Capitolo 17

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Il mattino seguente, mi svegliai attorno le sette di mattina; notai che il sole era spuntato da poco, ma già scaldava come se fosse mezzogiorno.

Mi stropicciai gli occhi, piagnucolando infastidita dalla luce molto forte.
Poi, però, sentii dei passi, poi le tende che si chiusero e che, quindi, lasciarono la stanza nel buio. Aprii gli occhi confusa, trovandomi davanti il principe che mi sorrideva e che aveva nelle mani un vassoio con sopra due tazze e molti biscotti.

Sorrisi dolcemente, mettendomi seduta al centro del materasso e guardandolo negli occhi, ammirando tutto quel ben di Dio.

"Oggi faremo colazione in camera" disse poggiando il vassoio in mezzo alle nostre gambe. "Mia madre è un po' malata, quindi non hanno organizzato nulla"

"Capisco...cos'ha?" Domandai prendendo una tazza, contenente latte e caffè.

"Qualche tacca di febbre, nulla di preoccupante" alzò le spalle. "Non mi dai neanche un bacio?" Mormorò facendo labbruccio.

Non avrei mai potuto resistere a quella faccia.
Mi avvicinai e gli stampai un bacio sulle labbra, tornando immediatamente dopo nella posizione iniziale. Vidi quel broncio affievolirsi, ma non si spiegò del tutto.

"Dopo mi prendo un bacio vero" borbottò bevendo un sorso di cappuccino.

Ridacchiai per il suo comportamento, immaturo e infantile tanto da farti ridere e sollevare il molare anche in una giornata triste e spenta.
Gli accarezzai una guancia, bevendo e mangiando la colazione.

"Sai..." iniziai. "Mi sembra irreale il modo in cui il nostro rapporto è cambiato"

"Che intendi?" Fece lui non capendo.

"Prima eri freddo con me, non mi trattavi bene e a volte neanche mi aiutavi...mentre ora, ora sei così dolce e romantico..." sorrisi.

Anche lui tirò le labbra in un tenero sorriso. "Ero così perché non sapevo, in realtà, come parlarti o cosa dirti...venivi dalla campagna e non sapevi come funzionava la vita all'interno del castello. Pensavo: ti avrei dovuta aiutare? Ti dovevo sgridare?" Fece un pausa, durante la quale finì il primo pasto della giornata. "Ma, poi...ho osservato i tuoi modi di fare, ho compreso le tue incertezze, il tuo modo di essere...e ho capito che ti avrei protetta da ogni male, da ogni persona che abbia avuto pensieri strani...ho capito che volevo te al mio fianco, e nessun'altra ragazza"

Durante tutto il suo discorso, io guardavo le mie mani, le quali dita giocavano tra loro con fare imbarazzato e fuggitivo. Arrossii violentemente e mi mordicchiai il labbro.

Vidi con la coda dell'occhio la mano di Jungkook avvicinarsi, poi due dita mi sollevarono il mento e mi vidi costretta ad attorcigliare i miei occhi nei suoi, in uno sguardo profondo e privo di ogni parola: nessuna sarebbe stata in grado di decifrare le nostre emozioni in quel momento.

"Guardami, EunMi..." disse, mormorando. "Mi stai cambiando, stai facendo battere il mio cuore..."

"Il mio batte già da tempo, per te..." sussurrai, abbassando lo sguardo, per pochi istanti, alle sue labbra. "Non mi ero mai fatta toccare da nessuno, ma, sapendo che eri tu, ho lasciato che lo facessi"

Senza perder tempo, mi avvicinai a lui e feci scontrare le nostre labbra, appropriandomene subito dopo averlo sentito ricambiare ben volentieri.
Incorniciai il suo viso con le mani e chiusi gli occhi, godendomi la magia di quel tocco.

Mi staccai dopo pochi secondi, con un sorriso dolce e soddisfatto sulle labbra, queste impregnate del sapore del principe.
Mossi il pollice per accarezzare la sua pelle morbida e fresca, allontanandomi successivamente per sistemare le tazze.

~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora