Capitolo 19:

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Carl scese le scale con il cuore in gola. Negan stava qualche passo dietro di lui, aveva deciso di lasciargli la giusta privacy e di godersi la rimpatriata con il padre senza avere la sua costante presenza alle spalle.
L'omega uscì sul retro del Santuario, vide il camper superare le due recinzioni di ferro e gli uomini di Negan chiudere il primo dei due cancelli.
Alcuni vaganti iniziarono a muovere le braccia martoriate verso il mezzo, che però sfrecciò tra di loro senza nemmeno degnarli di uno sguardo.
Negan gli afferrò una spalla, Carl si voltò a guardarlo, l'Alpha gli aveva prestato una sua camicia ed ora sentiva il suo odore imprimersi con forza sotto la sua pelle.
"Vado ad avvertire Maggie e Carol" Carl annuì.
Vide Negan sparire all'interno del Santuario e, quando non sentì più i suoi passi tornò a concentrarsi sul camper.
Scese i restanti scalini e si ritrovò sul piano sterrato.
Sentì alcuni piccoli sassi sotto le scarpe, ma non ci fece caso, l'unica cosa che voleva fare era abbracciare suo padre.
Qualcuno gli posò una mano sul collo, era piccola e calda, l'omega trasalì e si girò di scatto, si trovò davanti al sorriso di Julian.
Il suo amico aveva gli occhi che brillavano, sicuramente non vedeva l'ora di rivedere il suo Alpha. Il giovane indossava una felpa nera, troppo grande per essere sua, forse l'aveva messa per stare più comodo però, nonostante fosse larga il pancione si intravedeva lo stesso.
Rick parcheggiò il camper e scese i pochi scalini che permettevano di raggiungere la strada, buttò a terra il suo zaino e corse verso il figlio.
Il suo ragazzo, il suo bambino.
Julian fece qualche passo indietro e lasciò ai due i loro spazi.
Non si sentiva spaventato dalla presenza di un nuovo Alpha, da come Carl lo aveva descritto era una persona molto gentile.
L'Alpha tolse il capello dal capo di Carl e lo strinse in un caloroso abbraccio.
"Mi sei mancato" Carl si strinse contro il corpo muscoloso del padre ed affondò il viso nel collo dell'Alpha.
L'omega vide con la coda dell'occhio l'Alpha di Julian scendere dal camper, il rosso lo attendeva sugli scalini di pietra.
"Sbaglio o sei ingrassato?" Lo sentì dire con un ghigno stampato in viso.
Julian buttò gli occhi al cielo ed incrociò le braccia davanti al petto.
"Molto divertente" Danny si fece avanti e lo strinse in un abbraccio, poi gli baciò la fronte.
Gli altri scesero lentamente dal camper, quasi avessero paura.
Michonne teneva la mano posata sull'elsa della spada, pronta ad estrarla in qualsiasi momento.
La porta alle loro spalle sbatté, Carl si voltò a guardare.
Vide Magge scendere veloce le scale e stringere il marito in un forte abbraccio.
L'omega abbracciò Sasha e Rosita, anche se quest'ultima si allontanò quasi subito, non amava le dimostrazioni di affetto.
Daryl e Abraham furono gli ultimi a scendere dal camper, davanti a loro i tre prigionieri.
Negan uscì dal Santuario con cinque uomini, ordinò loro di prendere i tre prigionieri e di portarli nelle celle.
L'Alpha camminò con passo sicuro verso Danny e quando lo raggiunse gli strinse una spalla in una prese ferrea, poi gli scompigliò i capelli, quasi fosse un figlio che non vedeva da molto.
Si voltò verso Rick ed il branco.
"Entrate, Carl vi mostrerà dov'è la mensa, l'ora di cena è passata da un pezzo, ma oggi faremo un eccezione" Disse Negan con un ghigno stampato in viso, poi tornò nel Santuario.

Carl guidò il gruppo all'interno del Santuario.
Lungo i corridoi fiocamente illuminati fino alla zona mensa.
Quando aprì la porta trasalì non aspettandosi di trovare Carol seduta ad uno dei tanti tavoli. La donna teneva Judith tra le braccia magre.
Daryl lasciò cadere a terra la balestra e corse ad abbracciarla.
Rick si avvicinò lentamente alla donna e quando lei gli sorrise l'abbracciò, da mesi non vedeva più quel sorriso innocente.
"Sono felice di vederti" Le disse l'uomo quando si fu separato dal corpo gracile di Carol.
Lei gli scompigliò i capelli ormai grigi.
"Anche io sono felice di vedervi..." Carol fece cenno loro di sedersi al tavolo.
Rick teneva Judith sulle gambe ed un braccio stretto intorno al collo del figlio, Carl aveva poggiato il capo sulla sua spalla e aveva chiuso gli occhi, godendosi quel momento di pace.
"Come sei arrivata qui?" Le domandò Daryl dopo interi attimi di silenzio.
"Mi ha trovato Carl" Si limitò a dire lei, l'omega si scostò dalla spalla del padre ed annuì, il cappello gli cadde sugli occhi.
"Ero uscito con Negan, stavamo cercando delle medicine e abbiamo trovato anche Carol" Rick sospirò contento da un lato e preoccupato dall'altro.
"Vi hanno trattato bene?" Domandò Glenn.
I tre omega annuirono e Judith emise uno strano versetto.
Carl ridacchiò.
"Judith ha sputato in faccia a Negan" Rick trattenne a stento una rista, si portò una mano alla bocca e scosse il capo.
"Sei una piccola peste" Disse alla bimba.
Rick riportò l'attenzione al figlio.
"L'hai tenuta d'occhio?" Carl si grattò il capo non sapendo bene come affrontare quell'argomento.
"Be' ecco..." Venne interrotto da un suono metallico.
Negan era entrato dalla porta, Lucille in mano ed una decina di uomini alle sue spalle, quelli tenevano tra le mani dei piatti ricolmi di cibo, che poi abbandonarono sul tavolo, davanti agli uomini.
Erano pieni di spaghetti.
"Mi spiace ma è il massimo che la cuoca a potuto fare, le vostre stanze sono state preparate, noi ci vedremo domani mattina" Disse Negan per poi allontanarsi ed uscire dalla stanza.
Carl si alzò da tavola e gli corse dietro lasciando alquanto basito il padre, che fissò la porta chiudersi.
"Negan, aspetta un secondo!" Disse il ragazzo afferrandogli un braccio, l'Alpha si girò verso di lui e gli sorrise.
"Dimmi?" Carl raddrizzò la schiena.
"Ecco, mi chiedevo se per questa sera potevo rimanere con mio padre e gli altri... per favore" Negan si portò una mano al mento.
"Solo se mi dai il bacio della buona notte" Carl sorrise e scosse il capo, alzò il mento e fece unire le loro labbra in un bacio casto e delicato.
"Buona notte" Disse Negan raddrizzando la schiena ed allontanandosi con Lucille in mano.
Carl percorse la strada al contrario e tornò in sala mensa, i suoi compagni mangiavano e chiacchieravano allegramente.
Carl tornò a sedersi vicino al padre ed appoggiò nuovamente la testa contro la sua spalla.
Maggie lo guardava con sguardo fisso, senza farsi notare indicò con un dito la  sua pancia, Carl scosse il capo e lei sospirò sollevata, un problema in meno.
Suo padre spostò lo sguardo da Carl a Maggie, l'omega gli sorrise, ma quello non si fece abbindolare dal sorriso smagliante del figlio.
"Che succede?" Domandò allora. Maggie iniziò a tossire, la saliva le era andata di traverso.
Carol, che fino a poco tempo prima stava parlando con Daryl portò lo sguardo su di loro.
"Nulla..." Disse il ragazzo, conscio ormai di avere tutti gli sguardi puntati contro.
"Carl..." Ripeté suo padre con sguardo deciso.
Poggiò la forchetta d'acciaio al bordo del piatto, brutto segno, pensò Carl, non avrebbe ricominciato a mangiare finché non avesse parlato.
Carl sospirò e si grattò la testa.
"Il mio calore è iniziato prima del previsto..." Disse quasi in un sussurro l'omega.
Daryl si alzò in piedi e gli puntò la forchetta contro.
"Se quel verme ti ha fatto qualcosa..." Carl allontanò l'oggetto appuntito da sé e scosse il capo.
"Mi aveva fatto una promessa" Ringhiò Rick, gli occhi passarono da un azzurro cristallino ad uno rosso cremisi.
"E non l'ha infranta" Disse Carl un poco intimorito dalla rabbia del padre.
Rick puntò gli occhi rossi su di lui ed un brivido percorse interamente la schiena dell'omega.
"Cosa vuoi dire?" Domandò lui.
"Ti ha detto che non l'avrebbe fatto se io non avessi voluto, bene, sono io che gli ho sfilato i pantaloni!" Disse esasperato e innervosito dal comportamento del padre.
Rick perse le staffe, lo afferrò per un braccio e lo trascinò via.
Daryl si alzò in piedi seguito da Abraham.
"Rick" Lo chiamò l'amico, l'Alpha girò il capo verso Daryl.
"Dobbiamo parlare" Disse semplicemente Rick, poi trascinò Carl fuori dalla porta.  

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