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"Jungkook..."
La mia voce si spezzò, andando a risultare più debole di quanto fosse già.
I passi si fermarono, il silenzio iniziò ad incombere sulla tragica situazione appena creata; pian piano uscii dal mio nascondiglio, fissandomi le scarpe incapace di poterlo guardare negli occhi."EunMi! Piccola mia" sorrise felice, così tenero nella voce.
A quella chiamata, non risposi. Lo sentii venire davanti alla mia figura, adesso le sue scarpe davanti le mie.
"Ehi, perché sei- che ti succede? Perché stai piangendo?"
A quel punto, scoppiai in lacrime, di nuovo. Tempo prima mi ero ripromessa di non piangere più davanti a lui, perché non volevo che mi vedesse triste e con gli occhi gonfi e rossi di gocce salate. Ma lì...lì non avevo minimamente pensato a quel momento passato.
Mi buttai fra le sue braccia, stringendomi con foga e disperazione alla sua maglia.
Sembrò non aspettarselo, visto che mugolò dalla sorpresa; mi avvolse subito dopo nel suo calore, incominciò ad accarezzarmi i capelli per provare a calmarmi.
Ormai sapeva quali punti colpire: sapeva che adoravo il suo tocco delicato, perciò ogni volta che ne avevo bisogno lo sfruttava al meglio."Questo non è un posto adatto per parlare...andiamo in camera mia" sussurrò prendendomi una mano.
La strinse dolcemente, facendo intrecciare le nostre dita; camminò a passi grandi fino a raggiungere la meta decisa. Ne aprì la porta e mi fece entrare, chiudendo il legno alle sue spalle e abbracciandomi di nuovo di slancio.
Neanche aveva aspettato, mi aveva immediatamente confortato senza chiedere niente. Ogni suo lato era così perfetto, così curato nel minimo dettaglio...che non sembrava un umano, sembrava un angelo sceso in terra. Io custodivo il cuore di quell'angelo.
Continuai a piangere senza sosta, singhiozzando e lamentandomi, strofinando la fronte sul suo petto ancora incredula di come la nostra situazione stesse prendendo una brutta piega.
Non per nostra volontà, noi eravamo sottoposti ad un volere che era persino più forte e alto di chi lo teneva, talmente imponente da rompere i desideri delle vittime."Chi ti ha ridotta così? Che è successo?"
Mormorò quelle domande accarezzandomi i capelli lentamente, indietreggiando piano verso il letto; cadde rimbalzando di poco sul bordo di esso, tenendomi ancorata.
Lasciai andare un sospiro, asciugandomi con la manica le neonate lacrime ai bordi degli occhi.
Li alzai a lui, lo fissai triste."I-il Sovrano...l-lui vuole darmi i-in...sposa"
Bastarono quelle poche parole per far passare una scintilla di rabbia nelle sue iridi scure, adesso brillanti di un sentimento tutt'altro che positivo.
"A chi? In sposa a chi?"
"M-Minhyuk..."
"Lo ammazzo..." ringhiò in un modo che fece terrore anche a me.
Una scarica di brividi mi partì della schiena, rizzandomi ogni pelo delle braccia. Scossi il capo con violenza e mi avvinghiai di nuovo a lui, posando il mento sulla sua spalla; mi strinse a sé facendo passare le braccia attorno alla mia vita, sospirando accanto al mio orecchio.
"Non può trattarti così...deve smetterla, e sai qual è la cosa che più non sopporto? Che più mi fa sentire inutile?"
Negai con la testa, chiudendo gli occhi.
"È che non so come aiutarti..."
M'irrigidii al posto, trasformando le mani in due pugni. Mi morsi il labbro lasciando cadere un'ultima lacrima salata di tristezza e odio.
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~Gυαɾԃιαɳ [Jeon Jungkook]~
FanficDove Jungkook è il principe di una terra, chiamata Anaris, e i suoi genitori decidono di mettere al suo fianco, per servirlo, una serva di nome EunMi. ✔ Storia in prima persona ✔ Storia etero ✔ Scene di sesso e violenza (+18) ✔ Momenti tristi ✔ Fat...