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Taehyung non era mai stato così veloce nello scappare via da una situazione scomoda: di solito non era un tipo che si tirava facilmente indietro, non era un tipo che si spaventava alla prima difficoltà, anzi cercava sempre di affrontare qualsiasi problema a petto aperto.
Eppure quella volta non era stato il caso: il generale Kim, nella sua uniforme bianca, stava scappando via da una cazzo di recluta.
Da un fottuto pivello.
Taehyung digrignó i denti come una bestia rabbiosa, mentre le sue gambe si muovevano sconnesse, in una corsa a perdifiato verso il suo piccolo appartamento all'interno della caserma.

Era ben conscio del fatto che non fosse passato inosservato, Kim, poiché alcuni avevano potuto notare la sua corsa impazzita e decisamente strana per un tipo come lui. Ma non gli importava, voleva solo sparire il più velocemente possibile da lì e rinchiudersi nel suo bagno, a fare una doccia ghiacciata. Taehyung lo sapeva, cazzo se lo sapeva sin dal primo istante in cui aveva posato gli occhi su di lui, che quella recluta gli avrebbe portato problemi.
Sentiva il suo calore crescergli nello stomaco, come ogni volta che si ripresentava, percepiva il suo orifizio bagnarsi anche per quello stupido contatto che il suo corpo e quello di Jeon avevano avuto.

Anche quella volta, i farmaci avevano perso contro la forza immensa della natura animale che c'era in lui.

Il generale spalancó di getto la porta del suo appartamento, non prima di aver armeggiato con foga con le chiavi, non riuscendo a trovare quella che aprisse la serratura. Col fiatone e le gote arrossate, Taehyung si precipitó verso il bagno, senza neanche preoccuparsi di chiudere la porta con la serratura; a quello ci  avrebbe pensato il sistema elettronico che aveva installato.

Il moro si accasció per terra, liberandosi con foga dalla uniforme bianca, trafficando con impazienza con la cintura dei pantaloni, troppo stretta per contenere il suo sesso. Taehyung mugolò, perché si sentiva decisamente andare a fuoco. Quando riuscì a gettar via la cintura e a far scendere i pantaloni della divisa fino ai suoi piedi, prese in mano la sua erezione e cominció a darsi piacere; mosse la mano lungo tutto il suo cazzo gemendo come una puttanella, torcendosi un capezzolo allo stesso tempo, per darsi più piacere.

Era proprio in quel periodo del mese che il generale Kim, austero ed autoritario che era, si trasformava in una puttana da combattimento, pronto a succhiare qualsiasi cazzo gli venisse propinato davanti agli occhi e voglioso di farsi scopare in tutti i modi possibili, in qualunque momento della giornata.

Taehyung ansimó sonoramente, in ginocchio sul pavimento del bagno di casa sua, e con la testa appoggiata al lavello, in cerca di un po di sollievo dal marmo freddo. Continuó a masturbarsi, velocemente, strizzando gli occhi più volte, sentendo il calore moltiplicarglisi nella pancia come mai aveva fatto prima. Si lasció andare completamente ai gemiti, si immerse completamente nel piacere di quella sega, sentendo allo stesso tempo i liquidi colargli dall'ano lungo tutte le cosce, bagnandole di umori. Il ragazzo strinse la base della sua erezione, sentendosi prossimo a toccare l'apice del piacere senza neanche essersi penetrato e allora capí che lui, un calore così forte, non lo aveva mai avuto nella sua vita.

«Fottimi Jeon.... Aahh» mugoló mordendosi il labbro, non riuscendo nemmeno più a capire le parole che lasciavano la sua bocca, ormai completamente succube dei suoi stessi movimenti.

Gemette, ancora e ancora quel giorno. Non faceva in tempo a finire che subito un nuovo orgasmo cresceva in lui, non donandogli nemmeno un battito di tregua.
Kim Taehyung, per la prima volta in ventinove anni, non si sentiva mai sazio di piacere, voleva di più, voleva sentire altre sensazioni.
Per la prima volta, Taehyung desideró essere morso.
Per la prima volta, il generale Kim desideró essere sottomesso a qualcuno.

Capitolo di passaggio, scusate se è merdoso 😊

Killer Scent | Kooktae [BTS Fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora