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Era una mattina come tante alla centrale di polizia di Busan: c'era chi correva frenetico in un ufficio, chi fotocopiava documenti, chi sorseggiava caffè seduto alla sua scrivania; non c'era mai da annoiarsi, lì, ogni giorno ne succedevano di nuove. Essendo una delle città più grandi della Corea del Sud, a volte risultava difficile amministrare tutte le infrazioni giornaliere, ma nulla pareva essere in grado di far crollare gli ufficiali di polizia. E tra le reclute, di sicuro la più brillante sia dal punto di vista fisico che morale era Jeon Jungkook: classe 1997, un giovane alto, bello e con una intelligenza da non sottovalutare. Era risultato essere il migliore del suo corso, all'accademia di polizia, per questo motivo il suo ufficiale gli aveva permesso di cominciare il suo tirocinio in anticipo rispetto agli altri, come premio per il suo impegno.

Quella mattina si era dovuto presentare in caserma alle 7.00 precise, vestito di tutto punto nella sua uniforme nuova blu scuro e in attesa di ordini dai suoi superiori: i veterani, dopo una breve e lapidaria presentazione, non avevano perso tempo e gli avevano già affibbiato delle fotocopie da smistare nei vari uffici dei superiori. Avrebbe dovuto ordinarle in ordine alfabetico e sistemarle cronologicamente; ''Già partiamo bene'' pensò il moro, sospirando e dovendo -a malincuore- adempiere al suo compito. ''Dovrai fare gavetta i primi tempi, verrai trattato come uno zerbino all'entrata di un porcile, ma vedrai che piano i tuoi sforzi saranno ricompensati, giovanotto'' gli aveva detto il suo caporale, in accademia, prima che Jungkook partisse per Busan. E il moro non avrebbe mai dimenticato quelle parole. La giovane recluta sognava di diventare come lui, un giorno: un alpha fiero e possente, che aveva ottenuto tutto quello a cui aveva ambito nella sua vita.

Se ve lo state chiedendo, sì, Jeon Jungkook -come tutti i militari- era un alpha: a prestare servizio nell'esercito erano solo e solamente gli alpha, maschi o femmine che fossero; questo per evitare spiacevoli inconvenienti in caso di lotta corpo a corpo, e soprattutto perché gli alpha possedevano una forza fisica decisamente maggiore della norma. Jungkook era sempre stato grato ai suoi genitori per avergli donato il gene ''buono'', il gene ''superiore'': il solo fatto di essere un alpha gli aveva reso facili molte cose nella vita, dalla scuola all'accademia, e ora anche nella sfera lavorativa si era rivelata una cosa decisamente a suo favore.  

Il moro aveva appena terminato di sistemare tutti i documenti in 5 fascicoli diversi, uno per ogni superiore: c'erano tre colonnelli e due generali, il che lo metteva decisamente in soggezione. Lui era un semplice tenente, fresco di accademia, e doversi rivolgere a delle persone così importanti e influenti, lo spaventava un po'. «Okay, allora, questi sono per i colonnelli Park Hae-jin, Im Jaebum e Kim Namjoon. Invece questi due sono per i generali Park Seojoon e Kim Taehyung. Bene, Jungkook ce la puoi fare.» si diede coraggio, sospirando piano e prendendo i fascicoli in mano.

Con decisione, spalancò la porta dell'ufficio centrale e si diresse verso l'ufficio colonnelli, di solito erano sempre assieme quindi si augurò di trovarli tutti lì in modo da fare meno fatica. Quando arrivò a destinazione, si controllò la divisa, assicurandosi che non fosse sporca o fuori posto: prese un bel respiro e bussò con decisione, sentendo qualche secondo più tardi un ''Avanti!'' con tono annoiato. Jungkook entrò nell'ampia stanza, e non appena richiuse la porta dietro di sé, si mise sull'attenti e fece il saluto militare. «Buongiorno signori. Sono Jeon Jungkook. Questi sono i documenti riepilogativi che avete richiesto.» li porse sulla grande scrivania dove sedeva uno dei tre colonnelli, con i capelli più lunghi rispetto agli altri due, uno impegnato al telefono e l'altro davanti al computer, intento a fare chissà cosa. «Grazie. Tu sei la nuova recluta? Io sono Im Jaebum, piacere di conoscerti.» gli disse, rivolgendogli un piccolo sorriso.

«Sì signore. Spero di essere all'altezza del mio compito.» Jungkook si inchinò educato, notando che il veterano con i capelli più corti e più chiari aveva cominciato a fissarlo da dietro al computer.

«Non essere così formale, non siamo molto più grandi di te.» ridacchiò Jaebum, cominciando ad esaminare i documenti con un fare annoiato «Lui è Kim Namjoon, il vecchio lì dietro invece è Park Hae-jin» disse indicando l'altro hyung, che parlava a telefono.

«Hey! Ricordati che sono il tuo hyung, Jaebum.» lo minacciò da dietro quest'ultimo, suscitando una risata strozzata anche in Namjoon. «Dove devi andare adesso, pivello?» chiese il moro, facendo storcere il naso a Jungkook per quel soprannome.

«Devo portare questi due fascicoli al generale Park Seojoon e al generale Kim Taehyung.» esclamò convinto il minore. A quelle parole, tuttavia, Jaebum e Namjoon non poterono che scambiarsi uno sguardo complice, per poi scoppiare a ridere nervosamente. Jungkook proprio non capiva il perché di quella reazione.

«Cavolo, buona fortuna col generale Kim... Non vorrei essere al tuo posto! » parlò per la prima volta Namjoon, da dietro al suo computer enorme, grattandosi la nuca.

Che cosa aveva di strano questo generale Kim?

Angolo autrice!

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Killer Scent | Kooktae [BTS Fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora