Capitolo 23

1.9K 99 48
                                    

Ripresi i sensi non so quanto tempo dopo, avevo perso la cognizione dello spazio e anche la sensibilità.

L'unica cosa che potei fare, fu aprire gli occhi e provare a riconoscere il posto in cui mi avevano portata.
Quindi, mi osservai attorno, deglutendo e imprecando subito dopo sentendo la gola bruciare in modo violento.

Non era un luogo che conoscevo, ma era familiare.
Sembrava un palazzo, alto, imponente, ma rovinato e mancante di alcuni pezzi. C'erano delle colonne che sorreggevano i muri, fatto di pietra antica e color avorio. Le finestre erano sbarrate da spesse lastre di legno, però lo stesso filtrava della luce, la stessa luce che mi stava permettendo di osservare la stanza.
Mi sentivo bloccata, non potevo muovere più di tanto né le braccia, né le gambe. In più, la testa mi stava dolendo da impazzire, potevo percepire il sapore ferreo del sangue nella bocca.

Scossi il capo per provare a riprendermi almeno in una piccola parte. Poi, provai a strattonare le braccia, ma, proprio come pensavo, erano bloccate.
Voltai quindi lo sguardo in basso, notando che avevo l'intero busto circondato da corde.
Guardando ancora un po', realizzai che ero legata ad una delle larghe colonne avorio, non avevo via di scampo.

-dovrà pur esistere un modo per scappare...- pensai guardando freneticamente a destra e sinistra.

"C'è qualcuno?" Urlai, tossendo appena dopo.

Non dovevo sforzare troppo la voce, il mal di gola colossale non mi permetteva di alzarla oltre un certo limite.
Sbuffai tirando ancora i polsi, testando che le corde erano molto spesse e forti.

Sentii, in lontananza, dei passi; questi si avvicinavano sempre di più, facevano eco nella spoglia stanza.
Alzai il viso verso quella figura: era alta, snella e comunque muscolosa, i capelli erano scuri e curati. Era di un ragazzo giovane, poco più grande di Jungkook.

"Ti sei svegliata" disse sorridendo quel ragazzo.

Soltanto quando fu davanti a me riuscii a riconoscergli i tratti del volto.
Hoseok.

"Liberami, sciogli queste corde!"

"Nono, piccola, ancora è presto. Te ne starai buona qui, rimarrai legata finché non ti calmerai un po'"

"Dov'è Jungkook? Che gli hai fatto?!" Gridai con gli occhi lucidi dalle lacrime, tirando le corde.

"Sta bene, non ti preoccupare. È vivo, per lo meno" ridacchiò venendo verso di me, inginocchiandosi così da essere alla mia stessa altezza. "Piuttosto, verresti in camera con me?"

"Non voglio sentire una sola parola da te, non ci vengo con te!" Scossi la testa con vigore, stringendo i denti.

"Aish, che caratterino. Non eri così la prima volta che ti ho vista" fece un'altra risata, alzandomi il viso con due dita sotto al mento. "Eri timida, restavi in silenzio. Invece ora hai molta grinta. Mi piace"

"Quello perché erano i primi giorni, adesso non sono più timida e mite. Non lo sarò mai con te, voglio vedere Jungkook!"

"Stai zitta!"

Sovrastò la mia voce con una forza spaventosa. Incorniciò la mia faccia nelle mani e la portò vicinissima alla sua, incastrando i nostri occhi rudentemente.
Trattenni il respiro e sgranai gli occhi, alternando lo sguardo nelle sue pupille, dalla destra alla sinistra, dalla sinistra alla destra.

"Ascoltami attentamente. Adesso verrai con me, starai con me e in silenzio. Più tardi, se fai la brava, potrai vedere mio fratello. Invece, se farai la cattiva..."

~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora