*Julia's point of view*
"Mhhhh.." Mormorò qualcuno poco distante da me.
Aprii improvvisamente gli occhi nel momento in cui un braccio si catapultò a peso morto sulla mia schiena.
"Nana." Borbottai ancora mezza addormentata.
Non si susseguì alcuna risposta.
"Nana." Mi schiarii la voce.
Ancora nulla da parte del ragazzo.
"Jaemin-ah!" Lo scrollai delicatamente al fine di svegliarlo.
"Jules buongiorno." Mi accarezzò i capelli nonostante non avesse ancora aperto gli occhi.
Gli lasciai un buffetto sulla guancia ridacchiando silenziosamente a causa della sua dolcezza mattutina in post-sbronza.
Era adorabile.
"Buongiorno a te Nana." Mi stiracchiai.
Quando anche Jaemin sembrava aver riacquisito le sue solite funzioni celebrali e la lucidità quotidiana, decidemmo di svegliare il maggiore, ancora spaparanzato sul mio letto vicino a noi.
"3 2 1...Ten hyung!"
"Ten Oppa!"
"Ragazzi vi avverto, se lo fate un'altra volta non vedrete mai più Ten hyung come lo avete conosciuto fino ad ora."
Io e Jaemin scoppiammo a ridere anche se eravamo al corrente della sincerità e serietà del thailandese.
Dopo pochi secondi Ten si alzò e i due membri si vestirono per tornare al dormitorio.
"Siete sicuri di non voler fare colazione prima?"
"No tranquilla, l'aspirina ci è bastata." Ridacchiò Jaemin.
"Ci vediamo presto, Julia. Goditi questa giornata prima della svolta della tua vita."
"Ti vogliamo bene." Mi dissero durante l'abbraccio di gruppo.
"Anche io ragazzi. Ci sentiamo." Li salutai prima di chiudere la porta d'ingresso alle mie spalle.
"Ah, siete svegli?" Domandò Lottie con il turbante in testa, doveva essere appena uscita dalla doccia.
"Si, i ragazzi sono appena andati via." Indicai la porta.
Annuì.
Stetti per sedermi sul divano quando sul cuscino notai una giacca di pelle.
"Lottie...?" Richiamai la sua attenzione.
"Mh, si?" Si diresse verso di me.
"Com'è andata con Yuta ieri sera?" Sorrisi maliziosa.
L'imbarazzo prese possesso dell'espressione sul suo viso, cosa che mi divertì non poco.
"Ecco, è stato davvero molto carino.." Arrossì.
"Dai spiegati." Le sorrisi, curiosa.
"Mi ha portato a cena in un ristorante molto celebre, d'altronde da lui me lo sarei aspettato. Per non parlare di quanto era bello con quella sua-" La interruppi.
Già, forse interrompevo troppe volte le persone.
"Giacca nera di pelle?" Sorrisi.
"Si e poi i capelli- hey! Come sai della sua giacca?" Domandò confusa.
"Eonnie, non sono stupida. È successo qualcosa tra di voi, non è forse così?" Le consegnai la giacca del ragazzo nelle mani.
"Ah...beh vedi...le cose stavano andando bene e quindi-"
"AAAAAAHHHHHHH SONO COSÌ FELICE PER VOI!" La abbracciai.
"Julia calmati! Non stiamo ancora insieme-insieme.."
"Lottie, gli ci vorrà meno di una giornata per chiedertelo ufficialmente, tranquilla." Rassicurai il suo cuore dubitante.
"A che ora è andato via?" Chiesi, non avendo sentito nessuno uscire di casa prima di Ten e Jaemin.
"Poco prima che voi vi svegliaste all'incirca. Sapete quando siete arrivati stanotte avete fatto un casino allucinante!" Ridacchiò iniziando a preparare la colazione.
"Oddio scusateci." Domandai perdono alzando gli occhi al cielo al solo pensiero di quanto macello avessimo creato nel cuore della notte.
"Tranquilla. Più che altro oltre alla tua sentivamo voci maschili e quindi avevamo timore che tu fossi rientrata con due ragazzi del tutto a caso. Inoltre dal biascicamento delle vostre parole, le risatine e le luci che sembravano psichedeliche non prometteva bene la situazione. Poi però Yuta ha riconosciuto le voci di Jaemin e Ten e ci siamo tranquillizzati. Abbiamo deciso di non disturbarvi e siamo tornati a dormire." Raccontò.
"Mi dispiace di avervi interrotti.." Risi imbarazzata.
"Non fa nulla. Piuttosto... perché eravate ubriachi marci?"
Ecco che con una semplice e apparentemente innocente frase tornarono a galla tutti i miei più profondi sensi di colpa.
"Julia, stai bene?" Chiese mia sorella, notando il cambiamento dell'aura attorno a me.
"Vedi, ieri sono andata da Taeyong."
"E..." Mi incoraggiò a continuare la vicenda.
"E non è andata molto bene..." -sospirai- "Sapevo che non sarebbe stato facile, ma dovevo farlo." Presi una piccola pausa e poi ripresi a narrare.
"Sono corsa da lui al dormitorio perché dovevo chiarire le cose come stavano. Probabilmente dall'agitazione, dall'ansia, dal dispiacere, dall'adrenalina o che ne so ho pronunciato male le mie parole."
"Che intendi dire?" Domandò prontamente Charlotte.
"Ho detto qualcosa che non dovevo dire o forse, semplicemente, ho sbagliato la modalità oppure il tempismo. Io veramente provo dei sentimenti nei suoi confronti ma lui non mi ha creduta. Dopodiché mi ha cacciata dalla sua stanza."
"Che maleducato! Sbattere fuori una ragazza!" Prese le mie difese mia sorella.
"No, Eonnie. Non è così. In realtà lui mi ha chiesto di uscire, di lasciarlo solo per potersi sfogare. Dovevi vedere i suoi occhi, Lottie. Mi imploravano di rimangiarmi tutte quelle brutte e dolorose sentenze che gli sputai addosso a viso aperto." Parlarne mi faceva sentire sensazioni molto intense e accresceva il mio rimpianto.
"Jules, è tutto passato adesso. Hai fatto la cosa giusta." Mi accarezzò dolcemente la schiena.
"E perché mi sembra tutto così tremendamente sbagliato? Io non volevo farlo soffrire.." Stavo iniziando a disperarmi.
"Julia, ascoltami bene. So che al momento ti sembra tutto terribilmente buio e doloroso. Ma è una cosa passeggera. Oggi dovresti essere spensierata, domani è una giornata importante. Perché non ti vedi con Lucas stasera?" Mi sorrise, cercando di rincuorarmi.
Lottie aveva proprio ragione, dovevo assolutamente vedermi con Lucas.
Era di vitale importanza uscire con lui quel giorno.
Di conseguenza presi il cellulare, andai in camera e telefonai al mio ragazzo.
Dopo tre squilli rispose.
"Jagiya! Come stai?" Percepii la sua vivacità. Sorrisi.
"Tutto bene, Xuxi. Tu?"
"Bene bene."
"Sono già arrivati i ragazzi?"
"Si, sono appena arrivati." Sentii un lieve cambiamento di tono.
"Xuxi, adesso cosa c'è?"
"Sono rimasti a dormire da te?" Domandò con fare indagatore.
"Xuxi sei incredibile. Sì, sono rimasti da me, ma non ti deve preoccupare questo. Sono stata io a proporglielo visto che avevamo fatto tardi e l'idea di far fare loro tutta quella strada non mi allettava. In più dovresti essere contento che non mi abbiano lasciato andare a casa da sola di notte." Sbuffai.
"Hai ragione, Yobo. Scusa." Sentire la sua voce addolcirsi mi ricompose.
"Comunque...-" Mi interruppe.
"Ti vengo a prendere alle 21." Come se mi avesse letto nel pensiero.
"È un appuntamento?" Lo canzonai.
"Assolutamente sì, amore." Riuscì a scorgere il suo sorriso dal modo in cui lo aveva pronunciato. Sorrisi.
"E dove andiamo di bello?" Chiesi, curiosa e per sapere cosa avrei dovuto indossare.
"Come fai a sapere che è un posto bello?"
"Ovunque io vada con te diventa un bel posto."
"Awwww la mia piccola non vede l'ora di passare del tempo con il suo ragazzo, eh?" Si prese gioco di me.
"Tesoro ti ricordo che quello che mi ha imposto l'appuntamento sei tu." Ridacchiai.
"Quindi sei tu che muori dalla voglia di vedermi."
"Ed è così. Comunque vestiti un po' pesante, farà un po' freddino stasera. Ora devo andare a provare, ci vediamo dopo Julia. Mi manchi." Mi salutò.
"A dopo Oppa. Anche tu." Conclusi la telefonata.
Passai tutto il pomeriggio a parlare con Lottie quando ad un tratto qualcuno bussò alla porta di casa.
"Minho!" Buttai le mie braccia attorno al suo collo e gli saltai addosso, donandogli un caloroso abbraccio che chiaramente ricambiò.
"Sono venuto a trovare la mia migliore amica per assicurarmi che non stesse dando di matto...quindi, stai dando di matto?" Domandò retoricamente ridendo.
Lo adoravo.
"Non ancora, direi. Guardiamo un film?" Lo accolsi in casa mia come se vi ci abitasse anche lui.
Dopo circa mezz'ora di litigata per scegliere il film da vedere alla fine optammo proprio per uno dei molteplici drama del ragazzo: To the beautiful you* .
"Minho certo che fai proprio ridere." Commentai una delle numerose scene dove il moro cercava di fare "lo spaccone".
"Ah, si?" Domandò senza neanche guardarmi.
"Si." Risposi convinta.
"AH, SI?" Continuò, stavolta spostando il suo sguardo sulla mia figura.
"SI." Lo guardai divertita.
Minho improvvisamente iniziò a farmi il solletico e di conseguenza provocò un'incontrollabile risata da parte mia.
Quando dallo schermo del televisore comparve un bellissimo cane, scattai sull'attenti, lasciando il ragazzo da solo sul divano.
"Sei sempre la solita." Scosse la testa divertito.
"Guarda Minho, è così bello quel cane!" Esclamai, puntando il dito al cane in tv.
"Lo so, ci ho lavorato insieme." Si gonfiò il petto lui, fiero.
"Questa frase riassume la tua carriera d'attore." Risi.
"Taci, stupida." Mi scompigliò i capelli, affettuosamente.
Dopo qualche altro episodio presentarono dei flashback nei quali il personaggio interpretato dal mio migliore amico partecipava alle olimpiadi.
"Senti Minho, certo che te la potevi tirare di meno, eh! Mica eri arrivato veramente alle olimpiadi." Lo presi in giro.
"E chi se la tira? Sei tu che stai elogiando il tuo migliore amico quanto merita." Sorrise, vittorioso.
"Egocentrico." Borbottai.
"Fantastico." Mi corresse.
Ci scambiammo un'occhiata e dopo alcuni istanti iniziammo a ridere.
Passare il tempo con Minho era veramente il rimedio ideale ad ogni male.
Sfortunatamente verso le 20 il ragazzo dovette andarsene, ma non prima di avermi aiutato a decidere l'outfit per l'appuntamento di quella sera.
Jeans neri, un maglione pesante bianco a girocollo, una giacca abbastanza pesante scura e degli stivali.
Dopo essermi fatta la doccia mi truccai con una linea di eye-liner e un tocco di mascara per poi aggiungere un rossetto rosso matte.
Puntualissimo, Lucas arrivò a prendermi.
Rimasi a bocca aperta alla sua visione, tuttavia notando il suo abbigliamento mi venne da ridere.
"Non ci credo." Ridacchiò, coprendosi la bocca come era solito fare.
Anche lui portava dei pantaloni neri, giacca scura e maglione a girocollo bianco.
"Beh, ora sapranno tutti che sei mia." Mi baciò la fronte.
"Sei bellissimo." Ammisi con tono dolce, cercando le sue labbra.
"Sei bellissima tu. Specialmente quando vuoi baciarmi, troppo tenera." Sorrise lasciandomi un dolce e soffice bacio a fior di labbra.
Si staccò un poco, mi guardò ma i miei occhi posavano lo sguardo sulla sua bocca che prese la forma di un sorriso per poi approfondire il bacio.
Dopo esserci salutati incrociammo le nostre dita e ci incamminammo verso la meta prestabilita dal ragazzo.
"Seoul Plaza, Xuxi?" Domandai intimorita, non appena riconobbi il luogo in cui eravamo.
"Si, perché? Non ti piace?" Chiese, dubbioso.
Seoul Plaza era un'enorme piazza ovale, la quale d'inverno veniva occupata da una grandissima pista di pattinaggio reputata davvero romantica sotto le luci apposite e il cielo stellato.Proprio il posto perfetto per un appuntamento insomma.
C'era solo un unico problema.
"No, non è così. Solo che... io non so pattinare." Misi il broncio, pensando di aver rovinato l'atmosfera e l'entusiasmo del ragazzo.
"Piccolezza. Ti insegnerò io, tranquilla piccola." Rafforzò la presa che aveva del braccio sul mio fianco e mi strinse a sé.
Quando indossammo i pattini ed entrammo in pista iniziò a crescermi un po' di ansia, non volevo cadere e farmi male o fargli fare brutta figura in pubblico.
Lucas notò il mio turbamento e mi racchiuse le mani nelle sue.
"Guarda solo me Jagiya. Guardami negli occhi e ti prometto che andrai benissimo." Mi sorrise leggermente, dandomi forza.
Annuii e cercai di copiare i suoi movimenti, un po' goffamente.
Neanche tempo di fare un giro della pista che entrambi ci trovammo a terra, l'una distesa sul corpo dell'altro.
"Oddio Xuxi, scusami davvero. Non volevo, sono un disastro io-" Portò le sue mani sulle mie gote e avvicinò i nostri volti fino a baciarci, così zittendomi.
Ci staccammo leggermente e ridemmo per via della situazione in cui ci trovavamo.
Dopo diversi tentativi per provare a tirarmi in piedi da sola, finalmente il mio pronto e premuroso fidanzato mi diede una mano e mi tirò su.
Dopo uno, due, tre -e chi li conta più- giri della pista iniziai a prenderci la mano e mostrare progressi.
Lucas d'altronde pattinava divinamente, cosa che neanche mi stupì eccessivamente.
Riusciva a pattinare controsenso tenendomi le mani.
D'un tratto decisi di fermarci, in mezzo alla pista, come se fossimo solo io e lui in tutta la piazza.
"Hey, che c'è?" Chiese Lucas, abbassandosi leggermente e sporgendosi più verso la mia posizione.
Istintivamente, presi il suo volto tra le mani e lo baciai.
Tutto intorno a noi scomparve totalmente.
Volevo sentire insistentemente le sue labbra sulle mie, quel contatto a cui ancora non avevo fatto l'abitudine.
Lui chiaramente non si oppose, al contrario approfondì il bacio posando la sua mano sinistra sulla mia guancia destra.
Nell'istante in cui i suoi occhi intravidero i miei notai un brillo, quella scintilla che mi scaldò il cuore.
Quella conferma che mi faceva sentire tranquilla.
Gli posai teneramente una mano sui capelli e lo accarezzai, ammirando la sua bellezza e gli effetti che provocavo in lui.
"Amore, che ti prende stasera?" Mi domandò, accarezzandomi la guancia con il pollice.
"Preferisci che io la smetta?" Ribadii confusa.
"No, ovviamente. Sei stupenda, sei più affettuosa, più dolce, espliciti il fatto che vuoi stare con me e questo mi piace da impazzire. In più stai facendo capire a quegli idioti che ti fissano da quando siamo entrati che sei già felicemente impegnata." Rispose, sicuro.
"Xuxi, sei geloso?" Lo guardai, ammiccando un sorrisetto.
"Si. Sei la mia ragazza e ti devo proteggere da quei loschi giovani." Mi abbracciò e si guardò intorno schifato.
"Amore, come sei teatrale." Risi tra il suo petto.
Iniziò a farsi tardi e Lucas decise di riaccompagnarmi al loft.
Una volta davanti alla porta dell'appartamento Lucas mi diede il bacio della buonanotte.
Dopo pochi secondi gli restituii un nuovo bacio.
"Buonanotte anche a te." Dissi prima di chiudere la porta d'ingresso alle mie spalle.
"Gli ho restituito il bacio, quindi ora non ho alcun bacio in debito con lui." Sospirai tristemente, mente la mia testa fu invasa dai pensieri e dalle preoccupazioni che sarebbero divenute realtà il giorno seguente.*To the beautiful you= è un drama realmente interpretato da Choi Minho.
16 episodi di 40 minuti circa.
Ho deciso di inserirlo nel capito sia per fare spam (lol) che per raccomandarlo poiché nonostante fosse particolare e di vecchia data (2012) a me personalmente è piaciuto e ha divertita molto. Vi lascio qui sotto una piccola trama nel caso voleste andare a guardarlo.To the beautiful you, un misto tra commedia e romantico, che vi incanterà. La serie narra le avventure di Goo Jae-hee, una ragazza coreana che vive negli Stati Uniti. Jae-hee guardando un giorno, per caso, una gara di atletica in Televisione, conosce uno dei concorrenti del salto in alto, Kang Tae-joon. Si innamora subito di lui, e decide di trasferirsi in Corea, arrivando addirittura a frequantare la sua stessa scuola. Il problema è uno: la scuola è per soli maschi. Quindi, la ragazza decide di travestirsi, pur di conoscere il suo idolo. Riuscirà l'ingegnosa protagonista nel suo intento senza essere scoperta?
STAI LEGGENDO
Faking It || Wong Yukhei
FanfictionJulia, dalle origini inglesi, è stata accettata in una delle agenzie più famose di Seul, la SM Entertainment e attende ansiosa il suo debutto. E se nel frattempo l'agenzia escogitasse una trovata commerciale per creare un rumor con Yukhei? Cosa succ...