Chapter 26

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*Julia's point of view*
Quella mattina mi svegliai a pezzi, con le borse sotto agli occhi rossi e gonfi, la tonalità della pelle più pallida e spenta del solito e il cuore in frantumi.
Di lì a poco io, Taemin e Suho avremmo dovuto accompagnare Minho al centro militare per la sua partenza in marina.
Avete presente quei giorni in cui ti sdrai nel letto e nel momento prima di addormentarti pensi per favore saltiamo domani e svegliamoci il giorno dopo.
Per me era una di quelle giornate.
Sicuramente per Taemin non era da meno, visto che aveva già dovuto subire le partenze degli altri due membri diretti nell'esercito.
Nonostante ciò speravo di ricevere un po' di forza e sostegno, sebbene fossimo noi quelli con il compito di supportare Minho in questo grande passo.
Chiaramente Minho, con l'ego che si ritrovava non avrebbe mai ammesso quanto in realtà fosse nervoso, agitato e spaventato difronte a noi, ma nel profondo sapevamo benissimo come dovesse sentirsi.
Lui fino all'ultimo secondo avrebbe sfoggiato uno dei suoi sorrisi insolenti, il suo sguardo sfacciato e il suo atteggiamento carismatico solamente per non fare preoccupare nessuno.
Alla fine Minho era fatto così, e noi tutti lo amavamo molto per questo.
Era davvero una partenza dura da vivere visto il mio brutto periodo iniziato con la rottura con Taeyong e l'immenso lavoro che mi ritrovavo, specialmente perché necessitavo la presenza di Minho accanto a me.
Il mio migliore amico era come la stella polare che mi illuminava la via nel buio, ma che dico, lui decisamente era la mia stella polare.
Tuttavia, nonostante la distanza, sapevo che mi avrebbe guidato sempre e incessantemente pure in capo al mondo.
E mi avrebbe resa fiera, tanto fiera, sfoggiando tutte le sue ottime qualità durante quei lunghissimi e interminabili ventitré mesi di arruolamento.
E anche se dovesse sentirsi in condizione di non potercela fare, lui si impegnerà solo per sbattermi in faccia -una volta tornato- che ce l'ha fatta.
"Hai visto che migliore amico meraviglioso che hai? Dove lo trovi uno come me? Aish, indovina? Da nessuna parte! Non esistono altri come me!" Avrebbe insistito arrogantemente.
A quel pensiero mi scese una lacrima veloce, mentre sfoggiavo un sorriso amareggiato.
A passi lenti e pesanti come fossero incatenati a massi di cemento mi spostai in direzione del bagno e feci una doccia veloce, sperando così di scacciare la tristezza calata su di me quel mattino.
Una volta totalmente pronta salutai Charlotte e le augurai una buona giornata, lei fece lo stesso cercando di sollevarmi il morale con un abbraccio affettuoso e un sorriso smagliante.
Presi la mia borsa a tracolla e a viso spento mi indirizzai verso il punto d'incontro con i ragazzi.
"Ciao Suho." Lo abbracciai e lui ricambiò il saluto.
"Julia." Mi sentii toccare a malapena la spalla.
Mi girai e vidi il suo volto più stravolto del mio.
"Taemin." Lo abbracciai forte e avvertii la sua presa sui miei fianchi rafforzarsi.
In quel momento capii che la partenza di Minho avrebbe segnato e condizionato molto di più la continuazione di Taemin, piuttosto che la mia.
Sebbene non me la stessi spassando realizzai che dovevo mettere l'egoismo da parte e fare forza ai ragazzi, che in quel momento ne avevano bisogno più della sottoscritta.
"Andrà tutto per il meglio, lo conosci. Minho è il migliore." Gli sussurrai all'orecchio mentre gli accarezzai delicatamente i capelli per tranquillizzarlo.
"Ma non dirgli che te l'ho detto." Sorrisi.
Lui ridacchiò.
"Lo so. Tu stai bene comunque? Ce la farai senza di lui?" Chiese poi, preoccupato.
"Ce la devo fare, per lui." Gli sorrisi, fievole.
Lui mi accarezzò i capelli, mi rivolse un sorriso comprensivo e mi slegò dall'abbraccio.
"Dai andiamo a recuperare il membro più carismatico degli SHINee." Annunciò Suho, dopo qualche istante.
Ridacchiammo lievemente io e il corvino accanto a me.
Insieme a Minho incontrammo anche Changmin che era anch'esso venuto ad accompagnarlo.
Non appena vidi Minho gli corsi incontro e mi fiondai tra le sue braccia poggiando la testa sul suo petto.
"Ciao anche a te piccoletta." Mi spettinò lui.
Lo strinsi a me e lui rise.
"Minho." Lo chiamai, sempre senza spostarmi da dove mi ero appoggiata.
"Mhhh?"
"La pelata ti sta male." Commentai lamentandomi, riferendomi alla sua rasatura obbligatoria.
"Yah, jinjja! Non ci posso credere, vuoi davvero che le tue ultime parole verso di me siano queste?" Domandò scherzando.
"Minho!" Lo sgridai, divertita dalla sua reazione.
Era così drammatico.
Lui ridacchiò alla mia risposta.
Avvertii il suo petto fare su e giù a ritmo della sua risata e realizzare che non avrei più rivisto il mio migliore amico per quasi due anni mi fece lacrimare.
Sì beh, ci saremmo in qualsiasi caso videochiamati, ma non sarebbe mai stato come averlo lì di persona, sentire la sua voce gentile e la sua risata isterica, vedere il suo sorriso e i suoi strani modi di fare, ricevere un suo abbraccio e avvertire la sua colonia.
Tirai su con il naso il più silenziosamente possibile cercando di non fargli notare il mio pianto disperato ma chiaramente fallii miseramente.
"Ma che fai, piangi? Non te lo permetto ancora!" Mi accarezzò i capelli.
Mi asciugai le lacrime, annuii e lo lasciai per fargli salutare gli altri membri.
Nel frattempo che ci stavamo incamminando verso la vettura che avrebbe trasportato Minho fino al centro della marina militare i ragazzi parlavano del più e del meno, mentre io, aggrappata al braccio del quasi soldato, mi perdevo tra i molteplici pensieri.
Una volta arrivati davanti all'auto che aspettava il mio migliore amico i ragazzi mi chiesero di scattare loro una foto, che successivamente avrebbero postato augurando il meglio al membro protagonista della giornata.

Faking It || Wong YukheiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora