YAGO
Era furiosa una volta entrata in macchina. Sapevo che la verità riguardo a me l'aveva delusa e amareggiata, ma c'era dell'altro in quel suo comportamento. La osservai senza mettere in moto. Lei si girò a guardarmi col fuoco dentro. L'inferno?
'Che aspetti a mettere in moto?' Mi chiese con quella bocca da schiaffi.
'Ricorda che non stai parlando con tuo fratello, perciò metti a posto la lingua Isabella.' La minacciai. Mi faceva infuriare quando usava quel tono con me.
'Io ti parlo come mi pare, capito? Ora metti in moto e cammina. Abbiamo molto di cui discutere.' Mi stava comandando? Quella ragazzina mi stava dando ordini??
'Isabella non testare la mia pazienza.' Le dissi a denti stretti.
'Altrimenti che fai? Mi stupri? Mi spezzi un osso? Mi uccidi?' Disse senza un ombra di paura. Rimasi di stucco. Quelle parole mi entrarono dentro come un coltello affilato.
Senza rispondere misi in moto e premetti l'acceleratore. Ancora una volta aveva vinto lei. Aveva dimenticato una cosa nel suo elenco. La volevo schiaffeggiare su quella bocca.
'Dove devi andare?' Le chiesi.
'Un posto dove parlare. Qualsiasi posto. Basta che stiamo da soli.' Aveva paura o non aveva paura di me? Con lei era imprevedibile.
La cosa di cui avevo timore era la mia reazione a ciò che mi avrebbe detto. Avevo paura di perdere la pazienza e fare qualche stupidaggine. Cercai allora di mantenere i nervi saldi. Nervi che cedettero poco dopo. Poco più in là mi accostai sulla strada in un posto isolato, spensi il motore e mi voltai a guardarla.
'Cosa devi dirmi Isabella?'
'Perché ti sei accostato quì? Ho detto che voglio parlare-'
'CAVOLO PARLA!!!' Le urlai contro facendole spalancare gli occhi dallo spavento.
'Non c'è bisogno che urli in questo modo!! Tu sei un maledetto mostro, Tristan Monteiro, della peggior specie!! Tu sei insensibile e crudele!! Mi fai schifo, mi senti?? Schifo!!' Disse con tutta quella rabbia accumulata mentre io la osservai attentamente cercando di mantenere la lucidità.
'Sputa il rospo Isabella, prima che perda quel poco di lucidità rimasta.' Le dissi intuendo che c'era qualcosa che l'aveva indotta a dire quelle cose e non credevo fosse la conversazione avuta la sera prima.
'Il nome "Claudia" ti suona qualcosa, bastardo che non sei altro??' Disse con tanto veleno e mi fece di nuovo gelare sul posto. Claudia? Quella ragazza le aveva raccontato qualcosa??
'Cosa diavolo vuoi sapere?' Cercai di deviare quella domanda.
'Sai cosa voglio sapere!! Perciò parla, Yago, prima che esploda e non sarà bello!' Per un attimo pensai a lei infuriata che mi saltava addosso scaricando tutta la sua rabbia su di me e mi eccitai per un momento. Ma ritornai subito sul soggetto in questione.
'Ti ha fatto il mio nome?' Le chiesi lentamente.
'Non mi-'
'Allora non arrivare a conclusioni affrettate-'
'DANNAZIONE YAGO!!! PER UNA BUONA VOLTA FA L'UOMO E DIMMI SE SEI STATO TU A VIOLENTARE E TORTURARE QUELLA POVERA RAGAZZA!!' Esplose. Sentivo i nervi che iniziavano a cedere e avevo paura ancora della mia reazione. Non volevo farle del male.
Non le risposi. A ciò lei afferrò il colletto della mia camicia e cercò di scuotermi.
'RISPONDI BASTARDO!! RISPONDIMI E DIMMI CHE SEI STATO TU!! SII UOMO!!' Mi urlò in faccia. Yago rimani calmo.
STAI LEGGENDO
My Protector - Il Mio Protettore ✔
RomanceCOMPLETA! 'Mmh...chi è lei?' Brava, rimani sul civile che di figure ne hai fatte e pure abbastanza. 'Credevo mi aspettassi. Tuo padre non ti ha avvisato, Isabella?' Ah. Mio padre. Ciò significava solo una cosa, e cioè che il protagonista di quella...