Capitolo 5:

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"Più tardi andiamo dal medico, voglio assicurarmi che stiate bene"

Carl guardò l'uomo seduto al suo fianco.
Judith gli aveva preso un dito e lo stava stringendo nella mano.
"Maggie è incinta, dovresti preoccuparti di lei, io e Judith stiamo benone" Negan sospirò e si lasciò cadere sul letto.
La bimba prese a gattonare verso l'uomo, quando lo raggiunse prese a toccargli il viso barbuto.
"Quel ragazzo..." Iniziò Carl.
"Il ragazzo che era con quell'Alpha, anche lui è un omega?" Negan annuì.
"Ecco non volevo ascoltare la loro conversazione, ma ho sentito la parola bambino, è incinta?" Negan annuì di nuovo.
"Ed è al sicuro? Cioè, sta bene lontano dal suo Alpha?" Negan lo squadrò come se si fosse trovato davanti un alieno.
"Si, so tenere a bada gli altri Alpha, non permetterò a nessuno di toccarlo, come non permetterò a nessuno di toccare Maggie o di toccare te" Carl sorrise.
Qualcuno bussò alla porta.
Negan si mise a sedere scostando delicatamente la piccola Judith.
"Avanti" Simon entrò dalla porta e si fermò appena dentro la stanza.
"Stiamo uscendo, mi hai detto di chiamarti quando saremmo partiti" L'Alpha annuì. 
Si alzò in piedi e si avvicinò alla parete dove era stata appoggiata Lucille.
"Arrivo tra dieci minuti" Il beta annuì e lasciò la stanza, ma non prima di aver fulminato Carl con lo sguardo.
"Dove...?" Negan s'infilò la giacca di pelle e girò una sciarpa rossa intorno al collo.
"Facciamo un giro di perlustrazione e cerchiamo beni di ogni genere, era una cosa programmata da alcuni giorni, mi spiace ma non posso rimanere con te" Carl annuì e si strinse maggiormente nella maglietta dell'uomo.
Cosa avrebbe fatto una volta solo?
"Rimani chiuso qui" Carl lo guardò con un sopracciglio inarcato, ma non replicò.
"Va bene"
"Sarò di ritorno tra qualche ora"

Judith dormiva tranquilla, un pollice infilato in bocca e le gambe premute contro il petto.
Carl la coprì con la coperta e prese a guardarsi in giro.
Si avvicinò alla vecchia libreria in legno e prese a sfogliare con lo sguardo i titoli dei libri.
Molti erano grandi classici che però lui non aveva mai letto, era ancora piccolo quando tutto quello era iniziato e per la sua età quelle erano letture troppo forti e complicate.
Si affacciò alla finestra, erano molto in alto, sei piani sotto c'era uno spiazzo enorme circondato da due file di recinzione, alla seconda fila erano legati dei vaganti, ed altri erano bloccati a terra, c'era una zona lasciata completamente vuota, ovviamente per permettere alle auto di andare avanti ed indietro.
Una fitta allo stomaco lo costrinse a piegarsi in avanti, le mani contro il muro, prese un grosso respiro e si rimise in piedi.
Il suo calore iniziava a farsi sentire. Anche se non aveva mai sentito un dolore simile. Le parole di Negan gli tornarono alla mente, il suo calore sarebbe stato dieci, se non cento volte più intenso ora che aveva smesso di prendere soppressori.
"Merda..." Sentì bussare alla porta.
Portò istintivamente una mano alla pistola che aveva assicurato alla cosca.
"Carl? Sono Maggie..." Il ragazzo sospirò sollevato, allontanò la mano dalla pistola ed andò ad aprire la porta.
Maggie entrò nella stanza seguita dallo stesso ragazzo che si trovava nel parcheggio quella mattina.
"Lui è Julian" Lo presentò Maggie, il ragazzo rivolse un sorriso a Carl e poi gli strinse la mano.
Carl poté vedere un accenno di pancia nascosto sotto all'ampia maglietta rossa come i capelli dell'altro omega.  
"Carl"
"Maggie mi ha parlato tanto di te..." Carl annuì. Julian puntò lo sguardo su Judith, la bimba aveva aperto gli occhietti quando aveva sentito la voce di Maggie.
La ragazza si sedete sul letto e accarezzò il viso della bimba.
Carl raggiunse l'amica e si mise a gambe incrociate al centro del letto, si tolse il cappello e lo posò su uno dei due cuscini e poi invitò Julian a fare lo stesso.
Judith puntò lo sguardo sul nuovo arrivato, si mise a quattro zampe e gattonò fino a lui. Il rosso provò quasi ad allontanarsi dalla piccola, ma lei fu più veloce, puntò una manina paffutella sulla gamba ricoperta dalla stoffa grigia e si tirò in piedi, mise un piede davanti all'altro e poi si arrampicò sopra le gambe incrociate del ragazzo e si aggrappò alla maglietta larga di quest'ultimo.
Julian le posò una mano sulla schiena per evitare che cadesse, poi rimase completamente immobile, sembrava quasi non respirare.
"Amico...rilassati" Il rosso puntò lo sguardo su Carl, l'omega lo fissava con un sorrisetto divertito stampato sulle labbra rossicce.
Judith sembrò annoiata dal nuovo venuto, così indispettita si lasciò cadere in braccio al ragazzo, si girò verso il centro del letto e gattono fino a Maggie, che la prese in braccio e le baciò le guance.
"Non sono abituato... imparerò con il tempo, spero" Maggie gli sorrise divertita.
Carl fece per alzarsi quando un'altra fitta allo stomaco lo costrinse a sedersi e ad appoggiare al letto.
"Carl! O mio dio stai bene?"Carl annuì. Spostò una ciocca di capelli da davanti al viso e si rimise in piedi.

