Flashback
"Alcune agenzie infatti pensano che le relazioni insulse, creatosi per favorire lo sviluppo dell'azienda, tra due persone in ufficio o nello stesso ambiente lavorativo abbiano più frequentemente influssi negativi quando queste decidono di renderla reale, tanto da inserire delle regole interne che proibiscono esplicitamente relazioni amorose reali fra fake-partners, tanto da scoraggiare in seguito allo scoop i rapporti fra due diretti interessati, che possono portare talvolta a vere e proprie ricadute da parte dell'agenzia stessa. Questo tipo di rapporto all'interno dello stesso contesto lavorativo tenderebbe a influenzare anche gli altri colleghi, aumentando i
sospetti di favoreggiamento, mettendo così in crisi gli equilibri creati in azienda."
Lesse il foglio che aveva in mano il mio manager.
"Ma Junseo! Non è affatto giusto!"
"Julia, questa è una delle clausole del contratto che hai firmato non appena hai iniziato a lavorare qui. Ormai non puoi farci niente. Spero solo che non ci sia la necessità di creare disguidi."
Sospirai amareggiata e sconfitta.
"Ma-"
"C'è un MA!" Esclamai raggiante.
"Ma nel caso tu volessi iniziare una relazione con qualsiasi altro artista o lavoratore qui dentro, potresti farlo tranquillamente."
"Aspett- Tu mi stai dicendo che io posso mettermi con chiunque abbia una volontà e respiri in questo edificio escluso Lucas?"
"Proprio così. Essendo lui il tuo fake-partner, non vi è concesso frequentarvi seriamente. Quindi, non appena debutterai, la vostra relazione finirà seduta stante."
Fine Flashback"COSA AVETE FATTO?" Strabuzzò gli occhi Charlotte rischiando poi di bruciarsi la lingua con il Tè caldo fumante.
"Hai sentito bene, ci siamo baciati."
Ammisi coprendomi il volto con le mani, come ero solita fare quando in imbarazzo.
"Tu sei veramente incredibile! E non nel senso positivo. Ieri sera mentre tu e Taeyong eravate chiusi in quello sgabuzzino a baciarvi in tutta intimità, c'era Lucas che aspettava il vostro ritorno nella stanza accanto!"
Mi rispose con occhi giudiziosi Lottie.
"Eonnie, hai sentito Ten! Dovevamo farlo se no Taeyong avrebbe dovuto subire la penitenza! E ringrazia che c'è stato solo un bacio visto che gli scopi di quella richiesta erano ben altri."
Mi difesi.
"Quindi quello che è successo è stato tutto a causa dell'obbligo?"
Come avrei dovuto rispondere?
In quel momento mi ritrovai in un'eccessiva difficoltà, cosa troppo svantaggiosa nei confronti della tempesta di pensieri che si faceva spazio nella mia mente.
Presi la decisione di non mentire, non mi avrebbe portato da nessuna parte in qualsiasi caso.
Inoltre le sue parole provocatorie iniziarono a darmi sui nervi che erano già di per sé stressati, quindi risposi a tono.
"No. Era il momento giusto e il posto giusto, in più lo abbiamo voluto entrambi."
La bocca di mia sorella prese una forma ovale e nello stesso istante la sua mano destra poggiò la tazza di Tè sul tavolo.
Non appena realizzai il messaggio cifrato nelle mie parole rimasi sconvolta per una frazione di secondo.
Cosa stavo combinando?
"Smettila di prenderti in giro, ma soprattutto, non permetterti di prendere in giro quei due."
"Sono d'accordo. Lottie non so davvero cosa fare."
"Vai da Lucas-Yukhei-Xuxi, insomma! Vai da lui e parlaci. Adesso-"
Dopo avermi sbattuta fuori di casa a calci, seguii le sue istruzioni e mi diressi verso il dormitorio degli Nct.
Bussai.
"Yah, Jisung-ie!"
Non appena mi salutò anche lui ci abbracciammo.
"Vuoi fare colazione con i ritardatari?" Chiese cordialmente indicando la direzione della cucina da dove provenivano rumori di stoviglie e voci in lontananza.
"No, ti ringrazio, ho già mangiato. Scusami se ti sembro un po' brusca ma Yukhei è già uscito?"
"È appena andato via." Sentenziò.
"Ah, grazie mille Jisung-ie, ci vediamo."
Lo abbracciai e poi mi concentrai alla ricerca del mio finto fidanzato.
"Xuxi ti ho cercato dappertutto! Perché non ti sei fatto vivo?"
Sospirai non appena lo vidi seduto appoggiato al muro di uno dei numerosi corridoi dell'agenzia.
"Non pensavo di essere un oggetto di ricerca."
Lo affiancai.
"Ma che stai dicendo?" Domandai confusa.
"Per caso c'è programmata qualche uscita o attività oggi?"
"No perché?" Risposi continuando a non capire.
"Allora perché mi cercavi?"
"Volevo passare del tempo con te."
Non rispose.
"Ma forse non sono gradita."
"Hai ragione."
Cosa ha appena detto? Ho sentito bene?
Mi voltai verso di lui sorpresa e offesa allo stesso tempo.
La sua attenzione era catturata da qualcosa a me ignoto, di conseguenza ignorò totalmente il mio sguardo dolorante.
Raccolsi la mia borsa, velocemente mi alzai e lo lasciai crogiolarsi nella sua solitudine.
Arrivata alla fine del lungo corridoio, mentre stetti per chiudere la porta in vetro sentii un grido -"Yah!"- seguito da un botto.
Presi la decisione di far finta di niente e abbandonai il mio luogo di lavoro.
Avevo bisogno di tempo per stare da sola, per pensare.
Nel camminare senza meta per le strade della bellissima capitale mi ritrovai alle soglie del Seoul Iris Garden (Seoul Botanical Garden) (서울창포원), e ispirata dal momento entrai, godendomi la bellezza di quel parco.
Persa nelle vie confuse della mia psiche, cercai di ritrovare il mio percorso d'oro da seguire, ma prima di farlo dovetti rivivere tutti i passi precedentemente tracciati.
Quel periodo della mia vita mi riportò indietro di molti anni, quando tutto era cupo, quando nulla riusciva a farmi felice e la mia motivazione per lottare contro tutto e tutti era stata seppellita, calpestata e sputata con menefreghismo.
Il freddo che ricopriva la mia pelle, la rendeva tanto candida e fragile quanto lo era la mia anima, mentre l'arietta che tirava nella mia direzione mi accarezzava lievemente i capelli.
Le foglie variegate di colori autunnali mi portarono alla mente la mia infanzia.
Avete presente quando si ha l'età di circa 7 anni e l'unica cosa alla quale regalavi importanza era colorare dentro ai margini e prendere il primo posto sull'altalena?
Ecco, la mia vita si era trasformata in quell'altalena.
Il peso dei ricordi a volte diventava insopportabile, quando era estate la sua natura si scaldava, con l'autunno dondolava in base agli influssi del venticello leggero, grazie alla primavera veniva circondata da profumi armoniosi e di inverno veniva sovrastata dalla neve.
Era arrivato l'inverno sulla mia altalena.
La situazione si stava rivelando stressante, non potevo mentire ai due fanciulli e a me stessa, tantomeno potevo dire la verità.
La verità era che entrambi i ragazzi mi piacevano, ma non avevo nessun'intenzione di usarli.
Dovevo capire cosa fosse la cosa migliore da fare.
Dopo aver riflettuto per un tempo indeterminato che sembrò un'eternità presi finalmente una decisione.
Siccome Lucas non mostrò mai nessun tipo di interesse nei miei confronti e mi trattò male qualche ora prima capii il da farsi.
La compagnia di Taeyong era molto più che piacevole e trovavo il leader davvero interessante.
Il tempo trascorso con lui non era mai abbastanza, era un ragazzo talmente dolce che non appena era giunto il momento di salutarsi mi saliva la malinconia.
Inoltre l'agenzia non avrebbe mai approvato la mia relazione con Lucas, mentre con Taeyong non ci sarebbero stati problemi.
Sarebbe stata la via più facile per il mio percorso dorato?
Mentre i miei ricordi e i recenti avvenimenti mi tormentavano per l'ennesima volta, arrivai sul ponte sopra al ruscello e mi appoggiai ammirando la natura a me circostante.
D'un tratto una voce calda mi svegliò dal mio stato di trance.
"Hey."
"Hey Taeyong."
"Speravo di trovarti qui."
"Felice di essermi fatta trovare." Gli sorrisi dolcemente.
Ricambiò teneramente.
"Ti va se facciamo una passeggiata insieme?"
"Molto volentieri."
Da galantuomo qual era, si posizionò sul lato esposto della strada mentre mi spostò sul marciapiede e a quel punto potei prenderlo a braccetto.
Leggermente stupito ma visibilmente contento il ragazzo mi rivolse uno sguardo gentile.>>>
"Ahahahaha, oddio sei serio?" Risi come non mai mentre mi portavo le mani davanti alla bocca.
"Si, errori da principiante." Ridacchiò in risposta lui.
D'un tratto Taeyong si tolse la giacca pesante portandomela alle spalle per riscaldarmi, mentre lui rimase solamente con un felpone addosso.
Gli rivolsi uno sguardo confuso.
"Stavi tremando." Sentenziò.
"Uh...ehm... ti ringrazio." Arrossii.
Durante il pomeriggio Taeyong mi raccontò episodi imbarazzanti ed esilaranti della sua vita, facendomi ridere costantemente.
Inoltre mi abbracciò più volte e ogni tanto lo sentii cingermi al suo corpo caldo.
Per tutto il tempo mi fece sentire protetta.
"Julia." Richiamò la mia attenzione il rosso dopo un po'.
"Mhh?"
"Non è che vorresti uscire con me?"
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Faking It || Wong Yukhei
FanfictionJulia, dalle origini inglesi, è stata accettata in una delle agenzie più famose di Seul, la SM Entertainment e attende ansiosa il suo debutto. E se nel frattempo l'agenzia escogitasse una trovata commerciale per creare un rumor con Yukhei? Cosa succ...