed entro in casa senza voltarmi, senza guardarlo negli occhi, perchè altrimenti potrei cedere.

Una volta a letto sento il telefono vibrare e leggo il nome sul display. E' Lorenzo che vuole parlarmi domani e mi ha chiesto di uscire. Non so se sarò in grado di sopportare tutto questo.

Inizio a piangere, il viso è completamente bagnato e il trucco è dappertutto. Non riesco nemmeno a struccarmi o cambiarmi, mi avvolgo nella coperta e le lacrime mi accompagnano verso il mio mondo, un mondo fatto di sogni.

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AUTRICE

Salve gente, scusate se ho pubblicato così tardi il capitolo, ma non sto molto bene e sono riuscita a scriverlo solo ora. Non so dirvi con certezza a che ora uscirà il prossimo, ma penso, se non ci sono imprevisti, domani.

Ci vediamo presto!!

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