"Si, credo sia per il calore... Negan lo aveva detto" Maggie scattò in piedi alterata.
"Se ti ha fatto qualcosa...!" Carl scosse velocemente il capo.
"No, non mi ha fatto nulla, mi ha lasciato fare un bagno, l'ho fatto anche a Judith, nient'altro" La ragazza annuì.
"Forse dovremmo andare dal Dr. Carson" Consigliò Julian, che nel frattempo era rimasto in silenzio.
"Negan voleva portare me è Judith, ma poi è dovuto andare via... non si arrabbierà se vado senza di lui?" Un momento. Perché diavolo gli importava di quello che pensava Negan! Lui avrebbe ucciso suo padre dannazione.
"Non credo e poi..." Carl lo interruppe.
"Andiamo"

Uscirono dalla stanza facendo il minor rumore possibile, Carl aveva lasciato un messaggio per Negan, nel quale diceva che era dal medico, non avrebbe voluto lasciare il biglietto, ma l'Alpha anche se era stato gentile rimaneva comunque un assassino e se avesse fatto qualcosa di sbagliato lui avrebbe potuto uccidere i suoi amici e suo padre una volta tornati.
Julian fece loro strada, scesero due piani e percorsero un corridoio illuminato, lo studio del medico si trovava proprio in fondo a questo.
Il rosso li fece entrare nella stanza, dove trovarono una piccola sala d'aspetto.
"Vado a chiamare Carson, aspettate qui" Maggie teneva la piccola Judith tra le braccia, mentre Carl si guardava in giro con occhio vigile, prima di uscire dalla stanza di Negan si era messo il cappello in testa ed aveva caricato la pistola.
Qualche minuto dopo dalla porta dietro la quale era sparito Julian uscì un uomo sulla sessantina, con indosso un camice bianco e uno stetoscopio intorno al collo.
Julian fece cenno a Carl di seguire il medico.
"Noi ti aspettiamo qui" Il ragazzo prese un grosso respiro e seguì il beta nello studio.
Dr. Carson gli indicò un lettino e gli chiese di sedersi.
"Ora mi lavo le mani e arrivo" Carl lo vide armeggiare con una bottiglietta di sapone liquido, pulì accuratamente le mani con quello e poi le sciacquò sotto il getto dell'acqua calda.
"Bene, inizieremo con una visita di routine e poi mi spiegherai il problema, d'accordo?" Carl annuì. Gli occhi puntati sulla figura davanti a se.
"Se non ti dispiace preferirei ti togliessi la maglia, puoi tenere i pantaloni" Carl con riluttanza portò le mani al bordo della maglietta e la sollevò con facilità, poi la poggiò sul lettino.
"Bene, iniziamo" Carson sentì il battito del ragazzo, controllò i riflessi, gli occhi e le tonsille, trovò tutto nella norma.
"Posso dire che generalmente stai bene, hai alcuni lividi, vorrei applicare un po' di lozione per facilitarne la guarigione, ovviamente se sei d'accordo" Carl annuì, muto davanti all'uomo.
Il dottore si avvicinò ad un cassetto bianco e ne estrasse un tubetto di crema, ne versò una piccola quantità sulle dita  e poi la spalmò sulle spalle e sul petto di Carl.
"Grazie" Carson sorrise, poi si sedette di fronte a Carl.
"Ora dimmi, cosa c'è che non va?" Carl sospirò ed iniziò a parlare.

"Ho delle fitte allo stomaco...credo siano dovute al calore, prima prendevo i soppressori, non ho mai affrontato un vero e proprio calore senza quelli..." Carson sospirò pesantemente e si portò una mano alla fronte.

"Tra quanto inizierà il duo calore?" Domando a Carl.
Il ragazzo sembrò pensarci.
"Una settimana, forse cinque giorni..."Il medico lo guardò con sguardo critico.
"Due" Carl sollevò un sopracciglio e inclinò il capo.
"Come?" Carson si alzò in piedi e si avvicinò al cassetto dalla quale aveva estratto la pomata.
"Il tuo calore arriverà tra due giorni, il lasso di tempo che mi hai detto è errato, o meglio sarebbe corretto se iniziassi a prendere i soppressori da ora, ma noi non ne possediamo e oltre tutto rimarrai a stretto contatto con un Alpha...due giorni massimo ed il tuo calore arriverà" Carl ebbe un fremito.
Non andava bene, non andava per niente bene.
"Lei...non può fare qualcosa?" Carson si girò verso di lui e scosse il capo.
"Mi spiace, ma di questa cosa si può occupare solo un Alpha, però posso darti questi" Carson tornò vicino a Carl e gli passò un blister contenente delle pastiglie rotonde.
"Sono antidolorifici, nel caso in cui i crampi siano troppo forti prendili, uno ogni sei ore se necessario"Il ragazzo annuì.
"Va bene, grazie mille..." Carl si infilò la maglietta e si diresse alla porta quando Carson lo fermò posandogli una mano sulla spalla.
"Se riesci rimani a letto, niente sforzi e soprattutto rimani con Negan, lui ha controllo, gli altri no"

Carl tornò nella stanza di Negan da solo, aveva lasciato Judith a Maggie, con il suo calore in arrivo non era sicuro rimanere troppo vicino alla bambina.
Una volta nella stanza si sfilò i pantaloni, li piegò e li poggiò sul divano, sopra questi mise il cappello, mentre poggiò la pistola sul comodino di fianco al letto, poi si infilò sotto le coperte.
Voleva ascoltare i consigli di Carson, dopo tutto lui era il medico.
Poggiò la testa contro il cuscino e si lasciò andare alla stanchezza.

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