Capitolo 33

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<<Cazzo!>>

La reazione di Cristina al mio racconto non potrebbe essere più adeguata perchè nemmeno io trovo le parole per descrivere quello che mi è successo due giorni fa e ho avuto bisogno di tempo per metabolizzare il tutto.

<<Solo per chiarire un'ultima volta...Stiamo parlando dello stesso ragazzo per il quale eri innamorata anni fa che poi è sparito, ricomparso come se niente fosse (molto più figo di prima), quello che ci ha provato con te mentre eri 'fidanzata', ma che allo stesso tempo ti stava proteggendo da quel coglione e che poi è sparito ancora?>> mi chiede mentre siamo sedute al bar.

<<Si Cristina, direi che hai dato un'ottima descrizione di Alex. Anche io faccio ancora fatica a crederci, ma ti posso giurare che era lui>> ammetto bevendo il mio cocktail alla fragola per alleviare un minimo la tensione. E' venerdì, merito una pausa dalla mia vita e soprattutto merito dell'alcol.

<<Oh tesoro a volte la tua vita mi sembra come un film di Hollywood>> dice sorridendo. <<Un pessimo film allora>> rispondo con l'amaro in bocca e sognando per davvero di vivere in uno di quei film, ma purtroppo è questa la realtà. Una vita da schifo.

<<Quanta negatività Marta...So io cosa ti ci vuole. Un bel c->>, ma la interrompo immediatamente perchè so cosa sta per dire. <<Non continuare quella frase! Non ho affatto bisogno di cazzo, smettila di ripeterlo ogni volta!>> le urlo dato che la musica è abbastanza alta, ma ovviamente non potevo evitare una figura di merda e quelli seduti vicino a noi ci sentono, compreso il barista. Cristina scoppia a ridere e quasi si cappotta dalla sedia, ma poi si riprende e mi dice <<volevo dire un bel calice di vino, non cazzo! Dio Marta, mi sa che a causa di tutto questo stress, un bel pene non ti può far male>>.

<<Stronza invece di prendermi in giro, prendimi qualcosa da bere>> le dico sorridendo perchè sono troppo brilla per prendermela con lei seriamente e non ho proprio voglia di fare il muso, quindi ci rido su facendo cin cin con la mia migliore amica. <<Se vuoi posso offrirmi io, sarei molto felice di aiutarti>> sento una voce fuori campo che molto probabilmente è alle mie spalle. Quando mi volto noto un ragazzino che avrà massimo 17 anni e mi guarda facendomi l'occhiolino. <<Scusa stai parlando con me?>> chiedo.<<"Certo baby, ho sentito dalla tua amica che hai bisogno di cazzo e io posso aiutarti>> dice con confidenza. Lo guardo un attimo per capire se fa sul serio e poi scoppio a ridere. <<Tu vorresti aiutarmi? Mi hai preso per una milf?>> chiedo con un sopracciglio alzato. Cristina inizia a ridere rumorosamente, ma il ragazzino non sembra aver colto il mio rifiuto, anzi continua nella sua patetica dimostrazione di essere 'generoso'. <<Dai bambina, so che lo vuoi>> e si avvicina abbastanza da appoggiare una mano sul mio ginocchio.

Rimango basita dalla sua confidenza. Ma cosa insegnano a scuola oggi? Ormai sanno più loro sul sesso che i professori di educazione sessuale. <<Senti ragazzino, se non levi quella mano giuro su Dio che te la trancio e non me ne frega niente di finire in galera per aver toccato un minorenne>> lo sfido fissandolo dritto negli occhi e lui sembra finalmente cogliere la mia minaccia, così si rimette la mano in tasca. <<Sarò anche un ragazzino, ma quello che ho in mezzo alle gambe ti potrebbe soddisfare alla grande>> ci riprova il bambino eccitato.

<<E questo ragazzino ha anche l'età giusta per bere?>> chiede una voce alle sue spalle e appena alzo lo sguardo vedo Alex con le braccia conserte che lo fissa dall'alto. <<E tu chi cazzo sei per dirmi se posso bere o no?>> risponde con aria da strafottente. <<Sono quello che ti può mandare in galera per aver bevuto alcolici nonostante la tua età, per disturbo della quiete pubblica e perchè stai importunando una donna. Quindi levati dalle palle nel giro di dieci secondi prima che tiri fuori le manette>> gli dice con aria minacciosa e avvicinandosi a lui. Il ragazzino sembra terrorizzato da quello che Alex gli ha appena detto e scappa via in un nano-secondo.

<<Non puoi arrestare un ragazzo per quelle accuse>> gli dice Cristina senza neanche salutarlo. <<Beh ma lui non lo sa>> risponde scherzandoci su, ma poi posa gli occhi su di me e mi chiede <<Tu stai bene? Ti ha dato fastidio?>>.

Gesù se davvero esisti, fai in modo che questa visione duri il più lungo possibile.

Con voce un po' tremante e alzando lo sguardo lentamente verso di lui gli rispondo di sì.
<<Dopo tutti questi anni ti rendo ancora nervosa?>> chiede facendomi l'occhiolino e ordinando una birra.
Cerco di riprendermi per non passare per la solita ragazzina imbranata e con una mossa da strafottente incrocio le braccia al petto e lo fisso dritto negli occhi.

Dio quegli occhi. Ho cercato di dimenticarli in tutti questi anni e ci ero quasi riuscita, ma ora eccoli qui davanti a me che stanno esplorando la mia anima.

Sento due risate vicino a me e mi accorgo che sono quelle di Cristina e Alex. Alzo un sopracciglio per chiedere spiegazioni e lei mi poggia una mano sulla spalla dicendomi <<bentornata nel mondo dei vivi! Pensavo che non ti capitasse più di avere i tuoi blackout>>.
Non mi ero nemmeno resa conto di essermi persa nei suoi occhi per quasi cinque minuti. Che figuraccia.
<<Comunque sia io devo andare, Leonardo mi sta aspettando, ma ti rimani qui. Vedo che sei di ottima compagnia>> mi dice con un sorriso malefico.
Stronza.
Si avvicina a darmi un bacio sulla guancia e mi sussurra all'orecchio <<Non mi piace essere il terzo in comodo e sembra che voi due abbiate tante cose di cui parlare...>> e dice l'ultima frase con un tono che allude a qualcos'altro.
Saluta Alex con un cenno della mano e si dilegua verso l'uscita.

<<Allora...>> inizia lui scompigliandosi leggermente i capelli con fare nervoso.
<<Ora sei tu quello a disagio o sbaglio?>> chiedo con un mezzo sorriso per alleviare la tensione.
Lo sento ridacchiare e poi continua <<È che non so di che parlare>> ammette sincero e scola la sua birra in un sorso per poi ordinarne un'altra.
<<Sei sparito per tre anni e non sai di cosa parlare?>> dico ridendo, ma con un filo di amarezza che lui ovviamente coglie al volo.
<<Non sono sparito Marta. Sei tu che mi hai detto di non farmi più vedere e così ho fatto>> mi risponde ora serio.
<<Beh vedo che sei molto bravo a farlo, ormai è un tuo talento>>. Continuo anche io a bere il mio cocktail come se fosse l'unica via d'uscita a questa situazione imbarazzante.

<<Comunque sia non sei costretto a rimanere qui, puoi anche tornare al tuo lavoro>> dico dopo qualche minuto di silenzio che si era creato.
<<Quindi non ti interessa sapere che ho ritrovato il tuo portafoglio?>> chiede con un mezzo sorriso.
Alzo subito la testa e sgrano gli occhi.
<<Lo hai trovato davvero!?>>. Lui lo tira fuori dalla giacca e fa per porgermelo, ma prima di afferrarlo lo rimette nella tasca.

<<Se lo rivuoi, devi passare la serata con me>>  dice sorridendo.

Ti odio.

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