31. TRA INCUBI E...GIOIOSE NOTIZIE!

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Quella notte ebbi molti incubi, tutti riguardanti lui, Tristan Monteiro. Sognai di venire torturata, violentata e infine uccisa brutalmente. E la cosa che mi fece più male non era il fatto di aver subìto quelle cose, bensì il dolore al cuore che sentivo. Mi svegliai più volte di soprassalto, col cuore alla gola e con copiose lacrime sul viso. Mi sentivo come morta dentro e neanche comprendevo il perché. Non avrebbe dovuto importarmi di lui visto che era semplicemente una persona ingaggiata da mio padre per proteggermi. Ma in fondo sapevo che per me era un po' più del mio protettore. Il fatto era che non ero abituata ai sentimenti visto che fino a quel momento non avevo avuto alcun tipo di relazione sentimentale. Perciò non riuscivo a distinguere quel tumulto di emozioni dentro di me. Era tutto nuovo e soprattutto ero molto spaventata. Si poteva mai provare qualcosa per una persona che in passato era stato un demone, un mostro? Era completamente da incoscienti. La prima cosa da fare era allontanarlo per sempre e chiedere a mio padre di assumere qualcun altro. Allora perché mi faceva male anche solo a pensarlo? E perché si era sempre comportato bene nei miei confronti, sembrando addirittura tenero e gentile? Poteva una persona così marcia dentro cambiare radicalmente e diventare migliore? La percentuale era minima, ma se fosse stato veramente così? La testa mi scoppiava e mi sentivo senza forze. Non volevo frequentare i corsi quella mattina, né tantomeno andare a lavoro, ma i doveri lavorativi dovevano essere rispettati.

Fortunatamente le mie due amiche non mi svegliarono, anche perché non avevo voglia di dar loro nessuna risposta. Quindi quando mi alzai loro erano già uscite e potei godermi la colazione in pace. Almeno fin quando il telefono squillò. Era mio padre. L'ultima persona che ci voleva.

'Papà.' Risposi fredda.

'Figliola, come va la vita?' Bello da parte tua interessarti.

'Come sempre.' Risposi semplicemente.

'Non mi sembra, sai? Ho appena saputo che hai avuto un aggressione da un uomo in casa tua.' Un po' in ritardo, non ti sembra?

'Sto bene ora. Ovviamente è colpa tua papà. Se non fosse per il fatto che sei tu, tutto ciò non sarebbe successo. E credo che tu conosca bene di quali uomini stiamo parlando.'

'Riveira. Sì, avevo iniziato ad immaginare. Ma non credevo fosse in Italia. Garcìa mi ha avvisato che non dovrebbe più avvicinarsi a te. Mi meraviglio come non lo abbia ucciso, mi avrebbe tolto un pensiero.'

'Il pensiero per tua figlia, o il pensiero per il tuo potere?' Gli chiesi cinica.

'Emtrambi figliola.'

'Non farmi ridere.' Dissi. 'Il potere prima di tutto, questo è il tuo motto. Sono felice che tu non abbia potuto avere un erede maschio, almeno non sarebbe diventato senza cuore come te.'

'Isabella non iniziamo con questa storia. Probabilmente nel mio DNA sono portato a fare solo figlie femmine.'

'E come fai a saperlo? Dopo la mia nascita non hai provato ad affittare altre donne per partorire i tuoi figli.'

'Sono contento che stai bene e che Garcìa stia svolgendo il suo lavoro alla perfezione.' Evitò la mia domanda.

'Garcìa o Monteiro?' Chiesi improvvisamente. Ci fu completo silenzio dall'altro lato. Colto in fragrante, paparino?

'Te l'ha detto lui?' Chiese furioso.

'Diciamo che non dovevi sottovalutare le doti di tua figlia. Dopotutto sono pur sempre una Ramirez, no?'

'Ti ha fatto del male?' Come se gliene importasse qualcosa.

'Smettila di fare il finto arrabbiato. Anche se potevi evitare di nascondermi la vera identità dell'uomo. Non ti è sembrato sconsiderato mettermi nelle mani di una persona da un passato orribile?'

My Protector - Il Mio Protettore ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora