Capitolo 31

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3 anni dopo...

<<Matteo lascia stare tua sorella o dovrò metterti in punizione!>> lo sgrido per l'ennesima volta, ma lui smette per qualche secondo e poi ricomincia. Quel bambino mi farà perdere la ragione un giorno. Se il suo comportamento si può etichettare, lo definirei il classico stronzo dei licei americani: con un pessimo carattere, leader del gruppo, egocentrico e stronzo, ma infondo con un cuore enorme che ha solo bisogno di attenzioni e di coccole. L'ho capito quella volta in cui ha picchiato un altro bambino perchè stava tirando i capelli a sua sorella. In quel preciso istante ho capito che Matteo poteva essere agli occhi di tutti il solito burbero, ma so che infastidire sua sorella sembra l'unico modo per dimostrarle il suo affetto.

Si pensa che i bambini siano ingenui, ma in realtà lo siamo noi adulti. Loro vivono nel nostro stesso mondo, vivono e pensano le nostre stesse cose. Sono solo la nostra copia in "miniatura" e io li amo con tutto il cuore perché non hanno bisogno di grandi gesti per voler bene a qualcuno, si entusiasmano per le piccole cose. Cosa che noi purtroppo non siamo più in grado a fare. Pretendiamo i grandi gesti, cose materiali in cui racchiudere la nostra gioia senza tener conto del pensiero.

<<Maestraaa!>> mi urla nell'orecchio Giulia e inizia a strattonarmi il vestito per attirare l'attenzione, ma con quella voce è un pò difficile non sentirla, così mi giro verso di lei per capire cosa vuole. <<Maestra, Eleonora mi ha rubato il vestito da Cenerentola perchè vuole fare la principessa! Ma ce lo avevo prima io!>> mi stordisce le orecchie urlando a squarcia gola e piangendo. Quelle bambine litigano sempre, per qualsiasi cosa, anche la più banale. Purtroppo non esistono solo bambini tranquilli e gentili, ma capita che ci siano anche quelli per i quali ti spareresti volentieri un colpo in testa. 

Ma la pazienza non mi manca e ora risolvo questo enorme dilemma.

***

Appena esco dall'asilo in cui lavoro raggiungo Cristina nel suo ufficio. Alla fine dell'università, ha deciso seguire un corso privato di design di interni ed ora ha uno studio tutto suo. Sono molto fiera di lei perchè lo vedo quanto è appassionata e quanto le piace soprattutto stare in mezzo alle persone e dare ogni tipo di consiglio sull'arredamento. Ovviamente non poteva mancare il suo aiuto nella realizzazione del mio piccolo appartamento, ma siccome abbiamo quasi gli stessi gusti, ho fatto fare tutto a lei e non me ne pento minimamente.

<<Hey tesoro, anche oggi sei sopravvissuta a quella giungla che tu chiami asilo?>> mi saluta ricordandomi continuamente che fare la maestra per lei è come domare dei leoni inferociti.
Rido alla sua battuta perché non ce la vedrei mai al mio posto. Fortunatamente che ora non ha ancora dei figli o gli avrebbe già insegnato l'arte del design.

<<Ciao anche a te Cristina. Si, sopravvivo come sempre, ma oggi ti vedo particolarmente felice. Mi sono persa qualcosa?>> le chiedo notando che ha lo sguardo perso nelle nuvole e si sta preparando per andare via prima dal lavoro.

<<Effettivamente una cosa c'è...>> dice quasi imbarazzata in un sussurro.
Da qualche tempo non riconosco più la solita Cristina. Ora sembra aver messo finalmente la testa a posto, ha smesso di bere ogni sera, si concentra sulla sua vita e sul lavoro, senza fare le cavolate di qualche anno fa.

<<Devo tirarti fuori le parole di bocca? Parla!>> la esorto a dirmi ciò che le passa per la testa.
<<Leonardo mi ha chiesto di andare a vivere insieme!>> urla saltando di gioia. Non capisco se questa ragazza soffre di bipolarismo o è semplicemente scema. Prima era imbarazzata e ora mi urla nell'orecchio una notizia che già sapevo.
Lei e Leonardo stanno ancora insieme. Dopo quel 'quasi incidente' del test, come lo chiama Cristina, i piccioncini si sono uniti ancora di più e ora sembrano inseparabili.
Qualche giorno fa lui mi aveva chiesto consiglio sulla possibile convivenza ed io gli ho risposto che non ci vedevo nulla di male e che era un gran passo da fare.

Mentre guardo la mia migliore amica esultare per questo cambiamento, io non posso fare a meno che pensare alla mia vita sentimentale.

Sono passati tre anni dalla mia ultima relazione seria, se così si può chiamare. Non ho mai affrontato la cosa, ho preferito scappare da tutto per qualche mese e poi ritornare come se non fosse successo nulla. Ho rinchiuso tutto quel passato in un cassetto della mia mente e non ho la minima intenzione di riaprirlo.

Lorenzo mi aveva cercato un paio di volte, ma non ricevendo risposta, ha lasciato perdere e ne sono sollevata perché tutt'ora non ho affatto voglia di rivederlo.
Alex, invece, non mi ha mai scritto o chiamato. Qualche volta lo vedo di sfuggita in giro per la città, ma ogni volta cambio strada perché so che una parte di me vorrebbe corrergli incontro e perdonarlo per tutto, ma il mio lato orgoglioso me lo impedisce.

Vorrei solo che fosse tutto più facile.

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