Killer Scent | Kooktae [BTS Fanfic]

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«Andiamo dietro.» sussurrò il corvino a fior di labbra, il generale imperlato di sudore, e il volto liquido di piacere.
I due ragazzi scivolarono verso i sedili posteriori della volante della polizia, grati che i vetri fossero oscurati, così che il loro covo d'amore fosse privato, solo per loro, senza nessuno a disturbarli.

Taehyung si fiondò letteralmente fra le braccia della recluta, che prese a spogliarlo della sua uniforme bianca, gettandola in modo poco ordinato sui sedili anteriori, così che non fosse d' intralcio ai loro gesti frenetici e animaleschi. Jungkook, in quel momento, si sentiva tutto tranne che umano: l'eccitazione non cresceva solo nei suoi pantaloni, dove il suo nodo scalpitava per essere soddisfatto, ma anche nei suoi occhi, rossi e iniettati di desiderio, passione, voglia.

Il corvino digrignò i denti quando, dopo vani tentativi per spogliare Kim della sua camicia, fu costretto a strapparla, facendo saltare via i bottoni, che schizzarono da tutte le parti. Il cuore di Taehyung pompava sangue ferocemente, l'odore di Jungkook che inebriava le sue narici ora più forte che mai, diverso dalla prima volta che i due consumarono.
I feromoni del generale stavano, invece, facendo letteralmente impazzire l'alpha, ed erano proprio questi la causa di tanta ferocia, di tanta impazienza. Jungkook sollevò di peso l'omega e lo sbatté con la testa al vetro dell'auto, sfilandogli i pantaloni bianchi e troppo stretti per contenere il suo sesso.

Taehyung, completamente nudo e crogiolato nel piacere che quelle mani gli stavano donando, che l'irruenza di Jungkook gli stava provocando, gemette senza alcuna vergogna; sentiva nel profondo delle viscere che sì, il corvino era il suo destino, e anche quello più bello.
Jimin era un folle, uno psicopatico, non più il dolce ragazzo che aveva conosciuto in accademia: la sua fama come modello era diventato un mostro dietro le sue spalle, che domandava sempre di più, che voleva mangiare il suo cuore a tutti i costi. E Jimin aveva ceduto. Taehyung non aveva saputo dire di no, quando aveva visto il suo migliore amico spezzato, piangente, e non aveva saputo dire di no neanche la volta successiva, e quella successiva ancora.

Fino a che Jungkook non gli aveva aperto gli occhi. Fino a che Jungkook non gli aveva fatto capire che, quello, non era ciò a cui era destinato.
Ed ora era là, ad intrecciare la sua lingua a quella del corvino e ad ansimare sotto al suo tocco, bollente.
Il minore in un attimo si liberò anche dei suoi vestiti, sentendo il suo nodo pulsare alla vista della pelle del generale, bronzea, e del suo antro bagnato, già liquido per lui. Per lui, e lui solamente.
Non ci sarebbe stato nessun Park Jimin, non più.
Jungkook prese a masturbare le loro intimità assieme, avvertendo chiaramente il sangue scorrergli veloce nelle vene, e nelle orecchie riecheggiare i soli gemiti di Kim.

Non c'erano bisogno di parole fra loro, si guardarono un attimo, riprendendo a baciarsi un istante dopo, con i loro corpi caldi e sudati a collidere.
«Jungkook» mormorò fra uno schiocco di labbra e un altro, il maggiore, sentendo le dita affusolate del corvino andare a stuzzicare il suo orifizio già bagnato.
L'altro mugolò, incapace di dire altro, poiché in preda ad una strana frenesia, istintiva.
«Stavolta sono tuo. E lo sarò per sempre. Quindi... » il generale Kim raggiunse la mano dell'altro con la sua, portandola poi a tracciare un percorso lungo il suo torace, fino ad arrivare alla sua nuca che Jungkook strinse forte, captando il segnale che Taehyung gli stava dando.

Sorrise, il corvino, facendo girare a carponi il generale, ammirando la visuale del suo sedere, della sua schiena che creava una curva perfetta, del suo respiro irregolare, delle sue labbra rosse e gonfie.
«Kim Taehyung, io ti amo.» le parole uscirono quasi spontanee dalla bocca della recluta, prima che facesse il suo ingresso nell'omega, duro come non mai.
Gemiti osceni seguirono quei minuti, fatti di suoni di pelli che si scontravano fra loro, di liquidi che colavano e di ringhi animaleschi. I feromoni di un alpha e di un omega si mischiarono rovinosamente, così come i loro umori, così come le loro salive in quei baci disordinati.

Jungkook si spinse ancora e forte dentro il suo omega, ormai incapace di mettere due parole in fila, a creare una frase di senso compiuto, Taehyung che ad ogni spinta chiedeva di più, di essere straziato.
I loro petti si alzavano e si abbassavano in sincrono ormai, e il corvino senti che quello era il momento adatto: si abbassò di poco, il suo petto a toccare la schiena sudata di Taehyung, ansimò ancora prima di scendere sulla sua nuca.
Soffiò sopra quel delizioso lembo di pelle, e il generale chiuse gli occhi, aveva sempre prefigurato quel momento sin da piccolo nella sua testa.

Jungkook prese fra i denti due lembi di pelle della sua nuca, e morse con forza, sentendo poco dopo un sapore metallico invadergli la bocca, e l'urlo di Kim a squarciargli i timpani. Sangue colò lungo la sua spina dorsale, sporcò i sedili dell'auto, rivoli di quel liquido scarlatto arrivarono a solleticare persino le labbra del generale, perso in un misto di dolore e piacere.
Nel mentre i grossi denti bianchi di Jungkook squarciavano la pelle dorata di Taehyung, l'apertura dell'altro venne irrimediabilmente riempita del seme caldo dell'alpha.

Un lungo gemito da parte di entrambi ruppe l'aria afosa nella macchina, il loro legame ormai creato e imprescindibile.

IMPORTANTE VI PREGO LEGGETE
so che avevo promesso di pubblicare 3 giorni fa ma SAPETE sono una persona anche io e scrivo per passione. In questo periodo ci sono gli esami all'uni, ergo sto studiando come una matta e spesso la sera (momenti in cui di solito scrivo) mi ritrovo a letto alle 22 morta letteralmente perché troppo stanca. Quindi ecco se potete non stressatemi con il fatto di aggiornare, perché davvero lo faccio quando posso. Inoltre non mi va di aggiornare spesso e scrivere male... Spero possiate capirmi