Due giorni...due giorni.
Quelle semplici parole mi passavano ogni secondo nella mente, in vari sussurri che parevano annunciarmi la morte talmente tanto erano indesiderati.Durante le ore successive, non facevo altro che camminare avanti e indietro per la camera, con le mani nei capelli e il respiro pesante; speravo ardentemente in una qualunque idea utile per disdire l'intero evento.
Ma, oramai, capii che tutti i tentativi sarebbero stati vani...d'altronde, chi poteva mettersi contro l'imponente regno? Era troppo importante, la maggior parte dei regni vicini difendevano da essa, tanto ricca quanto velenosa.
Forse mi sarei dovuta arrendere: vedevo tutte le mie forze lentamente abbandonarmi, come una fiamma che si abbassava man mano che si spostava la lancetta.
Esattamente così ero: una fiamma quasi spenta dalle mancanti speranze, le quali le avevo consumate tutte.Soltanto prima pranzo decisi di farmi vedere.
Scesi le scale con lentezza aiutandomi on una mano sulla ringhiera di legno lucido di chissà quale prezioso albero secolare. Arrivai in sala da pranzo, dove la tavola era già apparecchiata: peccato che mancava un posto, per me.
Tutti parevano meravigliati della mia presenza, persino le cameriere che non smisero per un attimo di guardarmi rischiando anche di andare a sbattere contro i muri mentre portavano nelle mani le pietanze.Non erano lì né il Re né suo figlio, mi facevano compagnia solamente le domestiche; non sapendo che fare, mi misi seduta ad una delle sedie in fondo al tavolo, nella parte non ancora toccata del mobile.
Una ragazza mi si avvicinò, posò le mani sul grembiule bianco che copriva il ventre e chinò il capo."Desiderate che metta un piatto per voi, signorina?"
"N-no, va bene così grazie mille"
Questa fece per andarsene, ma un ticchettio di passi si aggiunse ai rumori presenti in cucina. Non mi voltai neanche per vedere chi fosse, avevo già impresso il volto della persona.
"La ragazza mangia con noi, è meglio che inizi a prendere seriamente questa abitudine e ricominci a consumare i pasti" disse questa voce. "Chiedi ai cuochi di aggiungere una porzione per ogni pietanza"
Sospirai non alzando lo sguardo dalle cosce; si mise seduto dalla parte tappezzata del tavolo, tirò indietro la sedia davanti la sua cosicché la liberasse. Poi picchiettò con la mano quel posto e mi guardò, sentivo bruciare i suoi occhi su di me in una maniera viva e inquietante.
"Siediti qui" ordinò fermo.
"E se non lo facessi?"
"Fai storie anche per un posto? Mio padre arriverà a momenti, gradirebbe che tu fossi a tuo agio"
"Mi sentieri bene soltanto fuori di qui..."
Sentii uno sbuffo da parte sua, successivamente un silenzio tombale. Mentre restavo in silenzio e respiravo quella pace, mi pizzicavo le mani come ero solita fare durante una situazione difficile o comunque imbarazzante e scomoda.
"So perfettamente che vorresti stare con il tuo fidanzatino, ma sei costretta a restare qui con me. Perciò, o ti decidi a sederti su quella sedia, oppure puoi giurare che non ti farò vivere nemmeno un attimo di felicità"
Ringhiò quelle parole con un tono di voce che non sembrò appartenere ad un umano, tanto basso da esser capito difficilmente, così cattivo da sembrare sadico e onnipotente.
Deglutii sgranando gli occhi, costretta ad alzarmi per obbedire alla sua richiesta, anche se avrei detto fosse più un ordine preciso quanto quello di un comandante.L'espressione cattiva si trasformò presto in una più serena e tranquilla, non credetti potesse esistere una persona così tanto bipolare come lui.
Ed io, nella mia vita, ne avevo incontrate tante di persone strane.
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~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~
FanficDove Jungkook è il principe di una terra, chiamata Anaris, e i suoi genitori decidono di mettere al suo fianco, per servirlo, una serva di nome EunMi. ✔ Storia in prima persona ✔ Storia etero ✔ Scene di sesso e violenza (+18) ✔ Momenti tristi ✔ Fat...