Capitolo 10

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Lui è seduto davanti a me con le gambe leggermente divaricate, le braccia e la testa appoggiate sullo schienale del divano. Mi sta mangiando con gli occhi e non ho nemmeno iniziato.

Mi slaccio il reggiseno da sotto il maglioncino, me lo sfilo con lentezza e poi glielo lancio addosso. Lui lo afferra e tocca quelle coppe vuote, immaginando che dentro ci sia la mia quarta di seno. Mi abbasso i pantaloni e li lascio per terra mostrando a Lorenzo le mie gambe nude e le mie bellissime mutandine sobrie in pizzo, ma con davanti disegnati (non più cactus) dei piccoli panda. <<Come sono carine>> dice divertito. Io rispondo nel modo più sensuale possibile <<Le vuoi vedere da vicino?>>, fa cenno di sì con gli occhi pieni di desiderio e quando sta per avvicinare la faccia al mio pube, lo blocco con la mano. Un punto interrogativo compare sulla sua faccia come se non avesse capito quello che intendevo. Mi sfilo le mutande e gliele appoggio sul pene, sfiorando la sua lunghezza. Rimane scioccato dal mio gesto, ma non ha ancora visto niente, perché sto per fare di peggio.

<<Voglio introdurre una nuova regola>> esclamo all'improvviso. <<Ovvero?>>
<<Per tutto il tempo tu non potrai toccarti o toccarmi>>.  <<E se mi viene voglia di sbatterti?>> dice senza peli sulla lingua e quella frase mi sta già facendo eccitare da morire. <<Dammi almeno 10 minuti e dopo potrai toccarmi>> rispondo cercando di venirgli incontro. Acconsente subito, gli permetto solo di liberarsi dei jeans e io continuo con il mio gioco.

Mi levo la maglia, rimanendo completamente nuda davanti a lui e poi mi sdraio sul divano con le gambe aperte verso il suo viso cosicché possa vedermi toccare. Inizio a palparmi la tetta, è talmente grossa che non ci sta nella mia mano, ma la sua dimensione mi permette di leccarmela da sola e non appena lo faccio, gli occhi di Lorenzo rimangono fissi sulla scena senza battere ciglio. <<Sono passati 3 minuti, cazzo continua>> sussurra come a chiedermi pietà. Gli sorrido e nel frattempo la mia mano scende giù lungo la mia pancia.

Appoggio la mano sulle labbra, poi con l'indice e il medio afferro le grandi labbra e le separo lentamente per far intravedere la fessura.
Il mio pollice è sul clitoride e inizio a muoverlo in senso orario. Sono già bagnata, non ho nemmeno la necessità di lubrificare, meglio così. Lorenzo si sta agitando parecchio, non sa dove mettere le mani e non appena sta per toccarmi lo rimprovero <<Stai fermo o smetto>>. Esegue subito e si tiene le braccia dietro la testa incrociando le dita e continuando a guardare la mia vagina.

Inizio ad ansimare, piccoli gemiti escono dalla mia bocca e vorrei davvero tanto il suo pene dentro di me. Per ora mi accontento di infilare un dito, mi muovo piano per prendere un po' di confidenza e poi aumento il ritmo. Lui è senza parole, credeva che non ne sarei stata capace? Mentre mi masturbo lo fisso dritto negli occhi e ansimo pensando alla sua futura penetrazione.

Guardo velocemente l'ora e mi rendo conto che mancano solo due minuti e io non avevo fatto ancora una cosa. Mi affretto a tirarmi su, lui sembra abbastanza deluso, ma subito dopo mi metto a cavalcioni su di lui. <<Tu non puoi toccare me, ma io posso toccare te>> dico con aria di sfida. Per due minuti posso ancora comandare, dopo può sbattermi quanto vuole.

Le nostre intimità entrano subito in contatto e il tessuto delle sue mutante è molto sottile, tant'è che sento il suo cazzo indurirsi sempre di più. Le mie mani sono avvinghiate ai miei seni, mentre con il bacino muovo i fianchi e faccio strusciare il suo pene sulle mie labbra.
Lui butta la testa indietro e inizia ad ansimare. Vuole toccarmi, vuole scoparmi, ma manca ancora un minuto. Vado più veloce, il mio clitoride è contro la sua cappella e sento l'orgasmo vicino.

<<Caz-zo... Così mi farai venire piccola>> dice fra un gemito e l'altro. Sorrido e non posso far altro che aumentare ancora il ritmo. Ora stiamo urlando, i vicini potrebbero sentirci, ma ora non ce ne frega niente.

30 secondi.

Gli tolgo velocemente le mutande e riprendo a strusciarmi su di lui. La sua pelle è entrata in contatto con la  mia. Sta perdendo delle gocce di liquido seminale e questo favorisce il nostro sfregamento.

3

2

1

Mi bacia con foga, quasi violenza. Mi tira la testa contro di lui, la sua lingua mi arriva in gola e con una mano mi stringe con forza il seno.
Lo lascio fare per qualche secondo, poi mi stacco e gli sorrido. <<Non pensavo saresti durato così tanto>> <<Ti ho stupita eh? Mi hai fatto impazzire>>.
Lo guardo soddisfatta, ma la mia risposta lo spiazza un po' <<Manca ancora la ciliegina sulla torta>>.
Non gli lascio il tempo di assimilare la mia frase che mi sollevo leggermente per prendere la sua erezione e infilarla tutta dentro.

5 secondi fermi. Lui sconvolto, io bagnata. Lui che si abitua a quell'ambiente caldo ed io che urlo per la stupenda sensazione di pienezza.
Non c'è più tempo per parlare, solo i gesti hanno significato ed importanza, mentre dalle nostre bocche escono solo urla di piacere.

Mi muovo avanti e indietro, le mie mani gli afferrano i capelli e li tiro contro il mio petto per farmi leccare i capezzoli. Lui lo fa immediatamente e dopo mi afferra dai glutei, li stringe con passione e nei suoi occhi leggo 'preparati'.
Mi aspettavo una cosa del genere, ma non con questa potenza. Lorenzo è sotto di me che mi sta scopando con una forza inaudita, come se si fosse trattenuto per tutto questo tempo. La sua fronte è completamente fradicia, ma questo non lo ferma dal farmi saltellare su di lui.
Le mie urla coprono i suoi gemiti, ogni botta che ricevo sono un passo avanti verso l'orgasmo.

<<Sto per venire...cazzo>> urla mentre il suo sperma invade la mia vagina. Menomale che prendo la pillola, altrimenti non gliel'avrei mai lasciato fare.
I suoi movimenti non rallentano, riesco ancora ad andare avanti per qualche secondo e questo mi basta per farmi venire su di lui, facendo uscire tutto il liquido.

Mi rimetto sul divano. Siamo tutte e due stremati e non riusciamo a spiaccicare parola.
Ad un certo punto sento una macchina che parcheggia davanti casa nostra e girando la testa verso la finestra mi accorgo che sono i miei genitori che sono tornati dal supermercato.

<<Prendiamo i vestiti e corriamo in camera, ci sono i miei!>>. Lui spalanca gli occhi e raccoglie la sua roba in un baleno. Ci fiondiamo nudi in camera e mi chiudo la porta appena in tempo perché i miei sono entrati in casa.

<<Ciao Martaaa! Sei a casa?>> urla mia madre dal piano di sotto. Faccio dei respiri profondi per riprendermi, apro leggermente la porta in modo tale che si senta bene la mia voce e rispondo <<Sii, sto facendo i compiti. Ora continuo, ci vediamo dopo!>> e poi mi chiudo dentro.
<<I compiti? Sul serio?>> dice Lorenzo sorridendo. È la mia cosa che mi è venuta in mente, ero nel panico.

Ci rivestiamo abbastanza in fretta e lui mi stringe in un abbraccio per darmi un bacio sulla fronte. <<É stato meraviglioso>>. È vero, ho provato tantissime emozioni facendo sesso con lui, ma prima o poi dobbiamo chiarire questa situazione perchè non so se voglio continuare ad avere un rapporto solo carnale.

Dopo circa 20 minuti scendo con Lorenzo di soppiatto. Vado in cucina a parlare con i miei della scuola e mi invento qualche bella notizia, mentre do il tempo a Lorenzo di scappare dalla porta di ingresso.

Quando risalgo in camera mi cade l'occhio sullo schermo del telefono che si sta illuminando. Lo sblocco e vedo un messaggio da Alex.

Alex è vero!!

Mi sono completamente dimenticata di lui, del viaggio in macchina, della discussione e del nostro incontro sulla panchina.
Apro immediatamente il messaggio per dirgli che sto arrivando.

'Immaginavo che non saresti venuta e lo capisco. Ti auguro il meglio'

Sono le 19 e sono arrivata troppo tardi.

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AUTRICE

Alla fine il capitolo è venuto comunque lungo, ma meglio così no? Hahah

Vi sta piacendo la storia?
Fatemelo sapere con un commento e se si va votatela!

Grazie ancora a tutti quelli che la stanno seguendo❤️

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