*Julia's point of view*
Quella sera mi ero data appuntamento con il leader.
Ovviamente Taeyong aveva omesso la verità ai ragazzi dicendo una non-tanto-piccola bugia bianca, ovvero che sua sorella aveva urgentemente bisogno di lui per via di questioni familiari.
Siccome il programma per la serata sarebbe stato perlopiù passeggiare per le strade della capitale, scelsi un outfit del tutto ordinario composto da un vestitino grigio a metà coscia a e una giacca bianca lunga.
Lasciai i capelli sciolti e mi truccai lievemente con un tocco di mascara e del rossetto roseo.
Taeyong insistette nel volermi venire a prendere a casa dicendomi che aveva una sorpresa per me, lo lasciai fare.
Quando fui finalmente pronta uscii dalla mia stanza e in quel preciso istante Charlotte mi fece il terzo grado.
"Dove vai?" Chiese confusa.
"A fare un giro." Risposi semplicemente.
"Da sola? Vuoi che ti accompagni da qualche parte?" Domandò già con l'intenzione di indossare il cappotto.
"Non sarò sola.." Ammiccai a bassa voce nel mentre che distoglievo lo sguardo verso le mie scarpe che tutt'un tratto divennero davvero molto interessanti.
"Ti vedi ancora con Lucas? Allora vanno bene le cose suppongo!" Esclamò con un grande sorriso sul viso.
"Vedi in realtà...- " Un rumore proveniente dal portone del loft mi salvò da un'imminente rimprovero che fu di conseguenza rimandato al mio ritorno.
In un batter d'occhio afferrai la borsa con dentro il necessario e mi fiondai verso la porta, salutando distrattamente mia sorella.
"Julia, con chi stai uscendo?" Sentii il tono giudizioso di Charlotte trapassarmi il timpano.
Ignorai il suo quesito e aprii la porta d'ingresso quel poco che bastava per lasciarmi uscire senza far vedere a mia sorella il leader al di fuori di essa.
"Ciao bellissima." Arrossì lui stesso nel dirlo.
"Aigoooo, ciao bellissimo." Il rossore comparve anche sulle mie gote.
Taeyong indossava una camicia nera a pois bianchi disposti in un ordine del tutto casuale, una cintura nera con il marchio oro di Gucci legava la parte superiore a quella inferiore con dei jeans skinny neri, le scarpe nere e la giacca scura completavano l'outfit del ragazzo.
Semplicemente stupendo.
Mi abbracciò e mi lasciò un tenero bacio sulla fronte per poi regalarmi uno dei suoi sorrisi indimenticabili.
Mi prese per mano e cominciammo a passeggiare per le strade della capitale.
Ci ritrovammo a Cheonggyecheon, isolato dove è collocato un piccolo fiumicello artificiale che si trova al centro di Seoul, vicino al City Hall.
Taeyong aveva le idee ben chiare, siccome quel posto diventava la ciliegina sulla torta di sera.
Le luci offuscate erano accese e illuminavano il percorso.
Seguendo il fiumicello avremmo potuto raggiungere quartieri come Insadong nei quali è possibile assaporare la cultura coreana attraverso molteplici ristoranti tradizionali e negozi che vendono prodotti e artefatti tipici coreani, ma chiaramente non era quella l'intenzione del ragazzo.
In quell'imprevedibile mese di novembre veniva celebrato il festival delle lanterne che si tenne proprio lungo quel piccolo torrente.
Quella notte ammirammo lanterne tradizionali di tutte le dimensioni scorrere sulle acque del fiume.
Indubbiamente molto suggestivo e perfetto per un'uscita romantica, Taeyong aveva fatto centro.
"Ci eri mai stata?" Domandò il leader mentre camminavamo sulle sponde del corso d'acqua.
"Durante questi pochi anni che vivo a Seul penso di esserci venuta solo un paio di volte, entrambe sempre al mattino però. Ti ringrazio per avermi portata qui, Ty, lo apprezzo davvero." Lo accarezzai dolcemente all'attaccatura dei capelli dietro l'orecchio.
"È solo un piacere. Allora, che hai fatto di bello oggi?" Chiese il leader concentrando tutta la sua attenzione su di me.
I suoi riguardi nei miei confronti mi facevano sentire sempre molto speciale, mi sentivo apprezzata, desiderata ed erano tutte sensazioni che giovavano solamente al giovane.
