Avviso!
Nel caso che questo capitolo dovesse apparirvi come secondo capitolo, è un errore di wattpad e quindi prima di leggere questo, leggete prima il secondo capitolo intitolato "Bisogno di tranquillità" e poi ritornate su questo! Se vi appare normalmente, allora buon continuo!Per un attimo rimasi lì immobile con la cornetta del citofono all'orecchio assimilando le sue parole.
...il tuo protettore...
In realtà poteva essere chiunque. E se fosse stato uno di quegli uomini che avrebbe voluto uccidermi? Era meglio a quel punto mettere in chiaro.
'Ascolti chiunque lei sia...mmh...è sicuro di essere quello che lei dice che sia? Sa, non posso farla entrare in casa se non ho la certezza che lei è veramente lei, capisce?'
Sentii una piccola risatina dall'altro lato del citofono. Non sapevo cosa ci fosse da ridere.
'Capisco, Isabella. Quindi come la mettiamo?' Perché deve usare quella voce sexy dannazione! Bella ma se tu non hai mai pensato a cose del genere!
'Quindi ho bisogno di contattare mio padre per esserne sicura. Mi può dire il suo nome?' Chiesi evitando di sembrare annoiata e di mandarlo a quel paese su due piedi.
'Certo, Isabella. Sono Yago Garcìa. Quando vuoi ti aspetto quì.' Anche il nome non è male...Bella ricorda le ragazze: questo tipo deve somigliare a Rocky Balboa, non ad uno di quei modelli nella pubblicità dei profumi! E la cosa che mi spaventa è che non ho mai pensato ai ragazzi, e ora invece sentendo solo una voce mi faccio film mentali!
'Bene, Signor Garcìa-'
'Yago andrà benissimo, Isabella.' Mi interruppe.
'Mmh...bene Yago, lei può chiamarmi Bella.'
'Ti chiamerò Isabella, se non ti dispiace...' Se me lo dici così puoi chiamarmi anche Genoveffa o altro, non mi dispiacerebbe affatto. Bella, regola i pensieri. Sei nella tua fase ovulativa e hai gli ormoni impazziti. Unica ragione.
'Va bene. Solo un istante e sono da lei.'
'Ti aspetto con piacere...'
Dovetti un attimo riprendermi sia dalla figura fatta inizialmente e sia dal mio strano comportamento. Afferrai poi il telefono e digitai il numero di mio padre, che rispose al secondo squillo.
'Tesoro.'
'Papà come si chiama il tizio che hai mandato come guardia del corpo?'
'Protettore. È il tuo protettore.'
'Nome, papà.'
'Yago Garcìa. È arrivato?' Tirai un sospiro di sollievo.
'Sì. È giù. Volevo assicurarmi che fosse lui e non un assassino.'
'Prudente figlia. Mi piace che sai badare a te stessa.'
'Una vita intera senza di te mi è bastata, no?' Lo ferii ancora. Non mi importava.
'Meglio che vada. Non mi va di litigare ancora.'
'Ciao papà.'
'Ciao tesoro.'
E staccai il telefono dirigendomi al citofono per comunicare a chi stava giù che poteva salire su.
'Mmh...Yago?' Cercai di capire se era ancora lì.
'Isabella.' È ancora lì.
'Può salire su. Quarto piano, interno dieci.'
'Perfetto, Isabella. Non vedo l'ora di incontrarti.' Dovrei preoccuparmi?
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My Protector - Il Mio Protettore ✔
RomanceCOMPLETA! 'Mmh...chi è lei?' Brava, rimani sul civile che di figure ne hai fatte e pure abbastanza. 'Credevo mi aspettassi. Tuo padre non ti ha avvisato, Isabella?' Ah. Mio padre. Ciò significava solo una cosa, e cioè che il protagonista di quella...