Chapter 11

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*Julia's point of view*
"M-ma di cosa stai parlando?"
Lui si avvicinò pericolosamente, io indietreggiai fino ad avvertire la superficie del lavandino sulla parte più bassa della mia schiena.
"Xuxi..."
Mi penetrò gli occhi con il suo sguardo intenso, capace di percuotermi l'anima e far tremare il cuore.
Sentii mancarmi il respiro, nonostante non mi fossi accorta di averlo trattenuto fino a quel momento.
"Jagiya, io non ce la faccio a continuare così."
A cosa si stava riferendo? Voleva spiattellare tutta la verità al mondo intero andando contro ai criteri del contratto precedentemente firmato in agenzia? Non voleva stare con me neanche per finta?
Che illusa. Pensavo davvero che un ragazzo del genere potesse provare qualcosa nei miei confronti?
A quel pensiero lasciai che una piccola risata amara uscisse dalla mia bocca come un sospiro.
"Sono stato un coglione."
Ecco infatti.
In quel preciso istante Lucas bruciò fugacemente qualsiasi mio dubbio.
Si era pentito di aver firmato l'accordo che lo incastrò in questa tortura con me.
"Ho sbagliato a prendermela con te e hyung quella sera. Per quel bacio tra voi."
Cosa? Dove stava andando a parare?
Non lo interruppi, aprii le orecchie e lo feci continuare senza emanare alcuna risposta.
"Ho sbagliato a fare lo stronzo con te.
Non avrei mai dovuto smettere di parlarti."
Fece una pausa.
Ancora non mi era chiaro se mi avesse lasciato del tempo per rispondere o se forse era lui quello ad aver bisogno di tempo per continuare il discorso.
Tuttavia, senza che io dicessi qualcosa, lui riprese la narrazione.
"Ma ero fuori di me, capisci?
Non ho potuto evitarlo. Mi hai fatto uscire di testa, sei contenta?"
"Perché hai ricominciato a parlarmi se sei ancora arrabbiato con me?" Domandai sconcertata.
Insomma, non aveva alcun senso dopotutto.
"Perché non poterti neanche guardare mi faceva impazzire ancora di più."
I suoi occhi si spostarono elegantemente in direzione delle mie labbra per poi tornare ad intrecciarsi con i miei.
Sospirai e avvertii il calore del mio respiro bloccarsi una volta colpita la bocca del ragazzo che si trovava ad un palmo dal mio viso.
"Non puoi capire il nervoso nell'averti così vicina e sentirti così lontana.
Volerti raccontare così tante cose e tenerle per me.
Chiedere la tua opinione e ritrovare solo la mia.
Voler sentire i tuoi occhi su di me e ritrovarti di spalle.
Pensarti e sapere che il pensiero non era ricambiato."
"Lo capisco perfettamente, invece."
Lucas sembrò confuso e mi spronò a spiegargli il motivo.
"Saperti arrabbiato con me senza essere al corrente della ragione e domandarsi senza sosta cosa io avessi fatto di sbagliato senza trovare alcuna risposta."
Restammo qualche secondo interminabile in assoluto silenzio.
Persino i nostri respiri regolari avevano paura di interrompere la quiete.
"Guardami negli occhi, Julia."
"Non riesco."
"Perché? Cosa stai dicendo?"
"Quando li guardo non mi sento più il cuore."
Mi prese la mano destra e me la posò sulla parte sinistra del suo petto, mentre con l'altra mano mi alzò dolcemente il volto in modo tale da incastrare i nostri sguardi.
"Non importa, puoi sentire il mio."
Il suo battito era incessante e in continuo aumento.
Improvvisamente percepii una sensazione, come se il mio cuore stesse lottando per sfuggire dal mio petto, come se volesse scappare via.
"Io vorrei solo che fosse tutto vero..." Accennai con un filo di voce tra me e me.
"È tutto vero, Jagiya. Non lo senti?"
Mi concentrai sulle emozioni che stavo provando in quell'istante, il calore, le parole e le sensazioni che mi trasmetteva Lucas.
"Xuxi... noi non possiamo."
La mia mano destra ancora posata sul suo petto avvertì la perdita di un battito da parte del ragazzo.
Mi si spezzò il cuore e ritrassi la mano.
"Non mi importa."
"Xuxi, ma cosa vai blaterando?"
"Io farei questo e altro per noi."
Questa volta sentii mancare uno dei miei battiti, nonostante ciò accennai un piccolo e timido sorriso che coprii abbassando un po' il volto.
"Lo so che stai sorridendo, non nasconderti." Ridacchiò il ragazzo appoggiando molto teneramente le sue mani sulla mia vita e abbassando a sua volta il viso per osservarmi.
Ci regalammo dei sorrisi timidi, appena accennati e pieni di affetto.
Lucas non resistette e mi lasciò un buffetto sul viso con il suo naso.
Ridacchiai e spostai la maggior parte del mio peso verso il ragazzo che sul lavandino al quale ero precedentemente appoggiata.
Lui mi tenne più stretta.
"Xuxi."
"Mhh?"
"Come facciamo adesso?"
"Ora non ci pensare. Non preoccuparti."
Annuii.
Successivamente poggiai distrattamente la mano sul lavandino facendo così cadere una saponetta provocando un grande frastuono inaspettato che mi fece sobbalzare.
Lucas prontamente con un riflesso quasi studiato mi afferrò avvicinandomi al suo corpo.
Rivolse il suo viso in direzione del mio e ammirai i suoi grandi occhi mentre scrutavano tutti i particolari della mia faccia.
Il suo sguardo viaggiò dalla mia fronte ai miei zigomi per poi soffermarsi più a lungo sulle mie labbra rosee.
Nell'arco di un battito di ciglia Lucas fece un poco di pressione sulla mia schiena e mi spinse dolcemente verso la sua posizione.
Dal bacio innocente iniziò a farsi spazio la necessità di sentire sempre più il sapore delle sue labbra sulle mie mentre i nostri corpi si muovevano in simbiosi.
Lui mantenne una mano sulla mia vita per cingermi a sé e con l'altra mi accarezzò la guancia.
Nel frattempo io mi ero alzata sulle punte per facilitare il contatto e incrociai le mie mani dietro alla sua nuca accarezzandogli l'attaccatura dei capelli.
D'un tratto il ragazzo mi sollevò come fossi un peso piuma e io cinsi i suoi fianchi con le gambe.
Il bacio continuò teneramente e nonostante potesse sembrare eccessivamente passionale, nella sua essenza si concentrava la sincerità di un amore giovane e puro.
Quel bacio racchiudeva ogni azione, pensiero, emozione, parola non detta.
Ci staccammo leggermente restando talmente vicini da sentire i reciproci respiri.
"Ora c'è solo una cosa da chiedersi."
"Ovvero?"
"Vuoi stare con me? Per davvero."
"Si." Lo abbracciai, lui rise.
"Perché ridi?"
"Sapevo che avresti fatto cadere la saponetta prima, l'avevo visto dal riflesso dello specchio ma ho evitato di parlare."
Lo colpii al braccio in segno di rimprovero.
"Beh, non mi pare che gli avvenimenti accaduti come conseguenza ti siano dispiaciuti."
"Xuxi, non iniziare." Ridacchiammo.

Faking It || Wong YukheiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora