Capitolo 36

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Silenzio.

E' l'unica cosa che percepisco. Gli ospiti sussurrano fra di loro domandandosi chi abbia urlato quella cifra assurda, il signor Bianchini cerca di tranquillizzarli ed io sono completamente paralizzata dalla situazione. Sicuramente c'è stato uno sbaglio, avremmo capito male o quel signore si è confuso.

Prende la parola il presidente afferrando il microfono e chiedendo <<Scusi signore, può gentilmente dirmi come si chiama?>>. Nemmeno lui lo conosce e la cosa mi fa agitare parecchio perchè allora vuol dire che non ha la minima idea che tipo di persona sia.

L'uomo che era appoggiato ad una colonna posta al fondo della sala inizia a muoversi e ad avvicinarsi al palco. E' un passo lento, come se volesse farsi aspettare e non riesco a capire i lineamenti del suo viso perchè non è ancora sotto la luce, ma sembra essere giovane (perlomeno non ha 60 anni).

<<Tedesco. Il mio nome è Alex Tedesco>> dice una volta arrivato esattamente sotto di noi e per poco le gambe non mi cedono vedendo Alex con addosso uno splendido smoking nero con una giacca il velluto chiusa con l'unico bottone che ha e al collo un piccolo farfallino, ma leggermente storto. Non punta lo sguardo verso di me nemmeno per un secondo e un pò la cosa mi delude, ma non ci do peso.

<<Signor Tedesco la ringrazio infinitamente per la sua donazione, ma non credo che faccia parte della mia associazione o l'avrei riconosciuta>>.

<<No, non sono un membro dell'associazione e non faccio nemmeno parte di questa cerchia di ricconi snob>>, si gira verso la folla che sembra abbastanza offesa e con un lieve sorriso dice <<Senza offesa ovviamente>>. Si rigira verso Bianchini e continua il discorso <<Ma conoscevo suo figlio, abbiamo lavorato insieme e se questa sera sono qui è per lui, quindi credo che in questo caso farà un eccezione e mi lascerà partecipare all'asta>>.

Il presidente rimane sbigottito dalle sue parole per pochi secondi, poi si riprende e inizia a parlare fra sè e sè <<Tedesco...Ho già sentito questo cognome, mi è familiare>>.

<<Allora!? Accetti la mia offerta o lasci che questo ragazzino si prenda il mio premio?>> urla il signor De Magistri verso di noi. Questa volta non farò la bella statuina, non permetto che le persone mi trattino come un oggetto, quindi faccio un passo in avanti e gli rispondo a tono <<Senti lurido verm->> ma vengo immediatamente interrotta da Alex che si avvicina a lui e si abbassa per vederlo dritto negli occhi. <<Sappiamo tutti cosa ne fai dei tuoi 'premi' Carlo, ma questa volta l'asta la vinco io, quindi farai bene a tenere quelle tue luride mani a posto>> lo minaccia in un modo quasi educato e sussurrando, ma tutti quelli nelle prime file e noi sul palco capiamo alla perfezione le sue parole.

<<Non so di cosa tu stia parlando stupido gagnetto, ora tornatene dal buco in cui sei uscito>> dice quel viscido con uno sguardo di sufficienza, ma noto anche i pugni di Alex che si stringono e lo vedo tremare dalla rabbia. Se non faccio qualcosa niente gli impedirà di massacrarlo di botte e in quel caso non si metterebbe per niente bene.

Improvvisamente Bianchini, come se si fosse estraniato dalla realtà, esclama al microfono <<Tedesco! Ma certo, come ho fatto a dimenticarmene! Mio figlio mi ha parlato di te, di come ti aveva aiutato e che eravate diventati ottimi amici>> dice con occhi un pò tristi come se la sua mente fosse tornata a quei tempi.

<<Quindi la vuoi lasciare a lui?>> interviene ancora De Magistri sbuffando, ma Bianchini risponde tranquillamente e facendo finta di niente della sua prepotenza <<Certo che si, ha offerto più di te e l'asta è terminata. Il signor Tedesco si aggiudica la signorina Ricci grazie alla sua cospicua donazione di cento mila euro>>.

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