Chapter 18

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*Julia's point of view*
Uscii in fretta dall'edificio e andai a sbattere contro il petto caldo di qualcuno, un ragazzo.
"Hey, J! Cosa ti è successo?" Le lacrime mi impedivano di avere una visione ad alta definizione della persona a me difronte, nonostante ciò riconobbi senza alcuno sforzo l'indimenticabile dolce voce di Na Jaemin.
Il suo tono era preoccupato, quasi spaventato, ma non appena affondai il volto nel suo petto alla ricerca di affetto e conforto, prontamente il ragazzo mi strinse tra le sue braccia regalandomi un forte senso di protezione.
Mi accarezzò teneramente i capelli di tanto in tanto mentre aspettava in silenzio la fine del mio sfogo emotivo.
Nel momento in cui smisi di singhiozzare, Jaemin prese il mio volto tra le mani e abbassandosi alla mia altezza mi pose una domanda.
"È stato Yukhei?" Chiese sospettoso.
Il suo quesito mi fece leggermente sorridere.
Dopotutto era un pensiero lecito, siccome era proprio e sempre Lucas a farmi soffrire.
Ma questa volta fu l'eccezione.
"No-non è stato lui." Nonostante i singhiozzi fossero cessati, le lacrime non indugiavano a fermarsi.
Jaemin sembrò inizialmente confuso, ma poi intuì l'identità del ragazzo in questione.
"Te la senti di parlarne?" Mi sorrise dolcemente, come solo lui era in grado di fare.
"Adesso no-"
"Tranquilla, quando riuscirai sarò proprio qui ad ascoltarti. Ora andiamo da qualche parte, mh? Che ne dici?" Mi asciugò le guance dalle molteplici goccioline nate dai miei occhi verdi.
Annuii cercando di essere collaborativa.
Appena ci affiancammo per iniziare la nostra passeggiata diretta ovunque e contemporaneamente da nessuna parte, udimmo una voce familiare con il fiatone in lontananza.
"Aspettatemi!" Ten.
Il thailandese ci raggiunse e dopo un cenno -non esattamente antisgamo- da parte di Jaemin, non fece domande, al contrario iniziò a parlare di argomenti del tutto casuali in modo tale da distrarmi dai brutti sentimenti che infestavano la mia casa dei pensieri.
Adoravo quei due.
Sebbene in generale non dimostrassi quanto in realtà ami le persone a cui tengo, loro rappresentavano l'eccezione.
Con loro sapevo di poter essere me stessa, imperfetta.
Potevo ridere come una iena e potevo piangere come una dissennata il minuto dopo senza essere criticata.
Non dovevo stare attenta a pensare alla cosa giusta prima di dirla, perché loro trasformavano anche la più ignorante scemenza in argomento di chiacchierata.
Per questi motivi amavo stare con loro.
E in questo momento, necessitavo esattamente di una bella ellissi in compagnia di due cari amici.
Così ci trovammo a vagabondare tra le strade della capitale facendo qualche tappa caffè praticamente ad ogni coffee shop.
"Nana, non ti fa bene tutto questo caffè, lo sai vero?" Domandai retoricamente, rimproverandolo.
"Stellina, anche tu bevi tanto caffè, te ne sei resa conto, vero?" Mi sgridò lui teneramente, mentre guardava la collana con il ciondolo a forma di mezzaluna che portavo al collo da lui regalatomi.
"Ragazzi, entrambi sembrate due caffeinomani." S'intromise Ten, chiarendo platealmente la situazione.
"Grazie davvero, Ten." Mettemmo il broncio io e Jaemin.
"Ma perché non vi aiutate a vicenda? Sarebbe più facile diminuire la quantità se fate questa 'dieta' insieme."
"Io ci sto!" Mi sorrise Jaemin.
"Fighting!" Esclamammo tutti insieme.
Dopo qualche minuto, mentre i due ragazzi si erano messi a discutere su chi tra loro avesse il sorriso più brillante, la mia mente fece il completo replay del pomeriggio pieno di forti emozioni appena trascorso.
Non riuscivo ad accantonare il dolore che avevo provocato in Taeyong, non potevo ignorare il suo cuore spezzato a causa mia, non ero in grado di dimenticarmi i suoi occhi da cucciolo perlati che imploravano un lieto fine.
D'altro canto mi sentivo ancora peggio per via di Jaemin e Ten che per confortarmi e consolarmi avevano perso un'intera giornata che molto probabilmente sarebbe stata produttiva.
A svegliarmi dal mio stato di trance fu la suoneria allegra del mio cellulare che stava ad indicare una chiamata in arrivo da parte di Lucas.
I due membri difronte a me mi guardarono curiosi e io mostrai loro lo schermo del telefono.
Ten, ultra-comprensivo nei miei riguardi, senza esitazione lo prese e rispose alla telefonata.
"Pronto, telefono di Julia." Rispose con nonchalance.
"Si Xuxi, sono Ten." Alzò gli occhi al cielo il thailandese, cosa che fece scoppiare una risata silenziosa da parte mia e di Jaemin.
"Al momento siamo..." Si interruppe leggermente e ci guardò in cerca di aiuto.
Jaemin mimò con le labbra qualcosa e Ten gli strizzò l'occhiolino per poi riprendere a parlare.
"...stiamo andando al noraebang*" Affermò.
"Eh no vedi... è un po' lontano, non faresti in tempo e poi devi riposare, in più non hai ancora mangiato! Ci vediamo dopo, ciao!- "Concluse velocemente Ten, per poi restituirmi il cellulare con fare soddisfatto.
"Ten, lo sai benissimo che ultimamente le bugie non sono mie amiche." Lo rimproverai, nonostante fossi grata che lui avesse salvato la situazione.
"Allora rendiamola una verità, no?" Domandò quasi retoricamente Jaemin.
Ci svelò un sorriso maliziosamente divertito e molto persuasivo, al fine di ricevere la nostra approvazione.
Siccome si era già fatta sera, ci dirigemmo ad un noraebang già frequentato dai due ragazzi, i quali lo recensirono uno dei migliori.
Non appena entrammo Ten si diresse verso la signora all'ingresso nel frattempo che io e Jaemin comprammo nella sezione supermercato qualcosa da mangiare.
Una volta comprato il cibo e sistemato tutto con la proprietaria, salimmo una grande scalinata bianca ed entrammo nella stanza numero 637.
Posizionammo le bevande e il cibo sul tavolino dopo aver appeso le giacche all'apposito appendiabiti e demmo il via ad una delle serate più belle della nostra vita.
Jaemin accese la tv impaziente mentre io e il thailandese lo guardammo divertiti sul divano.
"Io vado per primo!" Esclamò Ten, improvvisamente.
"Ladies first!" Commentò ironicamente Nana, prendendo per i fondelli l'amico.
Risi.
"Prima di iniziare è rituale mandare giù uno shot!" Propose il maggiore.
Prese la bottiglia di Soju e versò l'alcolico nei tre bicchierini posti davanti a ciascuno di noi.
Dopo aver bevuto il liquido trasparente che ci bruciò leggermente la trachea, Ten prese il telecomando ed iniziò a smanettare alla ricerca della canzone perfetta adatta alla categoria 2013.
Dall'elenco dei brani presente in tutte le camere, Ten decise che Sherlock del famigerato gruppo Shinee fosse quella che più gli si addiceva.
Appena si udirono le prime note della canzone Ten iniziò a muoversi a ritmo e io e Jaemin ci alzammo e seguimmo le sue mosse nello sfondo.
Spegnemmo la luce al led e accendemmo le luci psichedeliche per rendere l'atmosfera più gradevole.
Chiaramente l'esagerata passione di Ten rese la situazione alquanto esilarante, caratteristica che aumentò nel momento in cui il punteggio mostrò un misero 67 sullo schermo del televisore e provocò un broncio adorabile da parte del ragazzo.
Prima del turno di Jaemin prendemmo un altro shot e da quell'istante potevamo essere certi che non saremmo mai usciti sobri da lì.
Jaemin senza farsi alcun problema, scelse direttamente I got a boy delle Girls' Generation.
Sebbene la canzone non fosse ancora realmente iniziata lui cominciò a fare versi per fomentarsi, ovviamente seguito e supportato da me e Ten.
"Ho-mo! (어-머)" A quella parola una grossa e grassa risata collettiva partì senza sosta, tanto che Jaemin che un secondo prima si trovava in piedi a ballare da una parte all'altra, dopo pochi attimi si catapultò a terra in cerca di frenare la ridarella.
Io e Ten non fummo da meno.
Anche se Jaemin cantò solamente il 42% della canzone, tra una risata e l'altra, ottenne come punteggio - a seconda di Ten, non troppo meritato - un 86.
L'ennesimo shot di Soju segnò l'inizio del mio turno.
Visto che non ero molto pratica di quest'attività e la mia mente non era completamente lucida - come quella dei ragazzi, d'altronde - feci scegliere a loro il brano che avrei dovuto cantare.
Come se avessero voluto rendere la scena più comica di quel che già fosse, composero il codice di Growl, famosissima canzone degli Exo.
Siccome tutti e tre eravamo al corrente della coreografia, ballammo tutti insieme mentre io biascicavo le parole della canzone, creando tutto d'un tratto una vera e propria esibizione.
"È stato fantastico!" Riuscì a dire Jaemin tra una risata e l'altra.
"Concordo pienamente!" Annuì Ten, senza smettere di ridere.
Continuammo a versare Soju nei bicchierini e a bere durante la piccola pausa che avevamo deciso di prendere per spizzicare qualcosina da mangiare.
"Ragazsxi, questo sarà l'ultimissssssimo giro." Annunciò Ten ubriaco, dopo molti turni di canzoni e altrettante bottiglie di Soju.
Incapaci di rispondere decentemente io e Jaemin ci limitammo ad alzare un pollice all'insù, in segno di consenso.
Scegliemmo, non si sa con quale criterio, la categoria anno 2018.
Ten, nonostante fosse stremato, il sentimento di divertimento che stava provando vinse su di lui e performò We go up, degli NctDream.
Jaemin, più che cantare, ballò Love Shot degli Exo, perché secondo lui "eravamo in tema".
Mentre io mi esibii con DDU-DU DDU-DU, delle Blackpink.
Il timer appeso al muro segnò la fine del nostro tempo a disposizione in quella camera e una volta raccattati sbadatamente tutti i nostri effetti personali, ci avviammo verso casa.
Siccome il dormitorio era abbastanza lontano da dove ci trovavamo momentaneamente, proposi ai ragazzi di venire a dormire nel mio appartamento, visto che ormai si era fatto tardi e Charlotte era ancora in compagnia di Yuta.
I membri non avendo le capacità e la condizione di rifiutare, accettarono l'invito e fu così che tutti e tre insieme aggrappati l'uno all'altra, barcollammo per le strade di Seul sulla via del ritorno a casa.

*Noraebang = Famosi karaoke coreani, provvisti di camere numerate fornite di divanetti, televisori, microfoni e quant'altro dove è permesso mangiare e (non sempre) bere (alcolici).

Spazio Autrice:
Scusatemi per l'assenza ma come sappiamo un po' tutti, maggio è un mese davvero difficile da superare parlando di studi.
Spero come al solito che il capitolo vi piaccia e vi abbia fatto un po' divertire, sebbene io abbia la febbre alta ho voluto mettermi d'impegno e spero ne sia valsa la pena.
Un bacione xx

Un bacione xx

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Faking It || Wong YukheiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora