Capitolo 25:

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Mangiarono parlando del più e del meno, Danny e Julian avevano delle facce stravolte mentre il piccolo Ben stava silenzioso avvolto in una copertina.
Judith lo guardava curiosa, non aveva mai visto un bambino così piccolo, gli occhietti scuri seguivano i tratti del viso del bimbo.
Rick osservò la figlia con un misto di affetto e divertimento, Judith era sempre stata curiosa, fin da quando aveva aperto gli occhi.
Abraham si portò una bottiglia di birra alle labbra e ne bevve un sorso, si pulì i baffi rossi con il dorso della mano e guardo la bambina.
"Sembra che Judith si sia innamorata"Julian scoppiò a ridere.
Rick prese una forchetta e la puntò contro il rosso.
"Di di nuovo Judith e innamorata nella stessa frase e ti cavo gli occhi"Disse Rick, accompagnando la minaccia con uno sguardo molto eloquente.
Carl guardò il padre con un sopracciglio alzato.
"Papà...?"Rick ghignò e scosse il capo divertito.
Michonne lo guardò dolcemente, proprio come faceva Lori, Carl aspettava che uno dei due facesse la prima mossa, ormai era chiaro persino ai sassi che quei due si piacevano.
Judith si mise in piedi e dopo essersi arrampicata sulle gambe del padre camminò verso Carl, l'omega le tenne le braccia e l'aiutò, la piccola non sembrava interessata al fratello, ma anzi, si arrampicò sulle gambe di Negan e gli si sedette in braccio, la manine poggiate sul tavolo, di fianco a quelle dell'Alpha.
"Ok..."Negan rimase immobile mentre Judith saltellava allegra sulle sue gambe, era ancora molto instabile, ma almeno riusciva a camminare.
Carl ridacchiò davanti all'espressione inebetita dell'Alpha, non ne capì il motivo, solo due settimane prima l'aveva presa in braccio ed asciugata, ed ora non si sentiva a proprio agio.
"Negan, è una bambina...non ti mangia se ti muovi"Alpha scosse il capo, come se si fosse risvegliato da uno stato trance.
Judith appoggiò la testa contro il suo petto e ridacchiò contenta.
"Tutto bene?"Gli domandò Danny.
Negan annuì ed aiutò Judith ad alzarsi, la bimba fece il percorso inverso e tornò tra le braccia del padre.
Carl guardò il proprio Alpha con un sopracciglio inarcato, Negan fissava silenzioso il proprio piatto, prese a muovere la lama del coltello contro il proprio pollice, non stava spingendo, semplicemente lasciava che il freddo metallo percorresse la sua carne calda.
"Come va la ferita?"Gli domandò Carol, era stata l'unica del gruppo a non andare a trovarlo, forse temeva di vedersi strappare un'altro figlio dalle braccia.
"Bene, non mi fa male, ogni tanto mi gira la testa, ma Carson dice che è normale..."La donna dai capelli grigi annuì.

Lasciarono la sala mensa una volta finito di cenare, Judith si era addormentata tra le braccia del padre, la guancia appoggiata contro la spalla muscolosa di Rick.
Carl le diede un bacio sulla fronte, poi salutò gli altri membri del gruppo, suo padre gli lasciò un bacio sulla guancia.
"Se hai bisogno di qualcosa vieni da me, a qualsiasi ora, ok?"Carl annuì. 
Negan lo aspettava davanti alle scale, Carl gli andò incontro un po' traballante, l'Alpha gli avvolse un braccio intorno alla vita e lo aiutò a fare la scale.
"È stata una bella cena" L'Alpha annuì distrattamente.
Carl rischiò più di una volta di cadere dalla scale, non tanto per il fatto che ora aveva un unico occhio, ma perché sapeva che Negan lo avrebbe afferrato e sorretto in ogni momento.

Quando raggiunsero la stanza di Negan questo aprì la porta con un calcio e fece entrare Carl, il ragazzo camminò con passo sicuro fino al letto, si sedette sul materasso e si sfilò le scarpe.
Negan appoggiò Lucille alla parete e si tolse la giacca di pelle scura, poi si tolse le scarpe e le buttò di fianco a quelle di Carl.
"Sembrate andare d'accordo..."La buttò lì Carl, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori, un ciuffo di capelli scuri gli cadde davanti all'occhio buono ed il ragazzo lo spostò con naturalezza.
"Abbiamo avuto molto tempo per parlare e conoscerci" Carl si lasciò sfuggire una risatina.
Negan gli circondò il collo con un braccio e se lo strinse contro.
"In fin dei conti papino è simpatico, il rosso è un alcolista, l'arciere ha una capacità innata per lo sbudellamento di animali che poi diventano la sua cena... solo le donne del vostro gruppo sembrano normali...oh, anche il ragazzo coreano è a posto"Carl sollevò un sopracciglio e Negan sorrise.
"Si Carl, ho imparato i loro nomi, ma in questo modo le descrizioni sono molto più interessanti" L'omega buttò gli occhi al cielo, ma non contestò l'affermazione dell'Alpha.
"Senti, ho bisogno di farmi una doccia, non mi lavo da molti giorni ed il mio olfatto ne risente..." Negan si alzò dal letto e raccattò alcuni abiti puliti, poi scomparve dietro la porta che dava sul bagno.
L'uomo appoggiò il suo pigiama sulla piccola sedia e poi miscelò l'acqua, quando fu abbastanza calda iniziò a spogliarsi.
Buttò gli abiti sporchi in un angolo e poi si spostò sotto il getto della doccia, l'acqua calda colpì subito la sua schiena abbronzata, corse veloce lungo le gambe fino a raggiungere i piedi, dove si accumulò in piccoli fiumiciattoli per poi correre verso lo scarico.
L'Alpha prese a strofinare con forza i bicipiti e le spalle, aveva bisogno di pulirsi a fondo, non che in quei dieci giorni si fosse rotolato nel fango, ma in ogni caso si sentiva sudicio.
Prese la bottiglietta dello sciampo e ne versò un po' sui capelli, pensò addirittura di farsi la barba, ma cambiò idea quando si rese conto che a Carl quel nuovo look piaceva, l'avrebbe semplicemente accorciata con delle forbicine, niente di troppo eccessivo.
Uscì dalla doccia una ventina di minuti dopo, si avvolse immediatamente nell'asciugamano blu scuro e iniziò a sfregare con forza la pelle, fino a farla arrossare.
Lo specchio sopra il lavabo di era appannato, così Negan lo ripulì velocemente con la mano, se ne pentì immediatamente quando si rese conto che nonostante il calore della stanza lo specchio era gelido.
Si sfiorò la barba pensieroso, prese delle piccole forbicine da un astuccio e si mise all'opera 

Negan uscì dal bagno una decina di minuti dopo, si era infilato la tuta che solitamente usava per dormire, la canottiera era stata cambiata e sostituita da una rosso porpora.
Si avvicinò al letto silenzioso come un felino, Carl era sdraiato sulla schiena e aveva gli occhi chiusi.
Attraverso le palpebre chiuse Carl vide la stanza farsi più bugia, come se qualcosa si fosse parato davanti alla luce, aprì gli occhi e vide la figura di Negan stagliarsi sopra di lui, sentì il materasso inclinarsi, le coperte vennero sollevate e l'Alpha s'infilò a letto.
Carl si girò verso di lui, Negan aveva la testa appoggiata sul cuscino, era girato su di un fianco e guardava l'omega dritto negli occhi.
"Ti sei tagliato la barba!"Esclamò l'omega.
Negan ghignò divertito e si passò una mano sul mento, l'aveva accorciata di poco, ma Carl lo aveva subito notato.
"Accorciata, non tagliata"Lo corresse l'Alpha.
"Sei molto stanco?" Gli domandò subito dopo Negan. Carl scosse il capo, non si sentiva per nulla stanco, aveva passato dieci giorni in coma, e sinceramente non sapeva come avrebbe dovuto sentirsi, doveva essere stanco? Doveva saltare da una parte all'altra della camera?
Avrebbe potuto chiedere a suo padre come si era sentito una volta risvegliatosi dal coma, dopo tutto Rick aveva vissuto quella situazione molto tempo prima di lui.
"Mi avete raccontato poco di quello che è successo mentre ero in coma..." Iniziò Carl, desiderava sapere di più, conoscere nel dettaglio ciò che era successo, le informazioni che suo padre gli aveva dato erano state molto vaghe.
"Cosa vuoi sapere?" Carl non esitò a rispondere.
"Tutto"

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