Introduzione

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Era stata costretta a lasciare la sua casa, sotto la cattiveria delle Guardie Reali, la sua famiglia non era stata capace di controbattere per difenderla. Quindi l'unica cosa che avevano potuto fare è stata quella di lasciarla andare con loro.
Fu così che si ritrovò a camminare accanto a quei ragazzi rivestiti di ferro, con le loro mani che le stringevano le braccia per essere sicuri che non scappasse e che sottostasse al loro volere.
Camminarono per alcune ore, durante le quali lei versò le sue lacrime e diede vari pensieri riguardo la loro decisione...perché l'avevano strappata dalle mura di quella casa, che per lei era sempre stata come un rifugio?
Aveva paura, però, in quel momento era così spaventata che non sentiva neanche il proprio respiro, accelerato e pesante a causa della faticosa camminata. I suoi occhi andavano a destra e a sinistra, cercavano di capire dove la stessero portando e quale fosse il loro scopo.
Poi, vide in lontananza il Castello Reale, e allora alcuni dubbi le saltarono nella mente.
Era stata catturata? Volevano ucciderla? Perché la stavano portando al cospetto dei Sovrani?
Uno dei soldati urlò qualcosa verso le sentinelle, in piedi sulle altissime mura della costruzione. Questi fecero aprire il portone in legno del Castello, in modo che potessero entrare senza problemi.
EunMi rimase incantata per qualche istante, incapace di pensare altro se non alla vita oltre quella gigantesca porta. Le guardie la spinsero, facendola quasi cadere, richiamandola con poca delicatezza per farla camminare.
Appena furono passati, le sentinelle chiusero la porta, ponendo fine a quella piccola speranza della ragazza di fuggire.

Alla loro destra e alla loro sinistra, i cittadini di quel Regno camminavano veloci per fare la spesa, alcuni bambini urlavano e giocavano con i sassolini delle strade fatte di ciottoli, dei ragazzi ridevano e scherzavano. Sembrava che fossero felici, che non avessero problemi...a differenza della sua famiglia.
Era cresciuta con sua madre, suo padre e due fratelli più grandi. Lei era l'unica femmina e la più piccola, nata per puro miracolo. Loro non godevano di una buona vita, per andare avanti avevano solo un piccolo orticello nel giardino e un paio di pecore, da cui prendevano la lana per i vestiti e il latte per i formaggi.
Però, erano sempre stati uniti: forse quella era l'unica cosa bella...

Si riebbe dai propri pensieri appena entrarono nel Castello, un'enorme edificio elegante e raffinato.
Percorsero il lunghissimo corridoio d'entrata, poi salirono due piani di scale e si diressero verso la Sala principale, dove sedevano i due Regnanti.
Le piacevano tantissimo le decorazioni, il legno levigato e inciso d'oro, le finestre colorate e l'atmosfera. Ma era lì perché c'era stata portata con la forza, e non per suo desiderio.

"Mia Regina, Mio Re, l'abbiamo portata...come vostra richiesta" disse uno dei soldati, inchinandosi.

Anche gli altri tre fecero lo stesso. Si chinarono su un ginocchio, misero una mano sul cuore e portarono in basso la testa. EunMi, però, non sapeva come comportarsi.
Perciò, senza sapere se fosse giusto, prese due lembi del vestito che aveva e si inchinò col busto per rispetto.

"Benissimo. Adesso potete andare" sentì dire da una voce soave, la Regina.

Le Guardie lasciarono la stanza, abbandonandola davanti alle due persone più importanti di quel Mondo.
I tacchi della Regina risuonavano nella stanza e, facendo eco, andò verso si lei. EunMi ebbe quasi paura della sua figura, ma alzando lo sguardo vide nei suoi occhi molta bontà.

"Ti chiami EunMi, giusto?" Le domandò con un tono di voce basso, tranquillo.

"S-sì, Vostra maestà. P-perché mi avete portata qui?"

"Abbiamo scelto te per fare da serva a nostro figlio, è da qualche tempo che non si comporta bene...e abbiamo pensato che fosse la cosa giusta mettere una ragazza al suo fianco. Forse così si potrebbe calmare"

"M-ma io...non so come comportarmi"

EunMi non era mai stata accanto ad un ragazzo, se non ai suoi due fratelli. Non aveva molta esperienza nel fare da serva, lei non era cresciuta con un'educazione del genere.

"È semplice, EunMi. Devi solo fare quello che ti chiede, altrimenti avrai una punizione molto severa. Hai capito ora?"

"C-certo..."

"Brava bambina. Portatela dal principe!" Ordinò a due dei ragazzi che erano lì con loro.

Come qualche ora prima, venne presa con forza dalle braccia e la portarono, con modi molto rudi, davanti la camera del principe.
Uno di loro bussò, la porta si aprì pochi secondi dopo. Ne emerse, sullo stipite, un ragazzo con capelli castani e occhi color nocciola, profondi come due pozzi, le labbra sottili, quello inferiore poco più carnoso.

"Lei è la ragazza che hanno scelto i vostri genitori, principe."

Il ragazzo iniziò a guardarla dalla testa ai piedi, insistendo sul suo viso rosso dall'imbarazzo.
Lui era vestito molto meglio di lei, che aveva solo un vestito vecchio e un po' strappato alla fine della gonna.

"Lasciatela nella mia stanza e datele dei vestiti puliti" disse solo, chiudendo poi la porta.

Così fecero i due soldati. Le diedero un abito pulito e bianco, poi la lasciarono di nuovo sola.
Deglutì, abbassando per un po' lo sguardo, beandosi del silenzio che domava l'aria. Sarebbe stata in grado di non deludere le aspettative dei Sovrani? Aveva paura delle punizioni, soprattutto se severe proprio come aveva detto la Regina.
Dopo un bel po', si decise a bussare. Diede due leggeri colpi alla porta, poi entrò appena ne ebbe il permesso.




Angolo autrice:

Ciao a tutti, sono tornata!
Spero che questa storia vi piaccia❤

~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora