Eravamo arrivati sotto casa mia. Finalmente potevo scendere da lì e rinchiudermi nella mia stanza senza ascoltare più nulla. Non ne potevo più di tutti quei segreti, bugie e identità segrete. Volevo ritornare di nuovo ad essere la Isabella Ramirez annoiata della vita. Era che avevo finalmente trovato la mia dimensione, la mia tranquillità e la mia pace lontano da mio padre e dall'Argentina. E invece eccomi qua, a ritrovarmi a non capire più niente di tutto e di tutti. Soprattutto da quando era piombato Yago Garcìa nella mia vita. Forse dovrei chiamarlo Tristan Monteiro perché in realtà è quello che è.
Aprii allora la portiera per uscire, ma lui mi trattenne per un braccio.
'Isabella-'
'Per favore Yago, non voglio ascoltarti. Ho solo voglia di riposare.' Gli dissi guardandolo stanca.
'Ti spiegherò tutto, ma non ora. Quando la mia missione sarà terminata saprai chi ero realmente.'
'Non ho bisogno di saperlo. In fondo cosa siamo noi due? Nulla.' Feci un'alzata di spalle. 'Spero solo che non sarai mai un pericolo per me. Ora vado.'
'Non farti contagiare dalle parole di quell'uomo.' Mi disse come se avesse capito che tutte quelle parole mi avevevano influenzato in qualche modo.
'Era molto arrabbiato. Sicuramente un fondo di verità nelle sue parole ci sta. O vorresti dire il contrario?'
Non rispose. Si limitò a fissarmi.
'Quindi scusa se non posso fidarmi di un uomo che viene da me con un'identità che non è la sua e che ha un passato alquanto difficile di cui non so nulla.'
Anche lì non rispose. Si passò solamente la mano in quei capelli che apparivano morbidi.
'E non chiedermi del perché da questo momento in poi non voglio né vederti né parlarti. Voglio solo che mi informi sulla questione di quell'uomo che avete preso. Stavolta è definitivo Yago. Ti prego di lasciarmi in pace.' Gli dissi significando davvero quelle parole. Avevo smesso. Dovevo prendere questa decisione anche se dura.
Lui mi guardò infine come per capire se dai miei occhi lo intendevo per davvero. E quando vide che veramente ero determinata, respirò profondamente.
'Va bene, Isabella. Faremo come desideri.' Disse e stranamente mi aspettavo dell'altro. Mi aspettavo resistenza e invece questo. Non sei contenta Bella? Certo...
'Perfetto. Buonanotte...Tristan.' Gli dissi prima di scappare via da quell'auto che mi stava soffocando.
Salii sopra trovando già le mie due coinquiline all'attacco, ma quando videro la mia faccia stanca e turbata, si zittirono senza dire nulla. Mi rinchiusi direttamente in camera per una buona notte di riposo. Ne avevo bisogno. Non avevo fame. Avevo solo mille cose che mi passavano per la mente. Tra cui le parole del Dottor Valente. Se addirittura voleva ammazzarlo, cosa aveva fatto Yago di così grave? Aveva sicuramente a che fare con sua moglie e automaticamente con l'ex moglie di Yago. Le aveva fatto del male? Non riuscivo a capire perché loro parlavano in codice.
...io a differenza tua la mia donna la tratto come una regina. Anzi, chiederei alla giovane Ramirez al tuo fianco di non fidarsi troppo di te visto che non sa che razza di uomo sei realmente...
Quelle parole si ripetevano nella mia mente mentre cercavo di darmi una spiegazione. Io a differenza tua la mia donna la tratto come una regina. Quello mi faceva capire che forse aveva maltrattato la Dottoressa Valente in passato. Era l'unica spiegazione che riuscivo a darmi.
'Ma se oggi volevi andare con quel tizio. Sai cosa ti sarebbe successo, Isabella?'
'Perché non glielo spieghi tu, Monteiro, visto che lo sai molto bene...'
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My Protector - Il Mio Protettore ✔
RomanceCOMPLETA! 'Mmh...chi è lei?' Brava, rimani sul civile che di figure ne hai fatte e pure abbastanza. 'Credevo mi aspettassi. Tuo padre non ti ha avvisato, Isabella?' Ah. Mio padre. Ciò significava solo una cosa, e cioè che il protagonista di quella...