Oggi ritorno in università. Sono passati 5 giorni da quel pranzo con Lorenzo e non siamo riusciti a vederci per niente. Io ho passato il tempo chiusa in casa a studiare o andavo da Cristina a fare la stessa cosa. Siamo sotto esami ed è un periodo davvero stressante. Vorrei solo svagarmi un attimo e respirare un minimo di libertà.
Finisco di mangiare la mia mela e mi precipito in macchina per poi lasciarla vicino ad una fermata del pullman e prendere quest'ultimo per arrivare in centro. Mio padre è già al lavoro, mentre incontro mia mamma non appena apro la porta di casa, ma le do un bacio veloce e corro via.
Arrivo in aula troppo presto, Cristina è in ritardo, come sempre. Non c'è anima viva, così prendo posto nella quarta fila e appoggio la borsa vicino alla mia sedia per tenere il posto a quella ritardataria. Prendo dallo zaino un libro di Stephen King "la bambina che amava Tom Gordon" e continuo la mia lettura. Amo lo scrittore, mi sono già mangiata 5 o 6 suoi libri.
<<Anche io l'ho letto, il finale sarà molto inaspettato>> dice una voce a me conosciuta, ma non ho il coraggio di alzare lo sguardo.
<<Hey>> insiste. Picchietta il banco con due dita per attirare l'attenzione, ma non ho intenzione di rivolgergli la parola. Dopo svariati minuti in cui lui sbuffa, fischietta, mi chiama ecc decido di dirgli in modo secco <<Sto leggendo>> sempre con la testa bassa. <<Questo lo vedo, non sono stupido>> risponde quasi divertito. <<Su questo avrei qualcosa da ridire>> <<Ah ah smettila o ti racconto il finale>>.
Odio gli spoiler e lui non ci deve nemmeno provare. <<Non lo faresti>> dico con aria di sfida una volta chiuso il libro e guardandolo lì in piedi davanti a me. <<Sei sicura? Infondo non c'è da sapere niente di che, la bambina protagonista alla fine viene...>>
<<Taci Alex, non osare!>> alzo il volume della voce. <<Vai a seguire la tua lezione e non parlarmi>>..
<<Sono proprio nell'aula in cui dovrei essere>> indica la stanza.
<<Che cosa vorresti dire?>>.Ti prego fai che non sia quello che penso, ti prego.
<<Ho chiesto il trasferimento e ora frequento qui>>. Avevo scoperto tempo fa che Alex stava facendo la mia stessa facoltà, ma non avrei mai pensato che si sarebbe trasferito qui. <<Perché te ne sei andato da quella scuola prestigiosa?>> chiedo incuriosita.
<<Mia nonna si sta ammalando e volevo starle vicino>>.Sua nonna si chiama Maria, passavamo molto tempo insieme, ci offriva sempre da mangiare e ogni volta che uscivo da quella casa, mi sentivo ingrassata di minimo 4 chili. Lei per me è stata come una nonna siccome i miei sono tutti morti quando ero piccola e con lei mi sentivo quasi viziata, proprio come se fossi stata la sua nipotina.
<<Non lo sapevo, mi dispiace davvero tanto Alex>>. Lo sono sul serio, non riesco ad immaginarmi quella signora energica, attiva e gentile sdraiata ora a letto per tutto il giorno.
<<Grazie, avrei voluto parlartene quel giorno al parco>> dice guardando in basso, chiaramente triste. <<Avevo perso la cognizione del tempo>>. Questo è vero, ero con Lorenzo. <<Tanto impegnata da non rispondere nemmeno al messaggio e farti viva?>> chiede infastidito.<<Senti, mi dispiace per tua nonna, ma non sei proprio nella posizione adatta per chiedere a me di 'farmi viva>> dico le ultime due parole facendo le virgolette in aria.
<<Avrei solo voluto vederti e parlarti>> dice affranto.
<<È passato tanto tempo Alex>>.
<<Allora dammi l'ultima occasione. Mia nonna ti vorrebbe vedere così tanto...>Usa sua nonna per avere una possibilità con me, non può farmi questo. Ora se rifiuto di vederla, passerò per la stronza. Dio Alex, perché diavolo sei tornato?
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Saper amare
Romance"È facile togliersi i vestiti e fare sesso. Le persone lo fanno continuamente. Ma aprire la tua anima a qualcuno, lasciarlo entrare nelle tue paure, nel tuo futuro, nel tuo sorriso, questo è essere nudi"(Marilyn Monroe) ATTENZIONE All'interno saran...