Capitolo 9:

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Carl raccontò ciò che era successo nel dettaglio, il loro incontro e la sparatoria.
"Probabilmente stanno decidendo cosa fare" Disse Julian una volta che Carl ebbe finito di raccontare.
Stavano tutti seduti sul letto di Maggie, la piccola Judith gattonava avanti ed indietro contenta che qualcun'altro fosse venuto a trovarla.
La stanza era cambiata da com'era in precedenza, il letto era stato spostato contro la parete e la culla al suo fianco, in fondo alla stanza c'era un piccolo armadio.
Vuoto.
Carol sospirò e Carl si sentì tremendamente in colpa, forse se non l'avesse interrotta lei avrebbe ucciso gli altri uomini e sarebbe scappata, mentre ora si trovava a due passi dall'uomo che probabilmente l'avrebbe uccisa.
"Siete cresciuti molto dall'ultima volta che vi ho visto, soprattutto tu Carl, sei diventato così grande, assomigli sempre di più a tuo padre" Carl sorrise leggermente imbarazzato.
"E tu..." Disse Carol rivolgendo la propria attenzione a Julian.
"Anche tu fai parte del gruppo?" Il rosso cosse il capo negativamente.
"No, faccio parte del branco di Negan, il mio Alpha è andato in missione con Rick e gli altri e io... bé faccio compagnia a Maggie" La donna lo guardò attentamente, poi annuì.
"Sono Julian comunque" Carol lo salutò con un cenno del capo.
Carl spostò il busto in avanti per prendere la sorellina in braccio, ma si riscosse quando sentì un rumore provenire dal suo marsupio.
In quell'istante si ricordò dei soppressori che aveva trovato nella casa che aveva setacciato.
Fu tentato di prendere la scatola e mostrarla agli amici, ma ci ripensò quando sentì bussare alla porta.
Si alzò in piedi ed andò ad aprire.
Si trovò davanti Simon, le braccia incrociate davanti al petto e un' espressione poco raccomandabile stampata in viso.
"Si?" Chiese Carl. Provò a sbirciare oltre la spalla dell'uomo alla ricerca dell'Alpha, ma di Negan non c'era traccia.
"Negan vuole che torni nella sua stanza e che la tua amica venga con me" Carl si appoggiò completamente alla porta.
"No" Simon sollevò un sopracciglio.
"Prego?" Domandò l'uomo baffuto.
"Negan mi ha detto che sarebbe venuto lui a prenderci, e tu non mi sembri lui" Simon provò ad entrare nella stanza ma Carl gli chiuse la porta in faccia e la bloccò con un giro di chiave.
"Ragazzino apri immediatamente!" Esclamò il beta. Carl si sedette sul letto di fianco a Maggie, la ragazza sorrideva divertita.

"Negan si arrabbierà" Disse Julian con un filo di voce.
Carl lo guardò, si tolse il capello e si sistemò i capelli.
"Negan ha detto che ci avrebbe chiamato, lui sarebbe venuto qui, non qualcun'altro" Carol lo guardò incuriosita.
"Carl, mi spiace chiederlo, ma che rapporto c'è tra te e Negan?" Il ragazzo quasi si strozzò con la saliva.
"Come? Nessun rapporto..." Rispose Carl imbarazzato al pensiero che la donna avesse pensato che tra lui e l'alpha nemici esistesse qualche sorta di rapporto amoroso.
Carol annuì con fare distratto.

Una ventina di minuti dopo qualcuno bussò nuovamente alla porta, Carl si alzò ed andò ad aprire.
Proprio come aveva immaginato si trovò davanti Negan.
"La tua amica può restare" Fuori dalla porta c'erano altri due uomini, tra le mani tenevano un materasso, l'omega si scostò dalla porta e li lasciò entrare.
"Andiamo" Ordinò Negan, voltando le spalle al giovane.
Carl salutò la sorellina con un bacio sulla fronte e lasciò la stanza.
Percorsero le rimanenti rampe di scale ed entrarono della stanza dell'Alpha.
"Posso farmi una doccia?" Domandò il ragazzo. Negan fece un vago cenno con il braccio e si sedette sul divanetto.
Carl afferrò i suoi abiti e si diresse verso il bagno, chiuse la porta alle spalle e posò i vestiti puliti sulla piccola sedia.
Si spogliò e si gettò sotto il getto della doccia.
Mise le mani a coppa e si lavò il viso, alcune gocce di sangue scarlatto colorarono l'acqua di rosa.
Sciacquò il petto e le spalle, si massaggiò le cosce e i fianchi.
Si lasciò coccolare dall'acqua calda e poi uscì dalla doccia.
Non trovò degli asciugamani puliti, quindi pensò di avvolgersi nell'asciugamano di Negan.
Si chinò sul pavimento e raccolse il marsupio, lo aprì ed estrasse la scatola di soppressori.
Si sedette sul water e si mise ad osservare la scatola, la aprì, prese una compressa bianca tra le mani e la studiò per qualche istante.
La portò alle labbra e la ingoiò velocemente, dopo pochi secondi però un conato di vomito lo colse violento ed inaspettato.
Carl si alzò immediatamente e si piegò sulla tazza del water, vomitò la pastiglia mista a bile e saliva, rimase piegato in quel modo per almeno dieci minuti, le mani tremati che stringevano la ceramica bianca, le ginocchia ancora nude tremavano contro il freddo pavimento di piastrelle, l'asciugamano di Negan non lo copriva abbastanza.
Si mise in piedi a fatica ed afferrò la scatola di soppressori, la guardò con rabbia e la buttò lontano da sé, si portò una mano alle labbra ed sospirò affranto, gli occhi erano pieni di lacrime, eppure non riusciva a piangere.
Avrebbe voluto prendere quelle stramaledette pillole, ma non ci riusciva, non riusciva ad ingoiarle, il suo corpo le rifiutava.
Si rivestì lentamente, infilò la tuta grigia e la maglietta bianca, avrebbe chiesto a Negan una felpa, sentiva freddo, molto freddo, si chinò sul pavimento e raccolse la scatola che poco prima aveva gettato via.
La guardò per qualche istante.
Che senso avrebbe avuto nasconderla se nemmeno riusciva ad utilizzarla? Quelle pasticche non avevano effetto su di lui.
Uscì dal bagno con il cuore che batteva a mille, guardò istintivamente verso le due poltroncine ma non vi trovò l'Alpha.
Negan si era sdraiato sul letto e fissava il soffitto, le braccia spalancate e le gambe a penzoloni.
Carl si sedette al suo fianco e gli diede i soppressori.
"Scusa" Disse soltanto.
Negan si mise a sedere ed afferrò la scatola con fare disinteressato. Lesse il nome del farmaco con un sopracciglio alzato.
Quando finalmente capì di che cosa si trattava afferrò Carl per il collo e lo gettò sul letto.
"CHE COSA HAI FATTO?" Gridò. Carl si ritrovò con i polsi bloccati e Negan sopra di sé, seduto sul suo petto. L'alpha gli aveva bloccato qualsiasi tipo di movimento.
L'omega chiuse gli occhi terrorizzato dalla furia dell'Alpha.
"NULLA! Non... non li ho presi..." Disse Carl dopo essersi calmato.
Gli occhi di Negan erano mutati, da un blu quasi marrone ad un rosso acceso e rabbioso.
L'uomo aprì la confezione con i denti e ne riversò il contenuto sul letto, notò immediatamente che mancava una pasticca.
"Ne manca una, MI HAI MENTITO!" Carl chiuse nuovamente gli occhi e provò a spiegarsi.
"L'ho vomitata, non sono riuscito a prenderla... credimi..." Negan avvicinò il viso a quello del ragazzo ed annusò con insistenza le sue labbra.
Quello era un metodo disgustoso, ma anche uno dei pochi modi per sapere se Carl mentiva o meno.
Sentì chiaramente l'odore disgustosamentr acido del vomito, anche se Carl si era sciacquato la bocca non era riuscito a mandare via l'odore.
"Mi dispiace..." Sussurrò il ragazzo.
Negan lasciò i polsi di Carl, ma rimase comunque sopra di lui.
Era furibondo.
"Fai un'altra stronzata del genere e butterò Judith ai vaganti, sono stato abbastanza chiaro?" Ringhiò l'alpha.
Il ragazzo annuì, gli occhi rossi di lacrime.
Negan si portò una mano alle tempie e sospirò esausto.

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