"Niente di che, io e mia sorella eravamo occupate con alcune commissioni e abbiamo chiacchierato un po'. Era da tanto che non succedeva." Raccontai essenzialmente l'ultimo paio d'ore prima della mia uscita con lui, spacciandolo per l'impegno di una giornata. Dopotutto non potevo dirgli la verità.
"Sono felice di sentirtelo dire, sai io è da un po' che non trascorro del tempo con la mia famiglia, mia sorella in particolar modo." Notai la sua espressione abbuiarsi, quindi mi alzai sulle punte e gli donai un piccolo e delicato bacio sulla guancia, segno che gli stavo vicina.
"Nonostante ciò ho una novità!" Si riprese immediatamente.
"Dimmi tutto!" Lo seguii, presa dall'entusiasmo.
"Ma prima, una domanda." Ridacchiò.
"Daiii!" Mi lamentai, presa dalla curiosità.
"Charlotte è impegnata?"
"Taeyong!" Lo guardai stranita.
"No! No! Non pensare che io- ehm... non è come sembra... lo chiedevo per- Aish!" Borbottò.
"Spiegami." Lo guardai.
"Il punto è che credo che un membro si sia preso una cotta per lei."
Grazie al cielo, stavo per mollarlo lì in mezzo alla via al sol pensiero che mi stesse usando per arrivare a mia sorella.
"Chi..-" Ci pensai su un attimo.
"Yuta!" Esclamammo all'unisono.
Ridemmo.
"Cercherò di farmi dire cosa pensa di lui... ma sai ho un buon presentimento." Sorrisi, compiaciuta.
"Ma quanto rimane ancora a Seul?" Domandò leggermente preoccupato.
Questa era una questione molto delicata, non potevamo rischiare di far nascere una - probabilmente perfetta - storia d'amore tra i due per poi distruggerla giorno per giorno a causa della distanza.
"Non ne ho idea. Charlotte deve sistemare ancora delle questioni che ha in sospeso in Inghilterra, potrebbe andarsene da un momento all'altro. Comunque penso che rimarrà ancora per un mese e mezzo, fino all'inizio del nuovo anno. Mi informerò anche su questo aspetto." Dichiarai.
"Invece tu che hai fatto oggi?" Chiesi prendendolo a braccetto e appoggiandomi lievemente alla sua persona.
Eravamo giunti a Hongdae, il quartiere che non dorme mai. Miliardi di bar, ristoranti e karaoke, ma quella caratteristica che lo rendeva particolare erano i numerosissimi artisti di strada.
"Ho finito di comporre una canzone per i 127." Rispose con tono imbarazzato.
"Cooooosa?" Lo guardai stupita.
"Vuoi dirmi che l'hai conclusa nell'arco di una giornata?"
"Ero ispirato." Argomentò la sua azione.
"Adesso me la fai sentire." Sentenziai seria.
"Stai scherzando spero!" Sospirò Taeyong.
"Dai ti prego Ty!" Lo implorai posizionando i miei palmi sulle sue guance mentre il mio labbro inferiore sporgeva leggermente.
"Aigooo, solo perché sei-" Lo interruppi, come era mia abitudine fare.
"Grazie!" Gli posai un soffice bacio all'angolo della bocca.
Sorrise leggermente, felicemente sorpreso.
Lo trascinai da un artista di strada, il ragazzo aveva infatti appena finito di cantare una canzone.
"Hey scusami, non è che il mio amico potrebbe cantare qualcosa?" Domandai gentilmente, chiedendo in prestito l'asta con il suo microfono.
"Sì certo! Pensavo giusto di fare una piccola pausa. Canta ciò che vuoi amico." Gli sorrise amichevolmente.
Taeyong ricambiò cordialmente e si mise in posizione, mentre io rimasi difronte a lui in attesa che iniziasse.
Inizialmente esitò un po', dall'espressione che aveva dipinta sul viso si intuiva facilmente che la situazione lo imbarazzava da morire.
Iniziò a cantare e fu proprio in quel momento che come un sortilegio, fui totalmente rapita dal leader.
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Faking It || Wong Yukhei
FanfictionJulia, dalle origini inglesi, è stata accettata in una delle agenzie più famose di Seul, la SM Entertainment e attende ansiosa il suo debutto. E se nel frattempo l'agenzia escogitasse una trovata commerciale per creare un rumor con Yukhei? Cosa succ...