Capitolo 1:

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Camminavano velocemente nel bosco scuro, il buio era da poco calato sulla terra ed il sole era scomparso oltre l'orizzonte.
Avevano lasciato la strada per cercare rifugio tra gli alberi, avrebbero avuto un perimetro meno vasto da controllare e le piante avrebbero rallentato eventuali pericoli, inoltre le foglie secche che scricchiolavano ad ogni minimo passo erano un ottima campanella d'allarme.
Tutti con le proprie armi strette tra le mani.
Carl aveva rinunciato alla sicurezza della sua pistola per tenere Judith tra le braccia.
La bimba si guardava attorno confusa, puntava gli occhi scuri sul padre che camminava qualche metro più avanti, la giacca blu scuro era aperta e mostrava una maglietta bianca e sgualcita. 
Da quanto tempo non si fermavano? Da quanto tempo non incontravano dei vivi? 
Al fianco del ragazzo camminava Abraham, il rosso teneva tra le mani un fucile, aveva l'aria tranquilla, Carl non lo aveva mai visto preoccupato, arrabbiato forse, ma preoccupato mai, era il tipico militare strafottente, a cui non fregava niente di nessuno.
Del loro gruppo tre erano Alpha: Rick, Daryl e Abraham, cinque Beta: Sasha, Michonne, Glenn, Rosita e Judith, infine solo e per fortuna due Omega: Carl e Maggie.
Quest'ultima era incinta di qualche mese, lei e suo marito Glenn erano al settimo cielo, così come tutti i membri del gruppo.
Rick spostò un braccio davanti a sé ed il gruppo smise di muoversi all'istante, poco più avanti si sentirono dei versi, sospiri strascicati, vaganti, indubbiamente. Michonne si fece avanti, katana alla mano e capelli raccolti in una coda alta. 
Il buio la avvolse e scomparve per qualche istante alla vista degli altri, ricomparve solamente quando i versi sparirono, la lama della spada era ricoperta di sangue, la donna la ripulì con un panno scuro e la inserì nel foderò.
"Fermiamoci per qualche minuto" Rick buttò a terra lo zaino e prese a massaggiarsi le spalle indolenzite. 
Carl si sedette a terra, i jeans scuri entrarono subito a contatto con il terriccio freddo e umido, incrociò le gambe facendo in modo che la fondina contenente la pistola non fosse di intralcio e fece sedere la sorellina sulle ginocchia. Judith era una piccola beta sana, proprio come sua madre.
C'era una possibilità su mille che dall'unione di un Alpha e di un beta nascesse un omega, e ovviamente Carl era la conferma, un giovane omega sano e combattivo.
Non fraintendiamo, lui amava la sua natura, ma da quando tutto quello era cominciato sopravvivere era diventato difficile, il suo odore dieci volte più dolce rispetto a quello di un beta attirava molti Alpha non legati e questo comprometteva la sicurezza del gruppo.
E quando iniziava il calore be'... fino a quel momento Carl era andato avanti utilizzando soppressori, ma ormai i pochi rimasti erano finiti e non avevano più trovato delle farmacie lungo la strada.
Il prossimo calore sarebbe stato un inferno.
Per Maggie non era un problema, aveva un compagno che poteva occuparsi de lei, e poi durante la gravidanza il calore non si presentava.
"Faccio la guardia" Daryl si sistemò la balestra su una spalla e prese ad arrampicarsi su un albero poco distante, dall'alto avrebbe potuto controllare una zona molto più vasta. L'Alpha era sempre stato "selvatico", da bambino era scappato di casa ed aveva vissuto da solo nei boschi, alberi e fango erano la sua casa, sapeva come comportarsi in quel territorio.
Judith iniziò a lagnarsi, non le piaceva rimanere ferma troppo a lungo. Carl si tolse il cappello dalla testa e lo portò davanti al viso. La bimba smise subito di piagnucolare e provò a spostare il cappello, ma Carl glielo sottraeva ogni volta.
Rick sorrise, vedere i suoi figli insieme, al sicuro e felici era la soddisfazione più grande per lui, da quando aveva perso sua moglie si era ripromesso di proteggerli e renderli felici.
Michonne si mise al suo fianco e gli diede un buffetto amichevole sul braccio. L'Alpha ghignò e si sedette a terra. La figlia vedendo il padre finalmente alla sua portata prese a muovere le braccia cicciottelle verso di lui, Carl la mise a terra e questa prese a gattonare verso Rick, che subito la prese in braccio, la issò in alto e prese a mordicchiarle un piedino.
A Maggie sfuggì una risata. 
"Come ti senti?" Le chiese Sasha mentre si sedeva a terra. L'omega alzò le spalle e prese ad accarezzarsi l'accenno di pancia.
"Stanca..." Abraham sorrise. Il rosso inizialmente non era stato felice di quella gravidanza inaspettata, la considerava quasi un problema, ma quando aveva visto le espressioni felici dei due futuri genitori si era dovuto ricredere. Il bambino sarebbe stato una benedizione, problematica, ma comunque una benedizione.
Carl si rimise il cappello in testa e prese a sgranchirsi le braccia, portare Judith, anche se leggera era faticoso, la sua povera schiena ne risentiva.

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