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«Uffa! Odio dover andare da quei fiorellini dell'aviazione.» sbuffò Hoseok, sfilandosi il camice bianco da sopra le spalle, posandolo svogliatamente sulla sedia poco distante da lui.
Anche quella giornata lavorativa per lui era giunta al termine, si diede una occhiata veloce allo specchietto che aveva appeso vicino alla porta di uscita e non poté che notare le sue occhiaie violacee e un accenno di barba incolta sulle guance e sul mento.

Quell'ultimo periodo era stato per lui più che pieno: inizialmente aveva dovuto trovare un piccolo appartamento in affitto, che fosse vicino alla caserma; era stato così fortunato da trovare uno studente che aveva appena lasciato un attico, in cui si era potuto trasferire già da subito. Aveva dovuto badare a contratti, documenti vari e non aveva avuto un briciolo di tempo da dedicare a se stesso, trascurandosi nella maniera più assoluta.

Si passò una mano fra i capelli dopo aver chiuso a chiave la porta del suo studio, diretto finalmente, nonostante l'ora tarda, all'eliporto più vicino.

Se c'era qualcuno che aveva possibilità di reperire quel genere di pillole, era sicuramente l'areonautica. A differenza di tutti gli altri corpi militari, i piloti erano gli unici ad essere omega.
Il governo aveva deciso di includerli qualche anno prima, a patto che facessero unicamente parte dei militari addestrati per trasporto merci, e non avessero alcun rapporto con altre persone; in effetti, gli omega ricevevano un addestramento quasi nullo a livello fisico, erano destinati al solo pilotaggio di aerei che trasportassero beni di prima necessità, aiuto medico o rifornimenti per l'esercito. Gli omega non erano autorizzati ad intrattenere nessun tipo di rapporto con altri militari appartenenti ad altri gruppi, e questo Hoseok lo sapeva bene.

Avrebbe solo aspettato un aereo di scarico, poi avrebbe intercettato il pilota senza farsi scoprire, quello era il piano.
Hoseok vantava una buona abilità nello sgattaiolare dovunque, durante il suo periodo d'addestramento in accademia era proprio lui la recluta designata ad intrufolarsi nelle cucine per lo spuntino di mezzanotte, poi condiviso con tutte la camerata.

L'eliporto, come immaginava, a sera tarda era quasi vuoto, quindi gli fu più che facile raggiungere il primo sito di scarico merci più vicino all'uscita, in caso di eventuali problemi sarebbe stato facile farsela a gambe.
Rimase fermo dietro una pila di scatoloni imballati, con lo sguardo rivolto verso fuori aspettando che gli operai scaricassero presto il contenuto dell'aereo, in modo tale da rincasare e aspettare che il pilota uscisse.

Succedeva sempre così, il pilota era l'ultimo a scendere dall'aereo, per evitare di scontrarsi, malauguratamente con qualche alpha e per controllare un'ultima volta tutti i pacchi portati a destinazione. Gli occhi felini di Hoseok si mossero veloci a scannerizzare mentalmente ogni volto, dagli operatori fino anche alle merci, che poté classificare come "aiuto medico" .

Bene, bingo.
La possibilità che quelle pillole fossero proprio fra il carico di quell'aereo erano più alte del previsto.

Il medico sorrise fra sé e se, benedicendo mentalmente la dea fortuna che aveva arriso dalla sua parte, quella sera.
Aspettò celato nell'ombra del suo nascondiglio, passarono ben venti minuti prima che tutti gli operai andassero via dai dintorni, lasciandogli così via libera.
Si avvicinò alla scala che portava fin su in cima alla portiera ancora spalancata dell'aereo e vi salí, sperando con tutto il cuore di trovare un qualcuno collaborativo.

Sbirciò nella cabina riservata al pilota e notò con piacere una testolina bionda seduta su una di quelle grosse poltrone, davanti al pannello di comando.
«Hey pssst.»

Un uomo dai capelli biondi ossigenati e dai lineamenti duri si girò, i suoi occhi sottili e taglienti andarono ad incastrarsi per un momento in quelli di Hoseok, prima che si ritrasse indietro spaventato

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Un uomo dai capelli biondi ossigenati e dai lineamenti duri si girò, i suoi occhi sottili e taglienti andarono ad incastrarsi per un momento in quelli di Hoseok, prima che si ritrasse indietro spaventato.

«No no aspetta! Giuro che sarò breve!!» mise le mani avanti il medico, scuotendole con un sorriso in volto, cercando di tranquillizzare l'omega davanti a sé che si nascondeva dietro alla sua sedia. «Giurin giurello, non ti sarà torto neanche un capello!»
Dall'altra parte della sedia, Yoongi era letteralmente terrorizzato: dall'alto dei suoi quasi trent'anni, non aveva mai avuto esperienze del genere, i suoi lavori erano sempre filati lisci come l'olio e mai nessuno lo aveva interrotto; eppure quello sconosciuto era davanti a lui, col suo sguardo pieno e la sua aurea magnetica.

«Non dovresti essere qua. Vattene.» rispose freddo il pilota, cercando di ridarsi una sistemata, passando le mani sulla sua uniforme blu, scrollandola da una polvere immaginaria.
«Guarda, so che sei spaventato da me, non ci conosciamo —a proposito, sono Hoseok!— e sono un'alpha, ma ho un terribile bisogno di un favore!» congiunse le mani in segno di preghiera, accennando un piccolo inchino, davanti agli occhi più che confusi del pilota davanti a lui.

Yoongi non sapeva come comportarsi, era stato preso così alla sprovvista da quella visita, che mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti ad un tipo così..stravagante.
«Scusa?» chiese ancora con voce spigolosa il biondo.
«Okay allora ti spiego! Ho bisogno di una di quelle pillole contraccettive per omega. Hai presente no...?» sollevò un sopracciglio il medico, avvicinandosi all'altro ed entrando nella cabina di pilotaggio. «Oh non è per me è per un amico! Cioè... È per un amico di un amico... Heheh» rise nervosamente, mentre si affrettò a chiarificare il suo discorso a Yoongi, che comunque non ci stava capendo nulla.

Il biondo sbatté le palpebre, le labbra leggermente dischiuse fra loro e la stessa espressione confusa di prima aleggiava sul suo volto delicato e pallido.
Qualche minuto di silenzio passò, Hoseok lo guardava ancora aspettando una risposta, che arrivò nel modo più inaspettato del mondo.

Con un forte spintone all'indietro, Hoseok venne malamente catapultato fuori dalla cabina.
«No. Fottiti, figlio dei fiori.»

Killer Scent | Kooktae [BTS Fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora