60. FINALMENTE SORELLE

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Ci abbracciammo. Piangemmo. Ci ritrovammo. Era come se non fossimo mai state lontane l'una dall'altra. Era come se avessimo vissuto sempre insieme. Le volevo bene.

'Oh Bella, la mia sorellina...io sentivo che c'era qualcosa che ci univa...io sentivo di volerti bene in un modo speciale...' Disse tra le lacrime.

'E cavolo, non ci somigliamo per niente!' Dissi scoppiando a ridere tra le lacrime facendo ridere anche lei. Yago era più in là che ci guardava soddisfatto.

'Probabilmente somigliamo alle nostre madri-' E poi si bloccò subito dopo. 'Oh scusa Bella, tu non hai mai saputo chi fosse tua madre...scusami-'

'Sta tranquilla, Claudia. Siamo cresciute entrambe senza madre, no? Quindi abbiamo una simile situazione...' La tranquillizzai.

'Io esco fuori...prendetevi tutto il tempo che volete...' Yago ci interruppe e noi annuimmo. Così uscì lasciandoci sole.

Claudia si sedette sulla sedia accanto al mio letto mantenendomi le mani e sorridendo felice.

'Sono contenta che tu stia bene, sorellina. Sono stata malissimo. Credevo mi avresti lasciata senza darmi l'opportunità di farti da sorella maggiore.' Disse con un tono malinconico.

'Tranquilla che la terra ancora si deve stufare di me...' Dissi sorridendole. Poi mi assalirono mille domande e abbassai lo sguardo perché non sapevo come iniziare a dirglielo.

'Cosa c'è Bella? Stai bene?' Mi chiese preoccupata.

'Sì...mmh...riguarda Yago...' Aveva saputo che era l'uomo che l'aveva torturata? L'aveva riconosciuto? E se sì, mi avrebbe perdonata per amarlo nonostante tutto? Lei mi strinse le mani.

'Tristan...' Disse lei facendomi mancare un battito. Maledizione, lo sapeva! Spalancai gli occhi. 'Non è stato bello riconoscerlo. Non è stato bello sapere che era libero. Non è stato bello vederlo a due passi da me. Mi sono sentita morire, Bella. Credimi.' Disse mentre le scendevano alcune lacrime. Lacrime che ricambiai, perché non potevo neanche minimamente immaginare cosa aveva dovuto passare nelle mani del vecchio Yago.

'Mi dispiace un sacco, Claudia. Ho provato a non amarlo. Ho provato ad odiarlo. Ma non ce l'ho fatta. E non ce la faccio. Mi perdoni per questo? Mi perdoni per amare quel mostro che ti ha rovinato la vita?' Le chiesi tra i singhiozzi e i battiti che si erano accelerati.

'Tu non hai colpe, sorellina. Tu hai conosciuto un'altra persona. E ti posso assicurare che quella persona lì ti ama così tanto che sarebbe pronto ad uccidersi per te. Sarebbe pronto a spaccare il mondo per te. E chi sono io a giudicare il vostro amore? Tu sei felice, Bella?' Mi chiese facendomi sollevare.

'Tanto. Troppo. Al punto da credere che prima o poi possa svanire.' Le risposi sincera.

'Non svanirà. Ma dimmi solo una cosa, e voglio che tu sia sincera con me: io non so fino a che punto siete arrivati con la vostra relazione, ma ti ha fatto del male? In quel senso intendo...' Chiese imbarazzata.

'Niente di tutto ciò. È stato quella notte quando hanno fatto fuoco. Avevamo appena fatto l'amore ed io avevo appena perso la mia verginità. Non mi vergogno a dirtelo, perché sei mia sorella. Ma è stato così bello e intenso che credo potrei vivere solo di quello per il resto della mia vita...' Dissi sorridendole. Lei ricambiò.

'Sono contenta. E non ti giudico. Sono felice che tu abbia dato la cosa più preziosa alla persona che ti ama. Tu hai potuto e sono orgogliosa di te. Se avessi potuto scegliere l'avrei fatto anche io...' Disse con un tono malinconico. Era vero. Lei aveva perso la sua innocenza nel modo peggiore, così come Chloe. Io ero stata fortunata. Cercai di cambiare discorso. Dovevo chiederle dell'altro.

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