Chapter 2

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*Julia's point of view*
Velocemente arrivò il giorno dello scoop.
Quella mattina mi svegliai con una miriade di notifiche, sia dal telefono che dal computer.
Persino Mae era tempestata di domande sull'avvenuto.
Dopo essermi svegliata completamente andai in cucina trascinando i piedi sul pavimento in legno e insieme a Mae mi sedetti al tavolo per preparare la colazione.
Una volta iniziato a mangiare il mio mix di cereali e frutta, iniziai a leggere ad alta voce l'articolo.
"Nasce l'amore nello studio di registrazione della SM Entertainment"
Mae scoppiò a ridere rischiando di strozzarsi con il cucchiaio ancora in bocca.
"Pensavate che la famosa agenzia piena di talenti fosse andata in letargo?
Vi sbagliate! A quanto si suppone, pare che durante le registrazioni in studio sia scoccata una scintilla. Tra chi, vi domanderete. Ebbene sì, il nostro caro Lucas (Nct) non è più single! Sembra che abbia trovato la giusta affinità e complicità con un nuovo acquisto dell'agenzia, Lee Julia, trainee non ancora per molto visto che debutterà a breve come cantante solista. Inoltre, si pensa sia una relazione seria, data l'immediata conferma da parte della SM. Bene, per ora questo è tutto quel che si sa riguardo alla coppia, alla quale si fanno i migliori auguri."
"Che disastro"
"Non durerà a lungo tranquilla, devi solo avere un po' di pazienza e vedrai che tra un mese sarà tutto finito"
Mae era sempre stata molto ottimista come persona, qualità che invidiavo molto, ma nonostante ciò ancora non riuscivo a guardare la situazione con una prospettiva diversa.
"Speriamo che n-"
La suoneria del mio cellulare mi interruppe: Minho.
"Ti hanno incastrato, eh?"
"Minho ti prego, già la situazione non è delle migliori e tu lo sai"
"Capisco. Hai già conosciuto il tuo partner?"
"Si, spero solamente di non dare troppo nell'occhio con tutta questa faccenda"
"Bella battuta, preparati per le milioni di interviste e chissà altro. Ora ti devo salutare, ci sentiamo"
Una volta conclusa la conversazione con Minho, ricevetti un messaggio dal mio manager Junseo, il quale mi chiedeva di raggiungerlo in agenzia.
"Mae ti devo salutare, ci vediamo dopo"
"Buona fortuna"
Nel giro di mezz'ora arrivai alla SM e una volta entrata notai Lucas seduto per terra in corridoio.
"Hey"
Alzò lo sguardo verso di me.
"Hey!"
"Ma che ci fai per terra?"
"Aspettavo. Siediti"
Mentre parlava picchiettava con la mano il posto vicino a lui e sembrava quasi implorarmi con lo sguardo di fare quel che aveva detto.
Dopo essermi seduta, per l'ennesima volta mi tornò la timidezza di quand'ero bambina, la quale mi fece zittire improvvisamente e arrossii a tal punto da coprirmi il volto con le mani, come ero solita fare.
Nonostante ciò, Lucas sembrò capire il mio comportamento e decise di continuare a parlare.
"Sai, aspettavo te. Yoojin è in quella stanza da ore a discutere con il tuo manager e altri agenti delle interviste e impegni ai quali dovremo partecipare. Chissà se ci lasceranno qualche minuto per respirare."
"Vuoi dire che tu sei qua seduto da ore?"
Non potei fare a meno di ridacchiare.
"E poi smettila di urlare, guarda che sono seduta qui di fianco a te"
"Hai ragione, scusami." -ridacchiò- "Sono in questo corridoio da 3 ore e.." -guardò l'orologio che aveva al polso- "..e 17 minuti"
"Ah beh non ti invidio!"
Lo feci ridere.
"Sent-"
Lucas fu interrotto dall'improvvisa apparizione di Junseo e Yoojin, che con un pilastro di fogli in mano si dirigevano verso di noi.
Tutti e quattro ci dirigemmo nello studio di Junseo per firmare i documenti e considerare gli orari delle interviste, uscite e impegni di altro genere.
"Ah, non dimentichiamoci dei quattro photoshoot"
Yoojin ci mostrò il modulo per il consenso ai servizi fotografici.
"Dovremo posare anche per un servizio fotografico?"
"Non uno Julia, quattro"
"Ma Yoojin-"
"Ti prego non iniziare, è una cosa che dovete fare, va bene? Qualche foto non sarà la fine del mondo dai"
Junseo aveva ragione dopotutto, anche se ancora non amavo la mia apparenza, era un aspetto del mio lavoro che dovevo rispettare.
Notai Lucas spegnersi leggermente.
"Allora ragazzi, avete la vostra prima uscita oggi pomeriggio-"
"Ah perché adesso si programmano pure le uscite in pubblico?"
Lucas interruppe il suo manager, confuso.
"Yukhei, abbiamo pensato di organizzare solo la prima per dare una sorta di inizio al rumor, poi potrete uscire quando volete. Più o meno."
Rispose Junseo, chiarendo tutti i dubbi del ragazzo.
"Ragazzi, mi raccomando comportatevi come se niente fosse, tenetevi per mano e magari abbracciatevi qualche volta, ma, cosa più importante: non fate stupidaggini"
Aggiunse Yoojin chiudendo un grosso e pesante fascicolo.
Dopodiché i due manager si congedarono e lasciarono me e Lucas soli.
"Si è fatto tardi, io dovrei provare..Tu invece?"
"Io ho le prove stanotte, menomale che mi hanno spostato le ore di canto perché la mia voce al mattino è insopportabile"
Ridacchiò divertito.
"Ti va di assistere? Devo imparare la nuova coreografia"
Accettai volentieri e successivamente lo seguii nella sala da ballo a loro riservata.
Una volta entrata trovai 7 ragazzi intenti a fare stretching.
"Ragazzi! Lei è-"
"Julia! Piacere di conoscerti, io sono Ten"
"Jaehyun"
"Doyoung"
"Mark"
"Taeyong"
"Winwin"
"Jungwoo"
"Hey.."
Salutai, un po' in soggezione.
"Abbiamo saputo che dovrai sopportare il nostro Lucas per un po'! Devi sapere che è un disastro, rumoroso e insopportabile, ma non dimenticare: è davvero un ragazzo d'oro. Prenditi cura di lui. Buona fortuna"
Le parole di Taeyong mi rimasero impresse nella mente.
Scherzai un po' con lui per poi ringraziarlo dell'avvertimento.
Successivamente mi sedetti in un angolo e iniziai a guardarli provare.
Ten stava cercando di insegnare un passo abbastanza complicato a Lucas, ma con scarsi risultati, cosa che mi fece sorridere e lui lo notò.
"È un caso perso lo so"
"Ten non dire così! Prova a farglielo vedere in un altro modo"
Consigliai continuando a seguire le sue risatine.
"Sai ballare, non è così?"
"Amico, ha fatto l'audizione ballando"
Rispose Lucas alla domanda di Jaehyun.
"Aiutalo tu, ti prego"
Implorò Mark, ridendo come se non ci fosse un domani.
Mi alzai e mi diressi verso di loro, facendo vedere a Lucas il passo dolente in una maniera più facile da ricordare.
"Non pensare a farlo veloce, non pensare neanche a farlo bene. Lo devi imparare prima di poter fare miglioramenti. Prova a fare quello che ti ricordi, adesso"
Lucas, come avevo intuito, sapeva già la coreografia ma non essendo un ballerino portatissimo, eseguire il tutto così velocemente mentre pensava a farlo bene lo confondeva.
"Wow, Julia hai delle doti magiche!"
Esclamò improvvisamente Ten, sbalordito.
"No no, fidati. Solo che vederlo dall'esterno sembrava un po' evidente, tutto qui"
Arrossii leggermente.
"Vedo che vi capite a menadito voi due"
Ammiccò Taeyong, accennando un sorrisetto malizioso.
Il diretto interessato, anche conosciuto come Lucas, rise rumorosamente in risposta.
Per le sei ore successive, mentre il gruppo del mio finto fidanzato provava, non volendo disturbare andai in una piccola sala di canto.
Sapevo che quella notte avrei cantato per ore, visto il nuovo orario delle prove, ma in quel momento l'unica cosa che volevo era rilassarmi.
E proprio mentre una nuova melodia stava prendendo forma nella mia mente la porta si spalancò, rivelando Lucas con la fronte imperlata di sudore e il fiato corto.
"Tutto okay?"
"Si, abbiamo appena finito di provare. Ti va di mangiare con noi?"
"Se non è un problema, volentieri"
"Ora faccio una doccia veloce e vi raggiungo"
Detto ciò il ragazzo sparì dalla mia vista.
Recuperai i miei oggetti personali e mi diressi verso il bar vicino all'agenzia, ancora canticchiando quella dolce e ignota melodia.
"Julia! Allora raccontaci un po' di te"
Iniziò Jaehyun sorridendomi.
"Mhhh...Vivo con la mia coinquilina Mae da due anni, lei è un'attrice quindi è possibile che l'abbiate vista in qualche drama."
"Buona a sapersi. Ora parlaci di qualcosa di un po' più personale"
"Ten!" lo sgridò Taeyong.
Risi leggermente.
"Mia madre è inglese, mentre mio padre è coreano. Mia sorella Charlotte vive a Londra e la vedo molto poco. Mi sono trasferita in Corea con i miei quando avevo 11 anni, quindi parlo sia inglese che coreano abbastanza bene."
"Mi sento chiamato in causa" -iniziò Mark- "io sono canadese quindi se vuoi sparlare di queste brutte bestiacce possiamo farlo in inglese, non ci capiranno mai"
Scoppiai a ridere e lui con me.
Arrivò Lucas.
"Xuxi, la tua ragazza è davvero interessante"
Commentarono i ragazzi mentre io arrossii nuovamente da coprirmi il volto con le mani.
Mi imbarazzavo sempre a morte in quel genere di occasioni.
Sentii improvvisamente delle mani sulle mie spalle e un respiro farsi sempre più vicino al mio orecchio.
"Stai tranquilla, non lo fanno con cattiveria. Sono solo degli idioti, ti ci abituerai presto. Dopotutto sono la mia famiglia"
Le parole di Lucas mi lasciarono a bocca aperta.
Non mi aspettavo di certo che mi dicesse qualcosa per tranquillizzarmi, dal momento che ci conoscevamo quasi per niente, ma per qualche motivo sapeva sempre come comportarsi.
"Qualcuno sa che ore sono?"
"Sono le 16.30"
Rispose Winwin alla domanda del canadese.
"Di già? Julia noi dobbiamo uscire verso le cinque!"
E solo quel momento mi ricordai del rumor e di tutto quello che ne comportava.
"Corro a casa a cambiarmi, ci vediamo dopo?"
"Ora vado anche io. Vediamoci qui appena puoi"
Detto ciò salutai tutti con un bacio volante e di fretta io e Lucas uscimmo dal locale, ognuno diretto nella propria direzione.
Arrivai a casa dopo circa 20 minuti, indossai un vestitino rosso abbinato a delle ballerine del medesimo colore e una giacchetta di jeans.
Lasciai i miei capelli sciolti e degnando di poche attenzioni la mia coinquilina, tornai al bar dell'agenzia.
Con un leggero ritardo arrivai, notando Lucas già sul posto ad aspettarmi.
Indossava dei pantaloni neri, una maglietta bianca con un logo rosso al centro e neanche a farlo apposta, una grande giacca di jeans.
"Hey! Allora...dove vuoi andare?"
Chiese tutto sorridente.
"Samseong-Dong, ti va?"
"È perfetto"
Iniziammo a parlare del più e del meno fino a quando non raggiungemmo la meta prevista.
Infatti, proprio in quel momento, Junseo mi aveva mandato un messaggio avvertendoci del fatto che erano già state scattate delle foto.
"Yukhei, prendimi per mano"
Lui si voltò verso di me felicemente sorpreso per poi realizzare che in realtà era un nostro dovere farlo.
La sua mano era enorme paragonata alla mia, la sua pelle era liscia e soffice e al tatto molto calda.
"Hey! Ma hai le mani gelate!"
Eravamo così diversi.
Persino la differenza d'altezza era notevole, infatti gli arrivavo per un pelo alla spalla.
"Lo so...ma è così in tutte le stagioni, non capisco il motivo"
"Aspetta un secondo"
Si fermò, mi prese entrambe le mani e le coprì con le sue per poi avvicinarle alla bocca e dopo aver soffiato un paio di volte, sfregò le sue mani con le mie.
"Ecco ora va meglio"
Rispose fiero.
"Grazie"
Ridacchiai.
Proseguimmo la nostra camminata in questo grande centro, senza che nessuno ci riconobbe.
Almeno, questo era quello che pensammo.
"I paparazzi ci stanno seguendo"
Mi fece notare Lucas con non-chalance.
"Grandioso" ironizzai.
"Sai, balli davvero bene, sei una brava insegnante" si complimentò improvvisamente.
"Ti ringrazio, e tu sei un bravo studente" mi fece ridere.
"Hai frequentato dei corsi da piccola?"
"No no, anche se questa è la risposta che do a chi me lo chiede. In realtà ho sempre avuto il bisogno di ballare e cantare. Quindi lo facevo di nascosto, poiché i miei non rispettavano la mia scelta. Cosa potevo fare? Mi faceva sentire libera."
Era la prima persona a cui lo confidavo.
Sorrise guardandosi i piedi.
"Capisco. Sono felice che tu mi abbia confessato questo tuo piccolo segreto."
Sorrisi, lo ero anche io.
Notai Lucas spostare lo sguardo dal basso alle nostre mani intrecciate.
Arrossii.
"Tu invece? So che cantare nasconde tante cause e motivi, quindi dimmi...qual'è il tuo?"
"Il mio sogno"
Non avrebbe saputo esprimersi meglio.
Sorrisi mentre lo guardai.
Ricambiò.
Dopo qualche secondo mi strinse tra le sue braccia, facendomi spazio tra la sua giacca.
Sorrisi nuovamente, arrossendo.
Sentii il suono dello scatto di una fotocamera.
In quel momento tornai alla realtà, ricordandomi che quella che stavamo recitando era tutta una messa in scena.

Faking It || Wong YukheiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora