Capitolo 32

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A quel nome, sobbalzai leggermente sulla poltrona di pelle. L'aveva capito?
I miei sentimenti dovevano essere veramente forti, per averglielo fatto pensare...oppure, io non ero capace di nasconderli.

"Io non piacevo a nessuno, col principe Jungkook non avevo un legame stretto" scossi il capo.

Mentii...mi sentii male dopo aver detto quella bugia. Credevo di averlo tradit, il nostro rapporto era in realtà così stretto che avevo paura di ferire il nostro amore anche solo con le parole.
Minhyuk tirò un sospiro, abbandonò la schiena al tessuto del divano e incrociò le braccia al petto.

"Io non lo credo, sai? Sei troppo carina, al regno dovevi avere una lunga cosa di pretendenti" ammiccò. "Non mentire"

"Ho detto la verità, principe. Poi, a dirla tutta, non vedo il motivo per cui devo dare a voi delle spiegazioni sulla mia vita privata..." trovai la voce per dire.

Non volevo che Jungkook fosse soggetto a scoop o dicerie cattive...lui era pur sempre un principe, oltre che una persona comune con dei sentimenti, aveva una stima e una dignità molto alte, e le doveva mantenere intatte.
Avrei difeso i suoi valori con tutta me stessa, non avrei detto la verità solo per far un favore al ragazzo adesso davanti a me.

"Devi amarlo veramente tanto" disse all'improvviso, facendomi cadere dalle nuvole.

"C-come?"

"Stai cercando di evitare il discorso con ogni modo possibile, pur di non svelare la storia amorosa che c'è tra di voi. Lo vuoi mantenere segreto, non è così?"

Schiusi le labbra per rispondere, ma le serrai di nuovo non sapendo cosa dire.
Beccata.

"Me ne sono accorto, piccola, non lo puoi più negare. Perché non me lo vuoi dire? Anche io sono in principe, dopotutto, ho ciò che ha lui"

-non hai il mio amore...- pensai guardandolo.

Finsi un'espressione impassibile, quando dentro stavo morendo lentamente.
Fingevo sicurezza, quando avrei voluto volatilizzarmi e sparire.
Lo guardavo, il suo viso vicino al mio e i suoi occhi che cercavano di leggermi l'anima. Mi imposi di stare calma, non dovevo far trasparire nessuna emozione perché altrimenti tutta la corazza che mi ero costruita sarebbe crollata definitivamente.

"Ripeto ciò che ho detto prima. Non sono intima col principe Jungkook, lui non è nessuno per me come io non sono nessuno per lui. Potrei anche morire, a lui non importerebbe"

Forse avevo esagerato con l'ultima frase, ma non diedi molto peso alla cosa.
Tutto ciò che volevo era portarlo a credere veramente che io non avessi nessuno tipo di amicizia, o amore, con lui; sarebbe stato meglio così, almeno non avrei dovuto sopportare altre domande scomode da parte sua e, forse, mi avrebbe trattato con modi dolci e umani.

Minhyuk sospirò, annuendo subito dopo. "Va bene, ti credo"

Passarono due minuti, prima che parlò di nuovo. "Ti va di fare un giro per il Castello? È parecchio grande, ti avverto"

"L'avevo già pensato...sì, così inizierò ad ambientarmi un po'" sussurrai acconsentendo con la testa.

Il ragazzo accennò un sorriso e si alzò, muovendo qualche passo verso il muro per poi fermarsi ad aspettarmi.
Anche io mi alzai, gli andai vicino e insieme ci muovemmo dentro i corridoi lunghi e ospitali della grandissima struttura. 
Ogni volta che incontravamo una stanza importante, come una sala molto ampia, lui iniziava a spiegarmi a cosa servisse, a descrivere come funzionava la vita lì dentro.

Più o meno, era come ad Anaris: c'erano delle fantesche che ogni giorno lavoravano, pulivano e cucinavano per il Sovrano e suo figlio; quasi ogni tre giorni venivano da alcuni paesi esterni dei politici o dei commercianti con i quali la città aveva contatti e, insieme, decidevano come procedere con le relazioni marittime; il Sovrano, ogni volta che in città si festeggiava un importante evento, doveva partecipare all'evento poiché era un modo per solidificare il rapporto tra il Re e il singolo suddito, una sorta di amicizia eterna.
L'unica cosa che differenziava Anaris dal nuovo regno era il pasto: nella prima, ogni pasto veniva condiviso con funzionari e persone importanti e interne al Castello...lì invece la colazione, il pranzo e la cena si mangiavano in famiglia, cioè solamente fra il Sovrano e suo figlio Minhyuk.
Molto probabilmente, mi sarei dovuta aggiungere anche io al duo...

~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora